Salva sulla linea, assiste e segna: con un Lautaro da record l’Inter vola

L’argentino sempre titolare e decisivo. Sono 11 i gol in 10 partite europee nel 2025: nessuno come lui. E con Bonny ed Esposito cresce l’intesa.

Non appartiene all’indole argentina il senso della misura, esagerare è l’allegro modo di stare al mondo di un popolo straordinario. Lautaro Martinez, bomber che è proprio esagerato per ingordigia sotto porta e generosità sparsa in campo, si è pure superato nell’arte di casa: ha fatto tutto e il contrario di tutto in meno di un’oretta di fatica. Ha rigiocato dall’inizio senza fiatare, e pazienza se arrivava dalla battaglia romana combattuta con ancora addosso lo stress di un volo intercontinentale, e chi se ne frega pure se sabato a Napoli bisogna di nuovo scendere in trincea. In un primo tempo schizofrenico, sotto la pioggerellina triste di Bruxelles ma sotto gli occhi di un pubblico colorato che vive la Champions come la sagra del paese, il Toro ha difeso, sbagliato, pasticciato, incantato. Sopra ogni cosa, però, ha segnato: la famosa indole lo porta inevitabilmente lì, ancor di più se c’è di mezzo la Champions.

Il pallottoliere è stato aggiornato, adesso nell’anno solare 2025 i gol di Coppa sono diventati 11 in 10 partite, nessun altro giocatore, grande o piccolo, del Continente si è spinto a questo livello nel trofeo più prestigioso. Insomma, si va avanti alla media irreale di più di un centro a partita, è chiaro che rinunciare al Toro in Europa diventi un’inutile sofferenza che Chivu si risparmia volentieri. Mai come stavolta, però, l’argentino è stato in ballottaggio fino alla fine con il rampante Bonny. Il francesino ha preso proprio il posto del capitano per l’ultima mezzora, ben sapendo che molto probabilmente dovrà fare coppia con lui di ritorno in Italia. Non sarà vecchia cara ThuLa ancora per un altro po’, ma Martinez non può sentire certo la nostalgia del gemello degli ultimi anni, visto la qualità degli altri colleghi.

In fondo, lui stesso ha dimostrato di trovarsi benone con entrambi i ragazzi della Nouvelle Vague interista: ha lasciato a Pio il centro dell’area girandogli accanto, ma quando si incastrerà di nuovo con l’ex Parma, sarà lui stesso a occupare militarmente l’area. Come dimostra la festicciola di Bruxelles, cambiando l’ordine degli addendi il risultato per Chivu non cambia.