Il tecnico Juve è costretto ad arrangiarsi in difesa e a Venezia affiderà la missione Champions a Veiga e agli innesti invernali.
Un po’ è emergenza e un po’ è un segno del destino, fatto sta che la Juventus domenica proverà a staccare la qualificazione Champions con il trio dei difensori arrivati a gennaio. Al posto di Gleison Bremer (infortunato da ottobre), Federico Gatti (non al meglio dopo la frattura al perone) e Pierre Kalulu (squalificato), toccherà ancora ad Alberto Costa, Renato Veiga e Llyod Kelly. Terzetto inedito, costruito pezzo dopo pezzo da Igor Tudor.
Basti pensare a come ha lavorato con i tre difensori che, fino a non molto tempo fa, erano considerati oggetti misteriosi del mercato invernale. L’ex centrale bianconero, anche per necessità, ha dato fiducia a Veiga, Kelly e nelle ultime uscite a Costa. Con l’Udinese sono arrivati tre punti preziosi e il bis a Venezia varrebbe almeno 60 milioni in più per le casse della Juventus. Ma Tudor per primo – e non da ieri – sa benissimo che nel club c’è anche chi proverà ad affidare la ripartenza della Juventus ad Antonio Conte, ex capitano ed architetto dei primi tre scudetti del ciclo leggendario.
Dal ritrovato spirito di squadra ai segnali incoraggianti di Alberto Costa, sbarcato a Torino a gennaio tra lo scetticismo generale. Il 21enne portoghese, ingaggiato dal Vitoria Guimaraes per 12,5 milioni più bonus battendo la concorrenza dello Sporting, nelle ultime uscite ha mostrato sprazzi di qualità. Un po’ laterale di centrocampo e in emergenza arretrato nella difesa tre, a dimostrazione della fiducia che il tecnico croato nutre nei suoi confronti. Costa è entrato alla Juventus in punta di piedi e finora ha disputato 313 minuti. Non tantissimi, ma sufficienti per attirare vecchi e nuovi corteggiatori. Se lo Sporting neocampione di Portogallo ha già bussato alla porta della Signora, per Costa si sono fatti avanti anche Benfica, Brighton e Galatasaray.