Juve, è Fagioli la carta per Skriniar: il Psg ci pensa, si valuta la formula

Giuntoli potrebbe sacrificare il centrocampista per arrivare al difensore, che vorrebbe evitare il prestito di sei mesi: Nicolò nell’affare sarebbe valutato 25 milioni

Mancano ancora 44 giorni all’inizio del mercato invernale ma in casa Juventus le grandi manovre sono già iniziate. Gli infortuni di Gleison Bremer e di Juan Cabal (entrambi rottura del crociato, entrambi out per tutta la stagione) hanno costretto Cristiano Giuntoli a guardarsi intorno con urgenza per uno/due giocatori da portare alla Continassa a gennaio.

Il nome più caldo è quello di Milan Skriniar, ex interista ora al Psg, dove fatica a trovare spazio. Nei giorni scorsi l’uomo mercato dei bianconeri ha fatto un primo passo incassando il sì del difensore a trasferirsi a Torino, la novità che potrebbe dare un’ulteriore spinta alla trattativa è l’interessamento del Psg per Nicolò Fagioli. Il centrocampista può diventare l’asso nelle mani di Giuntoli per imprimere un’accelerata all’operazione. Sarebbe un sacrificio doloroso, perché Fagioli è un prodotto del settore giovanile che la Juventus ha tenuto stretto e protetto nei momenti difficili della squalifica per scommesse, ma allo stesso tempo utile per sistemare un reparto troppo in emergenza. 

La stagione di Fagioli finora è scivolata via tra alti e bassi. Nico ha raggiunto il picco nella serata magica di Lipsia, quando ha illuminato la Red Bull Arena con il suo talento, e sembrava essersi preso il posto da titolare, invece nell’ultimo periodo è stato più in panchina che in campo. Fagioli ha bisogno di giocare con continuità dopo una stagione di quasi totale inattività a causa della squalifica e alla Juventus in mezzo c’è tanta concorrenza.

Con il nuovo tecnico le gerarchie possono cambiare in fretta, però in questo momento Motta sta puntando molto su Thuram e Locatelli come coppia di centrocampo, con Koopmeiners intoccabile sulla trequarti. Perciò non si può escludere che Fagioli possa cambiare aria a gennaio, soprattutto se si presenterà un club di livello. Tra i suoi agenti e il Psg c’è già stato un primo contatto, a Parigi hanno già avuto Verratti in mediana e sono intrigati dal play della Signora.

Pogba-Juve, addio imminente: ecco quanto risparmieranno i bianconeri

L’ufficialità della separazione dal francese potrebbe arrivare già nella sosta per le nazionali. Il suo ruolo in rosa è già stato preso da Khephren Thuram.

Il passaggio del testimone c’è già stato, ma nel giro di qualche giorno arriverà anche l’ufficialità. Finisce una Juventus alla francese e ne comincia un’altra.

Paul Pogba out e Khephren Thuram in. Mentre il figlio d’arte, rallentato nel decollo estivo da un infortunio, si sta prendendo la Signora a suon di prestazioni, il Polpo s’appresta a salutarla del tutto. Se Thiago Motta sta puntando con decisione sui cavalli del motore di Thuram, sempre più decisivo con le sue avanzate palla al piede, i legali del club e quelli di Pogba stanno limando gli ultimi dettagli del divorzio. 

L’annuncio dell’addio di Paul è dato per imminente: la fumata bianca potrebbe arrivare entro la fine della sosta per le nazionali. Divorzio anticipato – il contratto dell’ex Manchester United scade nel 2026 – ma reso inevitabile dalla vicenda doping dell’ultimo anno. Il Tas di Losanna ha ridotto la squalifica di Pogba da 4 anni a 18 mesi. E così Paul, sospeso dall’11 settembre 2023 dopo la positività ai metaboliti del testosterone riscontrata nei controlli del 20 agosto (dopo Udinese-Juve), a marzo potrà tornare in campo. “Sono pronto a rinunciare a dei soldi per giocare ancora con la Juventus”, aveva annunciato lo scorso mese il centrocampista. Paul ha bussato, ma il club non ha aperto. “Abbiamo fatto degli investimenti importanti a centrocampo, non c’è posto in rosa”, la replica del dt Cristiano Giuntoli. Botta e risposta accompagnato dalle trattative a oltranza dei rispettivi avvocati. 

Juve, ora servono rinforzi: il tesoretto arriva dalle cessioni di Danilo e Mbangula

Caccia a un difensore per sostituire gli infortunati Bremer e Cabal: piace Skriniar, ma prima bisogna vendere.

Gennaio è ancora lontano, ma alla Juventus sono già proiettati verso il futuro. Gennaio è il mese in cui il club bianconero proverà a rimediare al doppio sgambetto della sfortuna, ovvero gli infortuni di Gleison Bremer e Juan Cabal.

I principali indiziati a lasciare la Signora a stagione in corso sono Danilo e Samuel Mbangula, il capitano ormai ai margini del nuovo progetto, e uno dei giovani emergenti, lanciato da Thiago Motta in Serie A nella prima di campionato, dove oltre a giocare titolare ha anche segnato. Potrebbero essere loro a finanziare gli innesti di Milan Skriniar e David Hancko, i due profili che più intrigano Madama tra i tanti nomi messi nel mirino dall’uomo mercato bianconero in questo periodo.

Partiamo da Danilo: il difensore brasiliano ha un contratto in scadenza nel 2025. La clausola per il rinnovo automatico fino al 2026 al raggiungimento di un certo numero di presenze è stata tolta per volere del giocatore, che sta valutando l’eventualità di andarsene a gennaio. La scintilla tra lui e Thiago Motta non è scoccata, dopo tante partite in panchina quando ha avuto l’opportunità di giocare titolare non è stato particolarmente fortunato e adesso è tornato a essere l’ultima scelta in difesa. Danilo però è capitano del Brasile oltre che della Juventus e non vuole perdere anche la Seleçao. Perciò si sta guardando attorno: valuterà le opportunità che gli si presenteranno, ma difficilmente la Juventus potrà monetizzare dalla sua cessione, essendo a pochi mesi dalla scadenza. Di sicuro però potrà alleggerirsi di un ingaggio da circa 5 milioni di euro netti. Differente il discorso relativo a Mbangula: il ventenne belga può fruttare almeno una decina di milioni in caso di vendita, che in questo momento sarebbero comunque un aiuto per le casse bianconere. Da definire anche la questione di Arthur, attualmente fuori rosa ma ancora di proprietà della Juventus: a gennaio Giuntoli proverà a piazzarlo in Brasile, anche in questo caso più per risparmiare l’ingaggio (circa 5 milioni) che per incassare soldi dalla cessione. 

Il traguardo di Vlahovic: 50 gol come Tevez. E ora punta Vialli

L’attaccante salva ancora la Juventus, punta Gianluca a 53 reti e vince la sfida diretta con l’obiettivo di mercato David. Poi esce arrabbiato

Si alza la temperatura e sale in cattedra Dusan Vlahovic. A Lilla come a Lipsia, è sempre il serbo l’uomo in più della Signora nelle trasferte di Champions. Dalla doppietta in Germania alla rete pesantissima di ieri sera in Francia. Un rigore che salva la Juventus da una nuova sconfitta europea e che proietta DV9 sempre più nella storia del club. Vlahovic ha segnato il suo 9o gol stagionale – terzo in Coppa – ma soprattutto ha raggiunto cifra tonda: 50 reti da quando nel gennaio 2022 è sbarcato sul pianeta Juve.

Alla fine, un po’ per la partita in bilico e il risultato e un po’ per la sostituzione all’ora di gioco, Vlahovic è rientrato in panchina apparentemente stizzito, probabilmente perché non si aspettava di essere cambiato così presto.

Si entra nella storia con i gol e i trofei, per dirla alla David Trezeguet (miglior bomber straniero di tutti i tempi della Juventus con 171 reti), e Dusan gradino dopo gradino sta risalendo la classifica. Quello di Lilla è un timbro che entra nei libri bianconeri. Vlahovic ha raggiunto a quota 50 gol Carlitos Tevez, tuttora amatissimo dai tifosi juventini. Eguagliato un attaccante, si punta a quello successivo.

Adesso DV9 metterà nel mirino un certo Gianluca Vialli, davanti a lui di appena tre marcature (53). L’aggancio all’ex capitano sarà questione di (poco) tempo, ma per diventare indimenticabile come lui servirà molto di più. Questione di leadership, aspetto nel quale il serbo è migliorato parecchio, ma anche di successi. Vialli è salito sul tetto d’Europa con la Juventus 1996, da capitano. Vlahovic ha lo stesso sogno e farà di tutto per realizzarlo: proprio per questo il suo agente non ha chiuso la porta ai dirigenti bianconeri sui discorsi legati al rinnovo (contratto in scadenza nel 2026).

Cosa c’è dietro l’allarme di Inzaghi per la difesa dell’Inter

Tredici reti subite in 9 giornate, più della metà rispetto a quella incassate l’anno scorso in una stagione intera. Contro i bianconeri la conferma

I cinema di Milano hanno già programmato la prossima uscita: “Qualcosa è cambiato, il remake”. Previsto il tutto esaurito. Ma al posto degli occhi spiritati di Jack Nicholson c’è il volto preoccupato di Simone Inzaghi, guida e faro dell’Inter, uno che fino a oggi non aveva mai visto la sua squadra incassare quattro gol in una partita. Metamorfosi. La difesa bunker, un tempo fortino inespugnabile, quest’anno è stata violata più e più volte. L’ultima dalla Juventus.

Il conto dei gol incassati in campionato è salito a 13 in nove partite. La stagione scorsa sono stati solo 22. Sommer aveva tenuto alta la guardia in 19 occasioni, mentre stavolta è a quota tre. Gli errori individuali contro la Juventus impongono domande. La prima: com’è possibile che la storia recente dell’Inter prenda spunto da un romanzo di Louis Stevenson, Dottor Jekyll and Mister Hyde? In Champions non ha incassato neanche un gol. In campionato siamo già a 13. Una differenza netta a livello di attenzione. Dieci squadre infatti hanno incassato meno reti, tra cui Empoli, Udinese, Bologna, Monza, Milan, Fiorentina, Juventus, Lazio. Un passo indietro notevole rispetto all’annata scorsa.

Seconda domanda: come ha fatto un reparto così rodato a compromettere la sua solidità? Il secondo dei quattro gol incassati dall’Inter è il manifesto di questa difficoltà. McKennie si inserisce tra le linee e serve a Vlahovic l’assist dell’1-1. Il tutto senza pressione. De Vrij, uscito in pressing su Cambiaso qualche minuto prima, non chiude la diagonale e se la prende con Bastoni per aver lasciato l’uomo libero. Doppio errore. Il. serbo non è dell’azzurro, bensì dell’olandese, reo di lasciare un vuoto al centro della difesa. Inzaghi in sala stampa è stato vago: “Dobbiamo responsabilizzarci tutti. Ci sono degli errori che si ripetono. Vedi il 4-3 o il 4-4. Bisognava far meglio, ma non parlo di singoli”. Il problema è strutturale.

Juve, idea Beto: per gennaio si apre la pista dell’ex Udinese

Dusan Vlahovic solo, Milik è fermo. Giuntoli cerca un vice Dusan in prestito: il portoghese, ai margini nell’Everton dei Friedkin, piace anche alla Roma

La Juventus si prepara a tutto, anche a dover rinforzare l’attacco a gennaio. Una munizione in più per allargare il reparto e garantirsi un’alternativa a Dusan Vlahovic, finora il giocatore della rosa più impiegato da Thiago Motta. Il bomber serbo ha sfiorato il percorso netto in questo avvio di stagione: 9 presenze tra campionato (7) e Champions League (2), complessivamente 758’.

A parte i 7 minuti finali contro la Roma e il secondo tempo contro il Napoli, Thiago Motta non ha mai rinunciato al suo numero 9, già autore di 7 reti. Toglietemi tutto, ma non Vlahovic. Dove finisce la scelta, inizia la necessità. Un vice di Dusan non c’è in questo momento, tanto che contro il Napoli al posto dell’ex viola è stato adattato Timothy Weah. Sulla carta il sostituto di Vlahovic sarebbe Arek Milik, ma il polacco è ai box da giugno e il suo rientro è tuttora un rebus. La stagione è ancora lunga e l’attuale emergenza offensiva (Nico Gonzalez infortunato, Conceicao squalificato e Koopmeiners in dubbio per la Lazio) ha confermato una volta di più come la coperta sia abbastanza corta in avanti.

Non a caso negli ultimi giorni di agosto il direttore tecnico Cristiano Giuntoli ha sperato di rifinire l’attacco con il prestito di Jadon Sancho, poi trasferitosi dal Manchester United al Chelsea. Adesso, con il punto interrogativo su Milik, i radar sembrano più orientati su una punta centrale. Preferibilmente in prestito semestrale, come nel caso del centrale che dovrà prendere il posto del lungodegente Gleison Bremer (stagione finita). L’ultima idea per l’attacco, che si aggiunge a quella di Lorenzo Lucca (Udinese), è un ex friulano: Beto dell’Everton. Ex Serie A e attualmente chiuso nel proprio club, un po’ come quel Milan Skriniar (Psg) in cima ai pensieri difensivi della Signora per gennaio.

Juve a caccia di attaccanti: Openda nel mirino. E se Maldini partisse a gennaio.

Giuntoli sarà all’Olimpico per Italia-Belgio: osservato speciale l’attaccante del Lipsia. Per la difesa il dt terrà d’occhio altri due belgi: Faes del Leicester e Debas dello Sporting Lisbona.

Il campionato è fermo ma il mercato è sempre in movimento. Così in assenza della Juventus, che tornerà in campo sabato 19 contro la Lazio all’Allianz Stadium, Cristiano Giuntoli ne approfitta per guardarsi intorno. Oggi il direttore tecnico della Signora, salvo cambi di programma,è atteso a Roma per assistere a Italia-Belgio. Un’occasione per seguire da vicino i suoi ragazzi (tra i convocati ci sono Di Gregorio, Fagioli e Cambiaso) ma anche per osservare dal vivo qualche giocatore interessante.

La priorità del club è un difensore, diventato indispensabile dopo il brutto infortunio di Gleison Bremer, che dovrà stare fermo per 6-8 mesi. Quanto all’attacco, Thiago Motta è convinto di potersela cavare con gli uomini che ha anche se la coperta è corta (Milik, unica alternativa di ruolo a Vlahovic, non è mai stato disponibile finora), questo però non impedisce a Giuntoli di cominciare a guardarsi intorno a caccia di possibili occasioni. Si deciderà a dicembre, quando si capirà se il centravanti polacco sarà finalmente utilizzabile, nel frattempo un po’ di aggiornamento professionale non fa male.

Di sicuro Giuntoli guarderà con attenzione Lois Openda, attaccante 24enne del Lipsia che la Juventus ha appena affrontato in Champions. Prima punta forte fisicamente che ama svariare su tutto il fronte dell’attacco, ha velocità e anche buona tecnica. Doti che ha messo ben in evidenza nel match della Red Bull Arena, durante il quale ha creato tantissimi pericoli e solo il palo gli ha negato il gol. Acquistato dal Lipsia nell’estate 2023, la scorsa stagione è stato titolarissimo, chiudendo con 28 gol complessivi, e adesso è già a quota 5. Costa parecchio (il club tedesco lo ha pagato 42 milioni di euro, acquisto più costoso della storia del club) ma le vie del pallone sono infinite.

Uragano Pedro! Entra, segna e la Lazio ribalta l’Empoli

Nel primo tempo ospiti avanti con Esposito pareggia Zaccagni e nel finale lo spagnolo, entrato al posto di Isaksen, trova la rete del vantaggio

La Lazio salta al terzo posto agganciando Juventus e Udinese in attesa del risultato del Milan di questa sera contro la Fiorentina. Contro l’Empoli arriva la quarta vittoria di fila per i biancocelesti tra campionato ed Europa League. Tre punti quanto mai sofferti dalla squadra di Baroni che si impone in rimonta. Toscani subito in vantaggio con Esposito, pareggia Zaccagni prima dell’intervallo. A inizio ripresa Vasquez respinge un rigore di Castellanos.

Al 39’ risolve la gara Pedro, al secondo gol di fila dopo quello di giovedì al Nizza. Il 37enne spagnolo con un sua perla regala i tre punti alla Lazio. Prima sconfitta stagionale per l’Empoli, che anche all’Olimpico si è fatto apprezzare non solo per l’impostazione tattica. 

Baroni prosegue sulla via di un corposo turnover tra campionato ed Europa League. Rispetto alla gara di giovedì col Nizza sono otto le novità: solo Gila, Guendouzi e Castellanos ancora titolari. D’Aversa ritocca lo schieramento opposto alla Fiorentina con gli innesti dal 1’ di Solbakken e Fazzini mentre partono dalla panchina Colombo ed Henderson. Toscani molto coperti in fase di avvio. A lato un colpo di testa di Zaccagni. Ma la squadra di D’Aversa sfrutta la prima chance per colpire: al 9’ Esposito svetta tra i difensori biancocelesti e infila di testa Provedel che scivola sul cross di Pezzella dalla sinistra.

Empoli in vantaggio. La Lazio si lancia all’assalto. Tocco di Dia: fuori. Vasquez rimedia su Isaksen e Castellanos. Al 23’ il portiere dei toscani devia in angolo una botta dalla distanza di Castellanos. Ripartenza dell’Empoli: tiro a giro di Anjorin che va alto. Provedel para una capocciata di Viti. Lazio imprecisa in fase di impostazione. Pressing intenso da parte della formazione di D’Aversa. Per un risentimento alla coscia sinistra deve uscire Lazzari: al 38’ entra Marusic. Al 44’ diagonale di Isaksen: fuori di poco. Il recupero va oltre i tre minuti iniziali. E al 49’ un cross di Tavares innesca lo stacco di testa vincente di Zaccagni che porta la Lazio al pareggio. Prima rete stagionale su azione per l’attaccante. L’Empoli subisce un gol dopo aver mantenuto inviolata la porta nelle tre gare di campionato precedenti.

Motta a Lipsia cambia ancora la Juve: in difesa torna Gatti, ballottaggio McKennie-Thuram

In attacco confermati Koopmeiners e Yildiz con Vlahovic, probabile la staffetta tra Nico Gonzalez e Conceiçao

La vittoria col Genoa ha dato alla Juventus una bella ricarica d’entusiasmo. Thiago Motta ha raccolto i tre punti e soprattutto delle buone indicazioni per il prosieguo, già a partire dalla prossima trasferta di Lipsia. Se non un vero e proprio turnover, la sensazione è che a Marassi il tecnico abbia aumentato le soluzioni puntando su chi aveva coinvolto meno fin qui: così, adesso, ci sono molti più giocatori che si candidano per una maglia nella prossima sfida di Champions League. 

In porta ci sarà Di Gregorio e non Perin. Mentre in difesa tornerà Gatti, a discapito di Danilo che ha comunque chiuso in crescendo la partita col Genoa. È probabile che il capitano venga coinvolto a gara in corso: difficile in questo momento fare a meno di Kalulu. Che giocherà all’opposto di Cambiaso, strategico per consentire lo sviluppo del gioco in fase di possesso della palla. Davanti alla linea difensiva rientrerà Locatelli, che è diventato fondamentale nello scacchiere juventino. E poi occhio al ballottaggio fra McKennie e Thuram: Thiago Motta ha gestito il minutaggio del primo contro il Genoa e visionato il secondo. Koopmeiners alle spalle di Vlahovic è una certezza, proprio come Yildiz che può garantire al centravanti una sponda di qualità. Sulla fascia destra la staffetta sarà fra Nico Gonzalez e Conceiçao, che è tornato nella migliore condizione.

Juve a secco, pochi tiri e pochi gol. Motta cerca nuove vie per tornare a vincere in campionato

Dopo 5 giornate i bianconeri sono tra i peggiori in Serie A per palloni calciati nello specchio e tocchi in area avversaria.

La classifica dice quarto posto, un punto in più di Inter e Milan e uno in meno rispetto al Napoli, contro cui è arrivato l’ultimo pareggio. Non sappiamo se Thiago Motta avrebbe firmato per trovarsi in questa posizione dopo 5 giornate, di sicuro è soddisfatto di come il gruppo abbia recepito la sua filosofia ed è convinto di essere sulla strada giusta. Nel calcio i numeri non sono tutto, però aiutano a capire in che direzione bisogna andare e dove bisogna migliorare. Quelli del nuovo corso raccontano che i bianconeri fanno una gran fatica a segnare perché tirano poco in porta e toccano poco il pallone dentro l’area avversaria. Sono numeri non da Juventus che la collocano nella parte bassa della classifica e che tutti insieme evidenziano il perché dei tre zero a zero consecutivi in campionato.

No tiri, non party, direbbe George Clooney, perché meno si calcia in direzione della porta più diventa difficile fare gol. Dopo 5 giornate la Juventus è al quattordicesimo posto per tiri totali (53) e al tredicesimo per tiri in porta (17). La situazione peggiora se andiamo ad analizzare i tocchi nell’area avversaria (81, diciassettesimo posto) i cross su azione (54, sedicesimo posto) e i tiri da fuori area (15, diciassettesimo posto). Tutto questo spiega perché i bianconeri finora hanno fatto solo 6 reti, tra l’altro concentrate nelle prime 2 gare con Como e Verona: con una produzione offensiva così limitata ci sta che la squadra fatichi a buttarla dentro.

Di sicuro il momento no di Dusan Vlahovic, a secco da 4 match tra campionato e Champions, non aiuta però in fondo il serbo è l’unico del pacchetto avanzato, a parte Weah, ad aver fatto centro: zero reti per Yildiz in Serie A, idem per Nico Gonzalez e Teun Koopmeiners: i primi due si sono sbloccati in Europa, nella gara d’esordio contro il Psv, l’olandese invece insegue la prima esultanza in maglia bianconera.