Anche l’Aston Villa su Dumfries, per la fascia ecco Dedic: l’Inter svolta a destra

Il bosniaco del Salisburgo costa 20 milioni ed è in pole per sostituire l’olandese che, dopo il Manchester United, riscuote nuovi apprezzamenti dalla Premier.

Tre colpi, tre aggiunte, tre rifiniture a un palazzo che è già bello così da vedere. E allora ok l’attaccante, con Gudmundsson controllato a vista. Ok il portiere, con Bento che continua a mandare segnali interessati e interessanti dal Brasile. Ma ora il nodo che blocca il mercato dell’Inter è a destra. Dumfries viaggia verso l’uscita, perché c’è un contratto in scadenza nel 2025 che non è stato rinnovato e perché è (anche) lui il giocatore con cui il club ha la possibilità di fare cassa. E allora è giusto guardarsi intorno. Detto, fatto: il club nerazzurro ha messo gli occhi su Amar Dedic, talento bosniaco del Salisburgo. 

Detto che le valutazioni finali i dirigenti e Simone Inzaghi le faranno dopo la fine del campionato, un orizzonte su cui lavorare c’è già. E anche un punto fermo: Dumfries ha mercato, questo lo sa l’Inter e lo stesso giocatore. Ce l’ha soprattutto in Premier League, che è il campionato che più lo attrae. L’interesse del Manchester United è datato, risale addirittura al gennaio 2023 e il corteggiamento, in quel periodo, si era fatto intenso al punto di immaginare un assalto inglese. Poi però dai Red Devils non sono più arrivati segnali in tal senso. Adesso però c’è un altro club della Premier che ha messo nella lista della spesa Dumfries ed è l’Aston Villa, vicino alla qualificazione in Champions League. L’Inter valuta il cartellino 30 milioni di euro. E anche l’entourage del ragazzo è a conoscenza dell’interesse. Resta da capire cosa vorrà fare l’olandese. E qui c’è da fare i conti con le aspettative dell’esterno destro, che vorrebbe un club di primissima fascia e fin qui non ha mai aperto ad altre soluzioni. È chiaro che di fronte a una chiusura simile, sarebbe difficile trovare una via d’uscita. Certo, c’è la variabile Europeo che può cambiare le carte in tavola. Di sicuro l’Inter non vuole ripetere l’errore fatto in passato con Skriniar, poi perso a parametro zero: qui l’impatto negativo in termini economici sarebbe più ridotto, ma comunque dannoso.