Inter, le ultime verso il Bayern: dentro tutti i titolarissimi, e ci sarà anche Dimarco

Giornata di rifinitura ad Appiano alla vigilia del ritorno contro i bavaresi: Inzaghi se la gioca con i fedelissimi.

Inzaghi apre la rifinitura ad Appiano invitando i suoi alla “mobilità”. “Rapidi, mobili, che domani si va uomo su uomo”. Il primo indizio su ciò che vedremo contro il Bayern si manifesta nel primo torello a centrocampo, più vivo del solito, dove l’Inter corre già veloce verso la sfida di domani sera. L’allenatore nerazzurro è pronto a confermare dieci giocatori su undici visti all’Allianz Arena, violata per la prima volta nella grande coppa dopo quattro anni.

L’unico innesto rispetto alla squadra che infilato due gol ai bavaresi sarà Federico Dimarco, pronto a riprendersi la fascia sinistra al posto di Carlos Augusto, autore dell’assist decisivo per Frattesi a due minuti dalla fine. È l’unico dubbio in vista di domani, ma Dimarco è in netto vantaggio.

Il resto della formazione è scritto. Sommer tra i pali, Pavard, Acerbi e Bastoni in difesa, Barella, Calhanoglu e Mkhitaryan a centrocampo e Darmian a destra. In avanti spazio al tandem Lautaro-Thuram. L’argentino è alla sua miglior stagione di sempre in Champions League con sette gol. Gliene manca uno per agganciare Eto’o – otto reti nell’annata 2010-11 – e due per agguantare Crespo, arrivato a nove nel 2002-03. Aggregati quattro ragazzi della Primavera: Matteo Cocchi – terzino sinistro, ha debuttato tra i professionisti contro il Feyenoord -, Thomas Berenbruch (centrocampista), Manuel Pinotti (esterno alto) e Thiago Romano (fantasista argentino arrivato in estate). Assenti Dumfries e Zielinski per infortunio.

Inter, Dimarco va oltre il derby: “Stimo tanto Theo Hernandez. Ora mi insulteranno…”

L’esterno ha raccontato la sua fede nerazzurra: “La finale col City? La più grossa delusione a livello di club, ero morto. Ma non era il nostro momento”

“Ci sono giocatori come Theo Hernandez che io stimo tantissimo, anche se adesso mi insulteranno. Ma io lo stimo. Come altri giocatori di altre squadre. Da piccolo c’era Carlos, mi piaceva anche Maxwell”. Parola di Federico Dimarco, intervenuto al Bsmt, podcast di Gianluca Gazzoli, che a cuore aperto si è lasciato andare anche a questa dimostrazione di stima trasversale al derby di Milano.

È stata comunque l’occasione per ribadire la sua fede interista: “Sono l’ultimo dei predestinati. Devo tanto a quello che ho vissuto nel settore giovanile, quello che mi hanno insegnato le persone che ho incontrato. Sono cose che mi porto in campo e fuori”. E poi: “Se sento le gare di più? Forse troppo. Però negli anni ho imparato a gestire le emozioni. Il brivido più grande è stato per l’ultimo derby. Quando perdiamo, l’incazzatura mi passa dopo due o tre giorni, quando ci sono le tre partite in una settimana è più facile. Ovviamente giocare nell’Inter per me è bellissimo e cerco di dare il massimo. La maglia va trattata coi guanti ma lo penso veramente”.