Il belga ha provato a sondare il terreno alla ricerca di uno spiraglio: tornare sui suoi passi, verso il nerazzurro, non è però possibile
Cambiare il passato non si può. Soprattutto se è molto recente, fresco nella mente dei protagonisti e particolarmente divisivo. Alcuni giorni fa il caso Romelu Lukaku è esploso nelle mani dell’Inter, che ha di fatto perso la pazienza per il ghosting del calciatore e dell’avvocato Sebastien Ledure, grande burattinaio della pièce teatrale: per giorni nessuno si è preso la briga di rispondere al telefono. Nella trama ci sono anche la Juventus e l’Arabia Saudita, Massimiliano Allegri e una Roc Nation “parte civile” quasi alla pari dell’Inter. Per il belga non ci sarà un terzo futuro con la maglia nerazzurra, anche se il calcio e lo stesso Lukaku insegnano che l’impossibile può diventare improvvisamente possibile.
D’altronde è lo stesso attaccante che non ha dato priorità al ritorno a Milano, flirtando con i rivali bianconeri e rendendo vano il fine lavoro diplomatico della dirigenza interista per trovare una quadra con il Chelsea, che ne detiene il cartellino. Scoperto il vaso di Pandora, il caso si è preso il primo piano assoluto nel panorama calcistico italiano, con tifosi riversati sui social network per gridare il proprio disappunto o far sentire alla controparte tutti gli sfottò possibili, sfoggiati con sorriso beffardo. Titoli di coda, quindi, per Lukaku all’Inter? Non totalmente, almeno non per lui, che sa che nel calcio dire “mai” è pericoloso.
Nei giorni successivi, infatti, Big Rom ha provato perlomeno a sondare il terreno che una volta era lastricato d’oro e che oggi – comprensibilmente – presenta soltanto terra bruciata. Qualche segnale indiretto è stato mandato al mondo nerazzurro, ma non è per niente andato a buon fine: il doppio passo non è mai stato il punto forte del belga, in questo caso finisce per essere un goffo tentativo a pallone ormai perso. La porta dell’Inter è chiusa e non ha nessuna intenzione di aprirsi: troppo grande lo sgarbo, troppo sleali le modalità di rottura, per poter anche solo ipotizzare l’apparizione di un sorprendente ramoscello d’ulivo. L’Inter non vuole più Lukaku, il passato non si può cambiare.