Dembélé-Lautaro a Monaco: in palio la Champions, ma anche il Pallone d’oro.

La lista dei candidati sarà resa nota il 6 agosto. Oltre ai campioni di Psg e Inter vi sono Donnarumma, Kane, Lewandowski e Raphinha. Con Yamal in rampa di lancio

Ousmane Dembelè ha messo su la sua faccia migliore: “Pallone d’Oro? Quando giochi per il Psg c’è altro di più importante che non un premio individuale”. E lo stesso ha fatto Lautaro Martinez: “Prima l’Inter, poi viene il resto”. Scaramanzia, ipocrisia, modestia. Fate voi. Vale tutto quando in palio c’è la gloria. E anche se loro evitano di esporsi, è chiaro che la finale di Champions League di Monaco del 31 maggio tra Psg e Inter sarà decisiva anche per l’assegnazione del trofeo di France Football. Una specie di scontro finale con vista sul Pallone d’Oro. Per Dembelè l’endorsement è arrivato dal cuore della grandeur, dai compagni di squadra (Donnarumma in primis), e siccome Parigi è sempre Parigi statene certi che avrà un peso. Dembélé ha vissuto una stagione eccezionale, ha segnato 33 gol in 42 presenze più 13 assist, ha dimostrato costanza, forza, energia. È stato determinante nei momenti cruciali e con Luis Enrique ha ritrovato un’energia vitale incredibile. Non è da meno il Toro Martinez, capitano coraggioso dell’Inter di Simone Inzaghi. Dalla Copa America alla Serie A, ma soprattutto la sua candidatura passa dai gol in Champions, 9 in 13 partite. 

Il Pallone d’Oro è uno di quei trofei che vivono in equilibrio sulla sorte. Non basta aver vinto, scatenato entusiasmo e fatto gol. Serve l’impresa. E la Champions, quando parli di calcio europeo, è la più grande che ci sia. Il totoPallone d’oro è partito da un pezzo. Stephane Courbis, agente del mercato francese, ha detto la sua: “Donnarumma e Lautaro? Per me non hanno nessuna possibilità. Penso che Dembelé sarà il favorito se vincerà la finale”. Il duello di Monaco apre dunque scorci sul futuro. E sul premio più ambito, che riconosce la grandezza nel football. La lista dei candidati sarà resa nota il 6 agosto. Ma sicuramente dentro ci sono Gigio Donnarumma, tra paradisi e inferni di una stagione che lo ha visto comunque protagonista. Il suo borsino, però, è dietro gli altri due.