Milan, senti Morata: “In Spagna fatico a essere felice, è un paese senza rispetto”

Il capitano delle Furie Rosse: “Da quando ho lasciato il Real sono un meme, vengo criticato quando mi taglierei una mano per vincere l’Europeo. Ho detto che voglio vincere con l’Atletico? Vero, ma sulla bilancia bisogna mettere tutto”

La scorsa settimana la dichiarazione d’amore all’Atletico Madrid che sembrava aver chiuso con inusitato anticipo la solita estate di caldo mercato di Alvaro Morata, oggi dalle colonne del Mundo il capitano della Spagna dice altre cose. E l’interpretazione delle sue parole può andare in diverse direzioni, molto distanti tra loro.

È un’intervista molto sincera, come succede quasi sempre con Alvaro, ragazzo d’oro con tanta fragilità. Il titolo scelto dal collega Eduardo Catselao: “In Spagna faccio fatica ad essere felice”. E già li, ecco una frase di grande impatto. Che arriva da questa risposta alla domanda sul perché, avendo tutto, sembra sempre un po’ triste: “Non sono triste, per nulla. Però è vero che in Spagna faccio molta fatica ad essere felice. Alla fine c’è sempre qualcuno da qualche parte che dice qualcosa. L’altro giorno ho fatto un gesto che era rivolto al gruppo e alcune persone l’hanno usato per criticarmi, come sempre. O il tema dell’ammonizione, che non si sapeva se me l’avevano data o no e c’era già gente che diceva: “Magari”, “Giochiamo meglio senza di lui”. Queste cose emergono anche quando andiamo bene…”. Non ha tutti i torti Alvaro.

E l’approfondimento: “La mia personalità è questa. Io spesso sono felice però altre volte faccio fatica. Sono così. Quando arrivo a casa sono sempre felice, però a volte di fronte alla gente mi sento come se fossi nudo, e magari questa cosa non mi lascia tirar fuori tutto ciò che ho dentro. Tante volte penso che vivere in Spagna è difficile perché c’è sempre qualcuno che fa una battuta, un altro che…”.

Calciomercato, Matheus Cunha in prestito ai Wolverhampton: l’annuncio nel giorno di Natale

Colpo di mercato natalizio per i Wolves che annunciano l’arrivo in prestito con obbligo di riscatto del 23enne attaccante brasiliano dall’Atletico Madrid. Ma non potrebbe essere l’unico in questa sessione di mercato a lasciare i Colchoneros per trasferirsi in Spagna.

Un nuovo giocatore impacchettato sotto l’albero. I tifosi del Wolverhampton, relegati all’ultimo posto della classifica di Premier, quest’anno il regalo l’hanno ricevuto anche dalla dirigenza dei Wolves, che proprio nel giorno di Natale ha annunciato l’arrivo in prestito con obbligo di riscatto del brasiliano Matheus Cunha, prelevato dall’Atletico Madrid. Il 23enne, appena 510 minuti in campo in questa stagione, è finito ai margini della rosa di Simeone dopo essere arrivato in Spagna nel 2021 dall’Hertha Berlino per 30 milioni di euro e sarà a disposizione di Lopetegui solo dal 2 gennaio, data di inizio del calciomercato inglese, al pari di quello della Serie A e dei principali campionati europei. 

L’arrivo in Premier di Cunha dall’Atletico Madrid quasi certamente non sarà l’unico. Dalla Spagna, infatti, sta per partire verso l’Inghilterra anche il portoghese Joao Felix, che però verrà ceduto in prestito secco senza obbligo di riscatto perché il club madrileno intende incassare almeno 100 milioni da un’eventuale cessione del forte attaccante, somma che a questo punto della stagione ben pochi sono disposto a versare.

Simeone dopo Atletico-City: “Chi ha grande lessico loda con disprezzo, non siamo stupidi”

Dopo lo 0-0 del match di ritorno dei quarti di Champions contro il Manchester City, Simeone risponde alle domande dei giornalisti sulle frasi utilizzate da Guardiola una settimana fa: “Non devo dire la mia se qualcuno parla bene o meno bene di me. A volte chi ha grande lessico è intelligente e ti loda con disprezzo. Noi forse abbiamo meno lessico, ma non siamo stupidi”

Atletico Madrid-Manchester City è stata anche la sfida tra Guardiola e Simeone e le due diverse filosofie di calcio. All’andata, Pep aveva fatto una battuta sul ‘5-5-0 preistorico’ del Cholo, spiegando poi solo dopo il match di ritorno che non si fosse trattato di una critica: “Non ho mai criticato l’Atletico. Ho solo detto che quando una squadra difende con tanti uomini è molto difficile segnare: è pura logica”, ha detto Guardiola. E Simeone ha risposto così alle domande dei giornalisti che gli chiedevano un commento sulle frasi usate dall’allenatore del Manchester City: “Se Pep mi ha mancato di rispetto? Non devo dire la mia se qualcuno ha parlato bene o meno bene di me. Molte volte chi dispone di grande lessico è intelligente nel lodarti ma con disprezzo. Noi forse abbiamo meno lessico, ma non siamo mica stupidi”.