Italia, vietato sbagliare: Macedonia da non sottovalutare

Serve fare l’Italia, l’ha detto Chiellini, lo chiede tutta la Nazione. Gli Azzurri non possono più sbagliare, c’è un Mondiale da conquistare. A Palermo Mancini si gioca il futuro, il primo snodo per volare in Qatar a novembre. Un’altra rassegna iridata senza noi non è ammissibile, per lo più da campioni d’Europa in carica. La Macedonia del Nord avversario da non sottovalutare. Scendere in campo con convinzione senza pensare alla possibile finale contro Turchia o Portogallo, l’altra semifinale in contemporanea. Per questo la spinta del pubblico del Barbera, per la prima volta al 100% post pandemia, sarà fondamentale.

Appuntamento alle 20:45, vietato sbagliare. Imperativo. Pochi giri di parole e lo sanno bene anche loro. Gruppo azzurro che si è complicato la vita da solo, ma che ora è tornato compatto. Chi ha frequentato Coverciano negli ultimi giorni ha respirato lo stesso clima che si percepiva prima del trionfo degli Europei. Tanta pressione, ovvio, ma mentalità vincente. Tutti sono convinti di non perdere l’aereo per Qatar 2022. Lo hanno detto i giocatori che hanno giurato: tutta un’altra storia rispetto all’avvicinamento contro la Svezia di quattro anni fa. Prima c’era paura, l’ansia, ora c’è la convinzione di essere protagonisti.

Mancini, infatti, ha lavorato sulla testa dei giocatori e ha deciso di puntare sul blocco che ha fatto l’impresa in estate. Fuori solo per precauzione Chiellini e Bonucci che saranno comunque fondamentali dalla panchina con il loro carisma: in campo Mancini e Bastoni. Formazione fatta con Barella, Jorginho e Verratti in mezzo mentre il tridente sarà formato da Berardi, Immobile e Insigne.

Italia di nuovo ai playoff Mondiali

Il Mondiale senza l’Italia non è perfetto. Dopo aver saltato la Coppa del Mondo nel 2018, lavoreremo di più per metterci alla prova.Oltre quattro anni dopo la serata a San Siro, quando sfumò la qualificazione ai Mondiali 2018, gli Azzurri sono nuovamente destinati ai playoff per raggiungere il Qatar. Un incubo per gli italiani, figuratevi per i giocatori in campo contro la Svezia e oggi presenti nel gruppo di Mancini. Ripartiamo dalla loro voglia di cancellarlo.

Anche all’epoca del match contro la Svezia era uno dei trascinatori degli Azzurri; a fine gara, come tanti altri, non riuscì a trattenere le lacrime uscendo dal campo dopo la mancata qualificazione a Russia 2018.

Non fu protagonista nella sfortunata gara contro la Svezia. Il titolare era Buffon, lui vide entrambe le partite dei playoff dalla panchina ma la delusione per la mancata qualificazione al Mondiale si fece sentire eccome.

Juventus-Villarreal, Allegri: “Puniti da un episodio, ma gara ben giocata”

L’allenatore della Juventus commenta la sconfitta contro il Villarreal e la conseguente eliminazione dalla Champions: “E’ stata una gara decisa dagli episodi, fino al 75′ avevamo fatto bene, ai ragazzi non c’è da rimproverare nulla. Il nervosismo a fine partita? Non ce l’avevo con nessuno, faccio i complimenti a Emery”

Visibilmente dispiaciuto Massimiliano Allegri al termine della sconfitta della sua Juve con il Villarreal che è valsa l’eliminazione dei bianconeri dalla Champions: “Come la giocherei se potessi rigiocarla? Esattamente come hanno fatto i ragazzi stasera – dice – La squadra ha giocato bene per 75′, il Villarreal si è messo tutto dietro e poteva sbloccare la partita solo con un episodio così come è stato. Bisogna accettare questa brutta sconfitta, dispiace, ma ai ragazzi non c’è da rimproverare nulla perché hanno fatto una buona gara”.

Sul nervosismo di fine gara con Allegri che ha lasciato molto infastidito il campo: “Con chi ce l’avevo? Con nessuno, non con Emery a cui faccio i complimenti perché ha fatto una gara giusta – dice – Ero solo arrabbiato in generale. Questo è il calcio, a volte gli episodi vanno a favore o contro. Loro si sono messi in 9 dietro la linea della palla, non venivano neanche più a prenderci, la loro intenzione era allungare la gara o sfruttare gli episodi, noi siamo stati ingenui in occasione del primo rigore, Rugani ha fatto una buona gara. Poi abbiamo perso un po’ la dimensione del campo, dovevamo gestire meglio perché mancava ancora un quarto d’ora, non siamo riusciti a recuperarla e abbiamo preso altri due gol”. Ora la Juve deve guardare avanti: “Adesso bisogna subito pensare al campionato perché se per un attimo mettiamo da parte la delusione di questa gara, stiamo comunque facendo un buon lavoro”.

Benzema, infortunio dopo la doppietta in Maiorca-Real Madrid: Clasico a rischio

Nonostante la vittoria che ha permesso al Real di portare a 10 le lunghezze di vantaggio sul Siviglia e di ipotecare la Liga, a Madrid c’è grande apprensione per le condizioni di Karim Benzema. Il francese, autore di una doppietta nel 3-0 sul campo del Maiorca, è stato costretto a lasciare il campo per un problema al polpaccio e la sua presenza nel Clasico contro il Barcellona di domenica 20 marzo potrebbe essere a rischio. Infortuni anche per Rodrygo e Mendy

Una vittoria importante ma pagata a caro prezzo per il Real Madrid. I Blancos escono dalla partita contro il Maiorca con un grande punto interrogativo sulle condizioni di Karim Benzema. Dopo la doppietta nel 3-0 che ha permesso alla squadra di Ancelotti di portare a 10 le lunghezze di vantaggio sul Siviglia e di mettere una seria ipoteca sulla conquista della Liga, l’attaccante – che ha raggiunto quota 32 reti in stagione, eguagliando la sua migliore annata realizzativa con il Madrid (2011/12) – è uscito dal campo per un problema al polpaccio sinistro accusato proprio nel momento del suo secondo gol. Senza cambi disponibili, il Real ha dovuto finire la partita in 10 uomini. Domenica 20 marzo al Bernabeu arriva il Barcellona e le attenzioni ora sono rivolte tutte sul francese, la cui presenza per il Clasico a questo punto potrebbe essere a rischio.

Napoli, Spalletti: “Dopo il Milan è stata durissima. Scudetto

Luciano Spalletti si gode la vittoria sul campo dell’Hellas Verona e rilancia le ambizioni del suo Napoli “Abbiamo fatto una buona partita, giocando con attenzione e sacrificio, tirando fuori anche quel carattere e quella forza nei contrasti che a volte ci erano mancati – ha detto il tecnico a Dazn -. Se riusciamo a mantenere questo livello possiamo ancora inserirci. Ora dobbiamo essere noi stessi sempre, giocando con attenzione, forza, continuità e metterci anche qualcosa in più di quello che sarebbe per noi naturale. Abbiamo ancora possibilità importanti”.

Spalletti ha poi parlato di come lui e i suoi ragazzi hanno affrontato la settimana successiva alla sconfitta casalinga nello scontro diretto col Milan: “È stato pesantissimo, perché avevamo creato l’entusiasmo giusto per quel match, per essere in lotta per qualcosa di importante e invece non siamo riusciti a essere noi stessi. C’è stata anche sfortuna perché non abbiamo fatto malissimo e loro stati bravi a sfruttare quell’occasione. In questi casi ti crolla tutto e il sentimento delle persone lo subisci, il dispiacere dell’ambiente e del popolo del Napoli si sente. Tutto questo inevitabilmente crea delle pressioni”.

L’allenatore toscano ha poi parlato dei singoli, soffermandosi naturalmente soprattutto su Osimhen: “Gli manca ancora qualcosa, fatica a comprendere la distanza con il marcatore e a leggere alcune situazioni di gioco. Deve fare ancora dei passi in avanti, però ha una gamba e una forza straordinaria, riesce a partire da metà campo e tenere impegnati cinque giocatori avversari da solo. Vlahovic? Non faccio paragoni, ma lui è un campione e se la Juve lo ha preso c’è un motivo. Victor è un calciatore top, ha tutto dalla sua parte, l’età e anche il carattere. A volte ha reazioni esagerate solo perché vuole dare tutto alla sua squadra”.

Difesa e attacco, la rinascita Inter è iniziata: domenica la sfida al Torino

l’Inter si prepara a questo finale di campionato per cercare di riprendere la via dello Scudetto contando sui propri punti di riferimento principali, a livello di singoli e di reparto. A cominciare dalla prossima sfida, domenica sera sul campo del Torino

La difesa è registrata, la fase offensiva ha appena cominciato: e così l’Inter si avvicina a quell’equilibrio che l’aveva portata a conquistare 8 vittorie consecutive in campionato dal 21 novembre, a scalare la classifica fino al sorpasso e al mantenimento della vetta. In quelle 8, l’Inter aveva segnato addirittura 20 gol e ne aveva subiti soltanto due. Poi qualche segnale di cedimento difensivo, soprattutto per errori individuali e un attacco che all’improvviso si è addormentato. Ma la rinascita è avviata.

Quattro partite consecutive senza prendere gol considerando tutte le competizioni. Soprattutto, nelle ultime 5 trasferte complessive l’Inter ne ha preso soltanto uno, su rigore al “Maradona”, nonostante abbia affrontato avversari come Atalanta, lo stesso Napoli, Milan e Liverpool, trovando ad Anfield, anche, l’aiuto dei pali e di un Vidal portiere aggiunto. Continuità nonostante le varianti introdotte da Inzaghi rispetto al trio titolare proposto soltanto in due di queste 5 partite. Dall’inizio hanno giocato infatti Dimarco, contro il Napoli, D’Ambrosio, contro Atalanta e Genoa, ma anche nel secondo tempo contro il Liverpool in sostituzione dell’infortunato De Vrij, ed è lui il favorito anche contro il Torino.  Se una certezza è ritrovata, altre due, davanti, stanno tornando. Dzeko e soprattutto Lautaro Martinez: 4 gol nelle ultime due, 1 solo, in Supercoppa, nelle precedenti 13. Il motore è acceso, direzione Torino e verso un nuovo sorpasso da tentare.

il primo round è dell’Atalanta: 3-2 al Leverkusen

Resta in bilico la qualificazione ai quarti di Europa League con un leggero vantaggio per l’Atalanta che al Gewiss batte il Bayer Leverkusen nell’andata degli ottavi di finale. Gara in salita per la squadra di Gasperini che va sotto per il gol di Aranguiz. In due minuti i bergamaschi la ribaltano con Malinovskyi e Muriel. A inizio ripresa il colombiano fa doppietta per il 3-1 ma una fiammata di Diaby riporta in gara e rilancia le chance di passaggio del turno dei tedeschi. Finisce 3-2.

Gasperini rilancia Malinovskyi e Muriel dal 1′, in difesa preferisce Djimsiti a Palomino e in mediana schiera in contemporanea Koopmeiners, De Roon e Freuler, con il secondo leggermente più arretrato dei due compagni in un 3-5-2 che si trasforma spesso in 3-1-4-2. Sulle corsie corrono Hateboer e Zappacosta. I tedeschi utilizzano il loro classico 4-2-3-1. In attacco c’è Alario, data l’assenza di Schick: in pratica, tutte e due le squadre sono senza i loro bomber di riferimento, il ceco e Zapata. In più, il Leverkusen ha il genietto Demiraby squalificato.

Real Madrid-Psg 3-1: abbinamento perfetto

Partita spettacolare al Bernabeu dove il Real compie l’impresa. Il solito Mbappé porta in vantaggio il Psg nel primo tempo facendo volare i francesi sul 2-0 virtuale dopo l’andata. Ma i blancos non mollano e compiono l’impresa. Prima un errore di Donnarumma, pressato da Benzema, concede ad Ancelotti&Co l’1-1. Poi sempre Karim: segna il 2-1 su assist splendido di Modric e cala il tris nel giro di tre minuti. Messi e Psg ancora eliminati in rimonta
Semplicemente questo: è la partita perfetta. Quella che manda il Real ai quarti e elimina un Psg che si era portato sopra sul 2-0 tra andata e primo tempo del ritorno. Tre centri in 16 minuti e 41 secondi. Poi nel post partita, con lo scontato premio di Mvp in mano, dice: “Questa vittoria la dobbiamo ai nostri tifosi, abbiamo spinto fino alla fine e meritiamo questa qualificazione. Le partite di Champions sono così, ma nella ripresa la forza mentale ha fatto la differenza. Errore Donnarumma? È stato merito della nostra pressione”.

Inter, ecco cosa lascia la Champions

Il k.o. dell’andata, i rossi a Barella e Sanchez, ma anche il pasticcio del sorteggio (dall’Ajax al Liverpool) fanno arrabbiare. Ma il progetto è solido e il gap con le big d’Europa si è ridotto malgrado budget molto diversi

Certo, tanto meglio se fosse riuscito il salto triplo di eliminare il Liverpool. Ma l’Inter può essere comunque soddisfatta del cammino in Champions League. Un ulteriore passo nel percorso di crescita che Suning e il management hanno intrapreso dal 2018. La differenza con i top club d’Europa (soprattutto inglesi) resta, ma si è ridotta malgrado budget lontanissimi da quelli dei nerazzurri.

Tottenham-Everton 5-0: un grande gioco

E’ stata una gara senza storia quella che ha messo di fronte Tottenham e Everton. Il tasso tecnico differente si è visto eccome e alla fine il passivo, per la squadra di Lampard è stato pesante. L’Everton ha provato a resistere ma oggi il reparto d’ attacco di H. Lloris e compagni è stato micidiale, non lasciando scampo alla formazione avversaria. Partita indirizzata già al 14′ quando uno sfortunato tocco di Keane finiva nella porta sbagliata. E’ così iniziato il monologo del Tottenham che ha trovato modo di arrotondare ulteriormente il risultato. Tra i migliori in campo nel 5-0 finale ci sono stati Harry Kane che ha realizzato una doppietta e Sergio Reguilón.Ha anche portato il gioco a una fine anticipata, secondo le aspettative dei fan.

Il Tottenham ha chiuso il primo tempo in vantaggio 3-0 grazie alle reti di Keane al 14°, Son Heung-Min al 17°e Kane al 37°. Nella ripresa il Tottenham ha dilagato sulle ali dell’entusiasmo, affossando l’Everton con altre 2 reti : Reguilón (46°), Kane (55°).

Partita sostanzialmente senza storia quella di oggi, con Hugo Lloris che non ha effettuato nemmeno un intervento di rilievo in tutta la partita. Un grazie da parte sua va quindi anche a una difesa che oggi si è dimostrata all’altezza della situazione.