Blocco kazako, estro brasiliano e un gioiellino già del Chelsea: la favola Kairat così a San Siro

Fra trasferte infinite e fusi orari da smaltire, la squadra kazaka arriva a Milano con il rischio di trasformarsi presto in vittima sacrificale. Ma Chivu non intende accettare cali di concentrazione, anche a causa dell’apparente solidità della squadra di Urazbakhtin

La storia è di quelle romantiche. Quasi con contorni fiabeschi. La Cenerentola della Champions League che però – a differenza della principessa Disney – per viversi la sua, di favola, deve farsi ore ed ore di viaggi, di voli internazionali (quasi intercontinentali), di scali, recuperare da pesanti fusi orari. Perché Almaty sarà pure la città più popolosa del Kazakistan, ma dallo stadio di San Siro dista quasi 7.000 km.

Che rischiano di sentirsi tutti. Le 10 ore di volo per raggiungere Milano diventeranno un fattore nella sfida all’Inter in programma domani? Presto per dirlo, considerando pure che la squadra kazaka qualche lacuna ce l’ha pure (o soprattutto) sul piano tecnico. Di certo, però, c’è che la squadra campione della Qazaqstan Prem’er Ligasy avrà tutta l’intenzione di godersi  un palcoscenico prestigioso come il Meazza. Schierando la stessa squadra che ha appena trionfato in campionato: domenica 26 ottobre il Kairat ha conquistato un altro titolo pareggiando in casa contro l’Astana, e oggi spera di replicare un successo sulla carta ben più complesso in casa dell’Inter.

Fin qui il Kairat in Europa ha giocato 3 partite, raccogliendo un punto all’esordio contro l’altra Cenerentola, il Pafos, e zero tra Sporting Lisbona e Real Madrid. Un gol segnato, 9 subiti. Ma attenzione a non farsi ingannare dai numeri: quella kazaka è una squadra solida e forte fisicamente, nonostante le reti subite dicano il contrario. Contro il Real è rimasta in partita per larghi tratti del primo tempo, passando in svantaggio solo a causa di un calcio di rigore prima che i Blancos prendessero il largo nel finale.