C’è una Juve con Yildiz e una senza. E la prima fa il doppio dei punti

Il bilancio della stagione della stellina turca: con lui in campo dall’inizio la media punti bianconera raddoppia. E se contro il Venezia fa due gol.

Una stagione da 10. Non solo per quel numero che dall’estate scorsa indossa sulla maglia. Con gli assist forniti a Nico Gonzalez e Vlahovic nel 2-0 all’Udinese, Kenan Yildiz ha raggiunto la doppia cifra di partecipazioni ai gol in questa stagione di Serie A: 6 gol e 4 passaggi decisivi. Il più giovane, a 20 anni appena compiuti, di tutto il campionato. 

In questa stagione, Yildiz è stato sempre centrale nella Juve non soltanto simbolicamente, ma anche in campo. Sia con Motta che con Tudor, il turco è stato un titolare quasi inamovibile: 47 presenze (di cui 37 dal 1′) su 50 gare stagionali, con 3.180 minuti giocati su 4.500′. Il numero 10 juventino è il terzo giocatore di movimento più impiegato in quest’annata, alle spalle dei soli “totem” Locatelli e Gatti. E con lui in campo, la Juve cambia radicalmente pelle: se Yildiz gioca dall’inizio i bianconeri ottengono in media 2 punti a partita (74 quelli conquistati in 37 gare), mentre quando non inizia da titolare i punti scendono a 0,92 a gara (12 punti in 13 partite). Meno della metà.

Un dato che è ancora più evidente nella gestione Tudor: quattro vittorie e un pareggio con il turco in campo (2,6 punti di media a gara), due pari e una sconfitta senza (media 0,67). D’altronde, al contrario del suo predecessore, il croato ha messo subito Kenan al centro della sua Juve, venendo ripagato da 2 gol e due assist sempre decisivi per il risultato finale. “Io sono molto contento per questa stagione e voglio migliorare in tutto. Io gioco come sempre anche con questo numero e sono molto contento di averlo”, ha detto il 10 juventino dopo il successo contro i friulani che avvicina i bianconeri a quella qualificazione alla Champions League che può essere spartiacque anche per il suo futuro.

Nico Gonzalez svolta e seduce la Signora, Conceiçao la perde: cosa farà la Juve sugli esterni

Dall’insediamento di Tudor sulla panchina bianconera, l’argentino è rinato. A differenza del portoghese che potrebbe salutare addirittura prima del Mondiale per Club

Nico Gonzalez sta conquistando la Signora e Francisco Conceiçao rischia sempre più di perderla. Dove finiscono le ragioni di campo, cominciano quelle di mercato. La Juventus spera ancora di recuperare i 33 milioni investiti per l’argentino, ma non è più così sicura di spenderne altrettanti per trasformare l’affitto del portoghese in acquisto. Nel calcio tutto si può ribaltare in fretta, a maggior ragione quando si cambia l’allenatore. Tudor è stato arruolato come traghettatore del post Thiago Motta, ma il croato si è calato nel mondo Juve come quando da giocatore entrava a piedi pari sugli attaccanti avversari. Igor ha cambiato molto in pochi giorni. 

La scossa è stata totale e ha toccato anche diverse gerarchie. L’effetto Tudor ha rigenerato Nico e a farne le spese è stato soprattutto Chico, più defilato già nell’ultimo periodo di Motta. L’ex Fiorentina e il figlio d’arte sono arrivati assieme a Torino a fine agosto, però sono stati protagonisti quasi sempre a fasi alterne. L’ex Porto sulla carta sarebbe dovuto essere l’alternativa dell’ex viola, ma strada facendo un po’ i guai fisici di Nico e un po’ l’esplosione di Francisco hanno capovolto ruoli e aspettative per il futuro. I segnali degli ultimi 180 minuti hanno rimesso in gioco tutto. E adesso quello che sembrava un finale scontato, è tutto da riscrivere. Gonzalez ha messo la freccia e nelle ultime sette curve di campionato conta di staccare ancora di più il connazionale di Cristiano Ronaldo.

Tudor non è Harry Potter, ma con Nico sembra aver usato davvero la bacchetta magica. La trasformazione è stata totale: la zucca dei primi mesi juventini, nelle ultime due giornate è tornata la carrozza ammirata negli anni viola. Igor ha toccato le corde giuste di Gonzalez, sembrato un altro giocatore a prescindere dal ruolo: esterno destro a tutta fascia con il Genoa e trequartista contro la Roma. Quello che non racconta la media voto (5,39 con Thiago Motta; 6,5 con Tudor), è fotografato dal cambio di passo del 27enne sudamericano. È bastata una sosta – e un cambio in panchina – per far tornare la speranza alla Continassa.

Chiesa saluta la Juve e puntualizza: “Mai ricevuto proposte di rinnovo né chiesto aumenti”

Il neo acquisto del Liverpool: “Mi è stato solo comunicato che non avrei fatto parte del progetto ancora prima dell’inizio degli allenamenti con la squadra. In bianconero sono cresciuto, come uomo e calciatore”

Mentre il Liverpool gli stava dando il benvenuto sui social, sempre sui social Federico Chiesa si è congedato dal mondo juventino con un post piuttosto lungo in cui l’attaccante ha ringraziato i tifosi e allo stesso tempo dato la propria versione dei fatti sulla fine del matrimonio con il club bianconero. Eccola: “Vorrei fare chiarezza sulla questione del rinnovo. Non ho mai ricevuto alcuna offerta di rinnovo da parte della Juventus e, di conseguenza, non c’è mai stata una richiesta da parte mia o del mio entourage riguardo ad un aumento o ad una riduzione del mio ingaggio. Mi è stato comunicato che non avrei fatto parte del progetto ancora prima dell’inizio degli allenamenti con la squadra”.

Chiesa, insomma, ha messo i puntini sulle “i”, a scanso di equivoci. Poi, il pensiero per la gente bianconera: “È giunto il momento di concludere questo percorso insieme a voi, tifosi bianconeri. Vorrei dedicare qualche parola per ringraziarvi del grande affetto che mi avete sempre dimostrato, affetto che porterò per sempre nel cuore. Con voi e con la Juventus sono cresciuto, sia come uomo che come calciatore. Mi avete sostenuto nei momenti belli e in quelli difficili, e per questo vi sarò sempre grato. In questi quattro anni ho avuto l’opportunità di lavorare con giocatori, staff e allenatori di altissimo livello. Siete stati come una famiglia per me e, anche nei momenti più complicati, mi avete aiutato a rialzarmi. Porterò sempre con me i ricordi di gioia che abbiamo condiviso”.