Derby inglese in Europa League: la finale di Bilbao sarà United-Tottenham

Il Manchester di Amorim liquida 4-1 l’Athletic che era passato in vantaggio, gli Spurs vincono 2-0 in scioltezza in casa del Bodo. Il 21 maggio la partita che assegnerà il trofeo

Niente di nuovo sul fronte inglese. Come suggerivano già i parziali rassicuranti dell’andata, la finale di Europa League sarà a tinte british tra Manchester United e Tottenham. È la squadra di Amorim a staccare il pass per Bilbao, dove il 21 maggio si assegnerà la coppa, e non l’Athletic, uscito sconfitto anche nella gara di ritorno, subendo peraltro la rimonta dei Red Devils e crollando nel secondo tempo. D’altro canto, il Tottenham naviga serenamene nella bufera di Bodø. L’uno-due decisivo arriva poco dopo l’ora di gioco e tanto basta per avere la meglio dei norvegesi.

Com’era prevedibile, la formazione di Amorim non si prodiga eccessivamente per gestire l’inerzia del gioco, lasciandola ai baschi. Berenguer ha subito una palla interessante al 9’, ma da buona posizione in area spara altissimo. Al 31’, però, la squadra di Valverde sblocca l’incontro: Maguire perde un brutto pallone a ridosso dell’area, Djalò calcia ma è ribattuto, raccoglie Jauregizar che pesca l’incrocio dei pali. L’Athletic resta proiettato in avanti e il Manchester United prova ad approfittarne in contropiede. Dorgu verticalizza perfettamente per Garnacho, che davanti ad Agirrezabala tenta uno sbilenco tocco morbido che termina a lato (44’). Un’invenzione di Mount gela le flebili speranze degli spagnoli. Yoro serve l’inglese in area, controllo di tacco a seguire e destro a giro imparabile per pareggiare il risultato al 72’. Sette minuti dopo, Casemiro raddoppia con un’abile torsione di testa per deviare in rete il cross da punizione di Bruno Fernandes. Le vecchie conoscenze della Serie A confezionano il tris dello United: Dorgu serve Diallo, che guadagna il fondo e propone a Hojlund un pallone semplicissimo da spingere in porta (85’). Il punto esclamativo è ancora di Mount che, nel recupero, segna quasi da centrocampo dopo il rinvio sbagliato del portiere basco.

City-Cambiaso, la Juve vuole 80 milioni. Pronto l’assalto ad Hancko, poi altri due difensori

Guardiola vuole l’azzurro, già d’accordo con gli inglesi. Giuntoli a oltranza per ricostruire la difesa bianconera

Gli spifferi di vento si sono trasformati in una tipica tempesta di Manchester. Il City fa sul serio per Andrea Cambiaso e dalle avvisaglie lanciate lunedì è già passato ai fatti. Pep Guardiola vuole il jolly azzurro ad ogni costo.

Così i dirigenti inglesi, dopo i contatti dei giorni scorsi, già nelle prossime ore proveranno a far vacillare la Juve con una offerta scritta da 65 milioni di euro. Tanti soldi. Probabilmente un punto di partenza, non ancora di arrivo.

Il dt Cristiano Giuntoli non vorrebbe privarsi di un titolarissimo a metà stagione se non per una proposta irrinunciabile e fuori mercato. Più vicina agli 80 milioni che ai 70. Una vetta tutt’altro che impossibile per una delle società più ricche del mondo. Alla Continassa ne sono perfettamente consapevoli. E se da un lato, almeno pubblicamente, provano a tenere duro, dall’altra lavorano sottotraccia alla ripartenza. La cessione di Cambiaso non sarebbe indolore, ma tutto ha un prezzo e nel caso Giuntoli avrebbe a disposizione le munizioni per ristrutturare la difesa. A partire da David Hancko, il pallino di Thiago Motta. Il 27enne slovacco è un jolly mancino: un po’ centrale e un po’ terzino sinistro, come Cambiaso. Giuntoli, prima di dare il via libera al City, effettuerà un nuovo tentativo con il Feyenoord.

La Juventus ha iniziato la corsa ad Hancko in ottobre e a novembre, dopo che al grave infortunio di Bremer si è aggiunto quello di Cabal, ha cominciato a cambiare marcia e piani. Inizialmente, Giuntoli e i suoi uomini avevano individuato lo slovacco come il primo dei rinforzi per l’estate 2025. La “maledizione dei crociati” ha cambiato i programmi e da quel momento la Juventus ha allacciato i contatti con il Feyenoord per provare ad anticipare il trasferimento all’inverno. Gli olandesi hanno respinto la Signora e l’idea di costruire un puzzle creativo: il cartellino di Facundo Gonzalez (già in prestito al Feyenoord) e un conguaglio economico per il prestito oneroso con riscatto e assegno finale a luglio. A Rotterdam hanno risposto “no, grazie”. Hancko è il capitano e, in caso di addio, non basterebbe Facundo Gonzalez, che comunque l’altro giorno in Coppa ha sostituito lo slovacco sul centro-sinistra.