Pro e contro dell’eventuale permanenza del serbo alla corte di Tudor: per il bilancio sarebbe un salasso, ma nessuno in Serie A potrebbe contare su un reparto offensivo così ampio
Un gol ti cambia la vita? Difficile, ma non impossibile nel caso di Dusan Vlahovic. La rete segnata contro il Parma appena 4 minuti dopo il suo ingresso in campo, che segue le tre siglate nelle quattro amichevoli prestagionali, è un segnale chiaro di quello che potrebbe accadere nel caso in cui il serbo dovesse rimanere a disposizione di Tudor anche dopo il termine ufficiale della sessione estiva di calciomercato. Uno scenario che presenta diversi contro e alcuni pro e non è detto che i primi siano necessariamente superiori ai secondi.
Certo, mantenere in rosa un calciatore che pesa a bilancio per oltre 41 milioni (per l’esattezza 19,5 di ammortamento e 22,2 di ingaggio lordo) rappresenta un macigno per le finanze juventine. A maggior ragione se si considera che la società persegue l’obiettivo del pareggio dei conti nel 2027 e che Vlahovic, a quel punto, si svincolerebbe tra 10 mesi o, al massimo, partirebbe a gennaio a prezzo di saldo, non portando dunque alcun beneficio. Il fatto che l’arrivo di Kolo Muani prescinda dall’uscita del serbo, non cambia la sostanza: la Juve potrebbe vedere andare in fumo un investimento da 130 milioni. Inoltre, in caso di rientro del centravanti del Psg, lo spazio per Vlahovic si ridurrebbe drasticamente. Anche perché, nelle idee di Tudor, se David e Kolo Muani sono complementari, non lo è certo Vlahovic con nessuno dei due: nella gestione del croato il serbo ha giocato appena 45′ in coppia col francese, mentre sulla convivenza tra Dusan e il canadese l’allenatore è stato chiarissimo: “Non l’abbiamo mai provato in allenamento”. C’è poi un aspetto ambientale da non sottovalutare: i tifosi con i sonori fischi nella “prima” all’Allianz contro l’Under 23 e all’ingresso in campo contro il Parma hanno dato a Vlahovic un assaggio del clima da separato in casa che potrebbe dover affrontare. E per un calciatore che, nei tre anni e mezzo di Juve, ha dimostrato di essere particolarmente umorale e incapace di isolarsi dalle pressioni, potrebbe essere un problema non di poco conto.