Contro l’Atletico, i nuovi galattici di Ancelotti sono passati per l’inezia di un rigore. Con la nuova formula del torneo non ci sono favoritissime
Il Real Madrid ai quarti di Champions, ma per l’inezia di un rigore e forse meritava di più l’Atletico Madrid di Diego Simeone, bravo a declassare la dominanza tecnica dei bianchi, a far scendere di livello Mbappé, Bellingham e compagnia lussureggiante, ad annullare il 2-1 dell’andata al Bernabeu e a trascinare gli arci-nemici fino ai rigori. C’erano stati segnali di una certa difficoltà, il Real era finito undicesimo nel mischione della classifica unica, piazzamento imbarazzante per la squadra che ha in pancia Bellingham, Vinicius e Mbappé.
Lo spareggio vinto contro il City – un errore considerarla una finale anticipata, era un dentro o fuori tra due grandi in difficoltà – aveva illuso il Real Madrid sulla riconquista del potere assoluto. L’Atletico dei “tupamaros” di Diego Simeone è quasi riuscito nel golpe. Non ci sono mammasantissima nella nuova Champions extra-large e questa per l’Inter è una buona notizia. Non è detto che una qualificazione tanto risicata liberi il Real dalle difficoltà e ne spiani il cammino in Champions. L’Atletico ha umanizzato il Madrid dei nuovi galattici. Sono “giocabili”, è questo il messaggio.
Ce l’hanno fatta Arsenal e Aston Villa, Real Madrid e Barcellona, Bayern Monaco e Borussia Dortmund, Inter e Paris Saint Germain. Delle prime otto della classifica unica, delle magnifiche otto qualificate agli ottavi senza passare per i playoff, ne sono rimaste quattro: Barcellona, Arsenal, Inter e Aston Villa, dimostrazione di come le 8 partite tra settembre e gennaio abbiano espresso una verità modificabile, per niente assoluta. La scure degli ottavi si è abbattuta sul Liverpool capolista pigliatutto della prima fase, sette vittorie su otto. Il Liverpool sembrava inarrestabile, lanciatissimo verso il “double” Premier League-Champions, ma si è infranto ad Anfield sui guantoni di Gigio Donnarumma, portiere del Psg. Il Manchester City, sconfitto dal Real agli spareggi, è l’altra grande inglese mancante.