L’appello di Bremer al connazionale accende la fantasia dei tifosi: il campione cerca il riscatto prima del Mondiale dopo un periodo in chiaroscuro e sarebbe più “sostenibile” del colpo Ronaldo. Ma un ruolo cruciale lo giocherebbero gli sponsor.
Da Cristiano Ronaldo a Neymar: il passo è breve. Bremer porta in regalo (si fa per dire) alla Juve il brasiliano più famoso e guarda caso tornano in mente tante analogie con CR7, sbarcato a Torino nel 2018 a 33 anni. È curioso che Neymar (nato anche lui il 5 febbraio) abbia ora la stessa età di quando arrivò il fuoriclasse di Funchal e sia a caccia di una grande occasione di rilancio in vista del prossimo Mondiale.
Ovviamente l’idea del difensore bianconero merita approfondimenti di natura tecnica non banali. A cominciare dalla coesistenza con l’astro nascente Yildiz. Ma è altrettanto chiaro che una stella planetaria come l’attuale numero 10 del Santos stuzzichi tante fantasie, non solo dei tifosi più accesi.
La sua immensa classe, a dispetto di una serie incredibile di infortuni, gli ha permesso di diventare un’icona, non solo in Brasile. Non va dimenticato che il Psg del 2017 spese 222 milioni di euro per strapparlo al Barcellona, mettendo a segno l’acquisto più costoso della storia (un record che resiste). E quando nell’agosto del 2023 la rottura con l’ambiente francese lo ha portato a scegliere l’opzione saudita dell’Al Hilal ai qatarioti è spettato un indennizzo di 90 milioni di euro e a lui uno stipendio da 160 all’anno. Un’altra cifra da record, in perenne competizione proprio con Cristiano Ronaldo. Un infortunio a un crociato e un altro malanno muscolare, però, lo hanno lasciato ai box per 13 mesi e in Arabia Saudita il suo bottino è stato davvero magro: 7 partite e 1 gol. Ne è seguita una ricca risoluzione che gli ha permesso a gennaio di tornare al suo amato Santos.