Eze e Sarr show: in finale il 17 maggio la sfida per la coppa contro la vincente di Nottingham Forest-Manchester City.
Volano altissimo sopra il cielo di Wembley, spinte verso la finale di FA Cup del 17 maggio dalla magia di Eberechi Eze e dalla doppietta nella ripresa di Ismaįla Sarr, e dal calore dei loro entusiasti tifosi, che armati di palloncini colorati di rosso e di blu, come il loro amato Crystal Palace, sognano di vincere per la prima volta nella loro storia la coppa più antica del calcio mondiale. Una che per loro, dodicesimi in Premier, varrebbe anche un posto nella prossima Europa League. Il passo per la terza finale di coppa della sua storia la squadra di Glasner lo compie con un 3-0 all’Aston Villa davanti agli oltre 82mila di Wembley, così meritato che il Palace in avvio di ripresa, prima del raddoppio di Sarr, sbaglia anche un rigore con Jean-Philippe Mateta. Domani le Eagles saranno davanti alla tv per Nottingham Forest-Manchester City, la sfida che dalle 17.30 italiane sceglierà l’altra finalista.
Stavolta il Palace almeno è sicuro di non trovare all’ultimo atto il Manchester United, come nelle finali perse nel 1990 e 2016, le due volte che la squadra è andata più vicina all’FA Cup. Le Eagles si sono strameritate questa finale: in coppa sono riuscite ad esprimere con più continuità rispetto alla Premier tutto il bel calcio che predica Glasner, che quando attacca imposta i suoi come il City di Guardiola o l’Arsenal di Arteta, con 5 giocatori deputati alla fase offensiva, compresi i due esterni che contro l’Aston Villa si sono preoccupati molto più di attaccare che di difendere. I primi due gol sono due meraviglie, due jolly da fuori pescati uno dal giocatore più talentuoso in squadra, Eze, e un altro da uno che sogna di diventarlo, Sarr, che nel finale in contropiede mette anche il terzo gol. Poi ci sono le parate di Dean Henderson, pochissime sbavature, tanta organizzazione e la voglia di giocarsi tutto sapendo di non avere niente da perdere: il Palace tra le 4 semifinaliste è l’unica a non aver mai vinto il trofeo, l’unica a non essere ancora in corsa per l’Europa dal campionato, l’unica veramente “intrusa” a questo livello di una coppa che ha vissuto una stagione strana. Il Palace invece ha dimostrato con una bella vittoria che a questo livello ci può stare benissimo, e di sognare anzi di prendersi il livello successivo. Non può più farlo l’Aston Villa: questo ko fa più male dell’eliminazione ai quarti di Champions col Psg, perché la squadra di Emery in Premier è stata nettamente superiore a quella di Glasner e su questo palcoscenico, quando contava di più, non lo è stata.