Sembra ormai inevitabile la separazione con il turco, per cui si aspetta la prima offerta ufficiale del Galatasaray: l’Inter vuole ricavare non meno di 35-40 milioni. Poi l’affondo per il sostituto.
Più 90: è il prefisso telefonico della Turchia. E a questo punto non resta che aspettare che quei numeri compaiano sul display del cellulare, ovvero il momento in cui dal Galatasaray si faranno vivi con un’offerta vera per Calhanoglu. Poi starà all’Inter non farsi prendere per il collo in una storia che è stata antipatica fin dall’inizio. La società ha provato a tamponare finché è stato possibile. Anche precisando di non aver mai sentito dalla viva voce del giocatore una richiesta ufficiale di cessione. Vero. Ma il gioco è stato chiaro fin da subito, svelato dagli osservatori, anche se mal digerito da chi è parte in causa di questa vicenda. L’Inter a questo punto ha un solo vero interesse: ricavare da una cessione inevitabile – ricomporre la frattura è almeno oggi ipotesi da tener viva solo in linea teorica – la cifra richiesta, ovvero 35-40 milioni di euro. E poi tanti saluti.
E poi, soprattutto, andare decisi sul sostituto di Calhanoglu. C’è un nome che va tenuto in considerazione, la primissima scelta se solo si creassero le condizioni per un affondo: Ederson dell’Atalanta. Quasi banale dire come il brasiliano piaccia a tutti, dirigenti e allenatore. Perché si possono avere delle idee, delle preferenze, ma finché non si concretizza la condizione di partenza – ovvero la cessione di Calhanoglu – non si può affondare. Per convincere l’Atalanta almeno a sedersi e a parlare dell’affare servono non meno di 45-50 milioni. E questo l’Inter lo sa. Ma non è una cifra impossibile da raggiungere: è vero che sono stati già investiti quasi 70 milioni tra Sucic, Luis Henrique e Bonny, ma l’Inter ha in rosa (e nei dintorni, leggi Aleksandar Stankovic) giocatori che possono portare soldi freschi nelle casse. Bisseck, ad esempio. Sebastiano Esposito, che piace alla Fiorentina.