Italia, lacrime e dedica a Lavia: “Non siamo gente che molla. Daniele, l’oro è per te”

Giannelli sul podio con la maglia del giocatore infortunato pochi giorni prima della partenza. Il ct De Giorgi: “Mi dovrebbero chiamare solo per i Mondiali. Sono distrutto”. Anzani e l’oro dello “zio”: “Dovevo smettere di giocare e invece sono qui”

Le lacrime scorrono copiose per tutti. È l’ora delle emozioni e ci si può lasciare andare. È anche l’ora delle dediche. La più importante è sul podio con Giannelli che riceve la medaglia con la maglia di Daniele Lavia, il grande assente ma presentissimo con la squadra che ha vinto l’oro, oltre che commentatore speciale sulla Rai. 

Lo schiacciatore azzurro il 23 agosto ha visto svanire il Mondiale a causa di un infortunio alla mano occorso in sala pesi che l’ha costretto a una delicata operazione.  Prima della finale ha parlato a tutta la squadra. “Dani questa è per te – è l’esordio di Simone Anzani, lo “zio” della squadra che ha tirato giù l’ultimo pallone -, lo sai quanto ci sei mancato e quanto avevamo bisogno di te. Questa vittoria è dedicata completamente a te”. Anzani continua: “L’avevo detto in un’altra occasione che il nostro obiettivo era quello, il Mondiale. È un’emozione incredibile, è una partita particolare. Arrivo da due anni difficili – racconta il centrale che ha dovuto fermarsi due volte per un problema cardiaco – dove ho rischiato di smettere di giocare, ho rincorso un’Olimpiade che era il mio ultimo obiettivo e ora è arrivato questo”.

“Faccio fatica a parlare – sono le lacrime di Simone Giannelli, capitano e mani d’oro di questa squadra – è per il dispiacere di non avere Daniele, con noi. So quanto ci teneva. Per sfortuna non è stato con noi e quindi lo ringrazio per esserci stato vicino. Sono orgoglioso di vestire la sua maglia qui – la mostra in tv indosso sotto la medaglia – e saluto anche Sanguinetti (l’ultimo escluso, ndr).