Calhanoglu tratta col Bayern. E l’Inter fa il prezzo: via per 70 milioni VOTA IL SONDAGGIO

L’agente del regista Stipic ha incontrato due volte i tedeschi. Il club nerazzurro non l’ha presa bene e aspetta:per far partire Hakan serve un’offertona

E no, qui qualcosa non funziona a dovere. Perché per l’Inter la questione Calhanoglu era nata e morta un mese fa: richiesta di informazioni del Bayern, nessuna apertura a una cessione e fine dei discorsi. E invece no. Perché dalla Germania non si sono fermati. E dal canto suo il centrocampista turco in realtà ha aperto le porte ai tedeschi, sedendosi al tavolo e ascoltando. Insomma, tutto il contrario di un no secco, con il lavoro del suo agente Gordon Stipic. E così una partita che pareva neppure dovesse giocarsi, in realtà non solo si disputerà, ma si annuncia anche spigolosa e rumorosa.

Il tutto con una buona dose di fastidio. L’Inter è stizzita, questo è l’aggettivo giusto. Il motivo è semplice: in viale della Liberazione hanno la ragionevole certezza che Calhanoglu è in contatto con il Bayern. Lui che invece, in via privata, anche in tempi recenti non ha mai messo in dubbio la sua permanenza in nerazzurro. Ma poi i fatti stanno dicendo altro. Ci sarebbero stati almeno un paio di incontri tra Stipic e i dirigenti del Bayern: il primo in Turchia, il secondo proprio in Germania dove si stanno svolgendo gli Europei. Due incontri non possono essere casuali. E da qui nasce l’irritazione interista. È ancora presto per fare similitudini, ma un anno dopo il rischio è di andare incontro a un deja-vu del caso Lukaku: chi lo dimentica Romelu che, mentre rassicurava il direttore sportivo Ausilio mandandogli i video dei suoi allenamenti dalle vacanze, parlava con la Juventus e si offriva al Milan?

Calhanoglu fa partire la festa scudetto: due gol nella ripresa e l’Inter batte anche il Torino

A San Siro i granata se la giocano fino all’espulsione (troppo severa) di Tameze, poi il centrocampista decide il match con una doppietta

L’Inter campione d’Italia batte anche il Torino e nel giorno della festa scudetto tiene vivo sia l’obiettivo di superare i 97 punti conquistati da Mancini nel 2006-07 sia quello di superare quota 100. La vittoria è non di quelle facili per gli uomini di Inzaghi che nel primo tempo soffrono i granata e passano solo nella ripresa, dopo il rosso a Tameze: è a quel punto che la marea nerazzurra diventa incontenibile e Calhanoglu firma la doppietta decisiva, con tutto San Siro che canta per il turco.

Per l’Inter gara numero 42 con almeno un gol e record della Juventus distante solo due incontri, ma è anche il ventesimo clean sheet della stagione: anche in questo caso c’è aria di record in un campionato che si sta trasformando in una lunga passerella per Lautaro e compagni. Il Torino, invece, venerdì in casa contro il Bologna avrà l’occasione per rientrare in zona Europa: non vince da quattro incontri e non segna da tre. Contro la formazione di Thiago Motta serve un’impresa.

Inzaghi schiera i titolarissimi a eccezione degli infortunati Acerbi e Dimarco, sostituiti rispettivamente da De Vrij e Carlos Augusto, mentre Juric risponde con la difesa a quattro e Zapata unica punta. Il primo tiro è di Rodriguez, con Sommer che para; risponde Thuram con uno slalom concluso con una botta fuori bersaglio. Ricci fa l’incursore alle spalle del colombiano ex Atalanta, Lazaro sta alto a sinistra e Vlasic ha facoltà di movimento, ma si allarga soprattutto a destra disegnando in fase di possesso un 4-2-3-1 che punge: il Torino dimostra di avere voglia e di non essere alla festa dell’Inter per fare da sparring partner. Zapata scalda ancora i guantoni di Sommer che respinge e, a livello di occasioni, l’inizio è più granata che nerazzurro anche perché il numero 91 di testa, dopo il quarto d’ora, manda di poco a lato, con il portiere svizzero fuori causa.

Calhanoglu: “Meglio lo scudetto di un’altra finale di Champions. Via dal Milan? Non per soldi”

Il centrocampista turco: “Ho rifiutato alcune offerte dall’Arabia Saudita perché voglio bene a questi colori, la questione economica non è sempre tutto”.

Il trasferimento di Hakan Calhanoglu dal Milan all’Inter nel 2021 è uno di quelli che ha fatto discutere maggiormente i tifosi italiani. Fu un tradimento secondo i sostenitori rossoneri, fu una grande occasione per quelli nerazzurri. Per una volta, ne parla lo stesso centrocampista in un’intervista a Sportmediaset: “Tutti pensano che sia andato via per una questione economica, ma i soldi non sono sempre tutto. La cosa più importante per me è sentirmi importante, ed è quello che provo qui. I tifosi rossoneri dicono che ho fatto male, visto lo scudetto perso nel 2022? A loro auguro il meglio, ma con pazienza si vedrà”.

Nel corso dell’intervista Calhanoglu ha toccato diversi temi, tra cui il calciomercato… recente: “È vero, ho rifiutato alcune offerte dall’Arabia Saudita. Ho deciso di non andare via perché voglio bene all’Inter. Ringrazio Ausilio perché sa come la penso. Quando sono arrivate quelle offerte ho detto alla società ‘decidete voi'”. Parte della scelta è dovuta anche al buon rapporto instaurato con Simone Inzaghi: “Mi piace come parla con noi giocatori – spiega il nazionale turco -, ha sempre voglia di vincere e si inca…a quando molliamo un po’ in allenamento: ha voglia e cattiveria. Oltre il lato sportivo ha anche tanto cuore, con lui si può parlare di tutto. Siamo arrivati insieme qui e insieme stiamo crescendo”.

L’attualità in casa nerazzurra è invece il duello in Serie A con i bianconeri: “L’ambizione è vincere qualcosa d’importante con l’Inter. Tra lo scudetto – continua il centrocampista – e un’altra finale di Champions League scelgo il primo. La Juve dice che punta al quarto posto? Non ascolto quel che dicono e comunque non guardo le avversarie, penso solo a noi”. L’ultimo spunto dell’intervista di Calhanoglu è infine il ricordo dei suoi primi passi in nerazzurro: “Ricordo ancora la prima partita, contro il Genoa. Ero nervoso per come avrebbe reagito lo stadio, ma anche sicuro che l’amore sarebbe arrivato perché ho fiducia nelle mie qualità. Quando i tifosi ti danno tanto, devi restituire indietro”.

Inzaghi ha deciso: Asllani in regia con la Real Sociedad. E c’è il debutto di Pavard

Per il match di stasera che apre la stagione di Champions League confermato l’esordio del difensore francese e al posto dell’infortunato Calhanoglu ci sarà il centrocampista albanese

Simone Inzaghi non ha ancora comunicato ufficialmente la formazione ai giocatori, ma dopo il risveglio muscolare di stamattina a Biarritz (dove l’Inter è in ritiro) sono confermate le indicazioni della vigilia verso l’esordio assoluto di Pavard e la scelta di Asllani in mezzo al campo al posto dell’infortunato Calhanoglu.

L’attesa è tutta su Pavard, il secondo colpo per valutazione più costo della campagna acquisti dell’Inter e di tutta la Serie A dopo Frattesi, il primo se si considera la formula (a titolo definitivo, mentre il centrocampista è inizialmente un prestito). Inzaghi ha scelto di lanciarlo dal primo minuto: giocherà sul centrodestra, nella posizione occupata solitamente da Darmian. Ma di fatto, qui a San Sebastian, stasera comincia ufficialmente il dopo Skriniar. Pavard arriva proprio a coprire il buco lasciato dallo slovacco andato al Psg. Ed è per caratteristiche il difensore che Inzaghi voleva, per replicare sulla destra lo stesso tipo di gioco che l’Inter sviluppa sulla sinistra con Bastoni. Pavard non ha avuto bisogno di troppo tempo per inserirsi: dal punto di vista fisico è ok, sul piano dell’esperienza neppure, se è vero che la Champions non solo l’ha già giocata, ma l’ha anche vinta.

Tutto il contrario di Asllani, che invece della Champions ricorda ancora l’errore nel finale di partita al Camp Nou. Era Spagna anche quella, in Spagna stasera può decollare finalmente la sua storia nerazzurra. Inzaghi ha speso parole di grande stima sul ragazzo in conferenza: a meno di cambi di orizzonte dell’ultima ora, sarà lui a guidare la regia del centrocampo, con Barella e Mkhitaryan confermati come mezzali.

Kessie in Europa League, Gigio esce a vuoto. E i tifosi del Milan godono sui social

La settimana dei fan rossoneri è stata resa ancora più gustosa dagli stenti di due grandi ex. L’eccezione è Calhanoglu, che invece ha raggiunto gli ottavi con l’Inter.

Franck Kessie, volato a Barcellona dopo aver vinto lo scudetto, giocherà l’Europa League dopo l’eliminazione dalla Champions per mano dell’Inter. Gigio Donnarumma invece, nonostante un anno da titolare fisso con 18 partite e 9 clean sheet, ha chiuso la giornata di Champions con un paio di errori banali, uno di questi in uscita. Il Psg ha rifilato sette schiaffi al Maccabi Haifa e ha passato il turno, ma l’errore di Gigio non è passato inosservato, tant’è che diversi rossoneri l’hanno evidenziato sui social. “Ecco, la solita uscita di Donnarumma”. Con tanto di video incorporato. E ancora: “Uno dei portieri più sopravvalutati d’Europa”, “non è un grandissimo”, “ha molti limiti” e cose così. Commenti anche da parte dei francesi. Un po’ ingenerosi: Gigio ha 23 anni, è campione d’Europa in carica, gioca nel Psg e vanta più di 300 partite tra i pro’. Il suo addio al mondo Milan è una ferita aperta per i rossoneri, ma Maignan fa dormire tutti tranquilli.

L’unico neo della settimana perfetta del milanista, forse, è il passaggio del turno di Calhanoglu, già agli ottavi. Poco male: in virtù del poker alla Dinamo Zagabria basterà non perdere contro il Salisburgo all’ultima giornata per passare il turno (si gioca a San Siro). Al di là dei social e dei tifosi, comunque, il senso è che al Milan nessuno è indispensabile. I giocatori possono passare, ma la policy resta quella di sempre. Ingaggi contenuti, pochissime eccezioni (vedi Ibra), un monte stipendi base che non sfora i 4 milioni o giù di lì. Kessie, Donnarumma e Calhanoglu hanno lasciato il Duomo per via di questi paletti. Il Milan viene prima di tutto.