Hojlund tiene duro: lo United lo scarica, lui vuole restare. Il Milan cerca il sì entro 7 giorni

Tare vola a Manchester per convincere l’ex atalantino: non lo aspetterà più di una settimana. Oltre al solito Vlahovic, le alternative sono Jackson (Chelsea) e Ramos (Psg)

Rasmus Hojlund deve essere un tipo cocciuto. Di quelli che hanno bisogno di tempo e pazienza per essere convinti, passo dopo passo. Forse per questo Igli Tare non è salito sull’aereo che ha riportato ieri il Milan in Italia dopo l’amichevole con il Chelsea. Il diesse rossonero è rimasto in Inghilterra, anche e soprattutto per seguire in prima linea l’evolversi della situazione intorno al centravanti danese del Manchester United, primo obiettivo del Diavolo per l’attacco. Sabato sera Hojlund – dopo essere rimasto per 90’ in panchina nell’amichevole contro la Fiorentina a Old Trafford – si è confrontato con la dirigenza dei Red Devils. E nonostante gli sia stato spiegato che con gli acquisti di Sesko e Cunha non c’è più posto per lui allo United, l’ex Atalanta non ha cambiato idea: è convinto di potersela giocare restando alla corte di Ruben Amorim, allenatore che – stando ai rumors inglesi – in realtà ha già deciso di scaricarlo. Non è da escludere che già dalle prossime ore non provi a parlare a quattrocchi al danese lo stesso Tare, dopo che nei giorni scorsi l’attaccante è già stato approcciato da un intermediario molto vicino a Casa Milan. 

Il Diavolo ha individuato già da qualche giorno in Hojlund un’interessante occasione di mercato, dovendo affiancare a Santiago Gimenez un’altra prima punta di una certa caratura. Ma una volta che il Man United ha aperto alla formula del prestito con diritto di riscatto e che sulla cifra del trasferimento (prestito oneroso più riscatto) la distanza si è assottigliata fino a rendere fiduciose entrambe le parti di poter trovare un’intesa, l’operazione si è arenata a sorpresa per volontà del giocatore. Hojlund è riluttante a lasciare Manchester sostanzialmente per motivi d’orgoglio: non ha nulla contro il Milan, anzi apprezza la corte rossonera. E non è detto che non cambi idea, sebbene abbia già fatto sapere di gradire più un trasferimento a titolo definitivo rispetto a un prestito, nel caso lo United dovesse ribadirgli di fare le valigie senza se e senza ma (ipotesi tra l’altro molto probabile). I rossoneri, però, non lo aspetteranno all’infinito. Anzi, Tare è rimasto nel Regno Unito per cercare di capire quanti margini ci siano per risolvere in fretta la situazione. Il ds albanese si è dato una settimana di tempo per chiudere l’affare. Altrimenti, il Milan comincerà a (ri)considerare altri profili. 

City-Puma, accordo a cifre mostruose. Un miliardo di sterline in 10 anni: è record per la Premier

Il club di Manchester strappa un rinnovo a nove cifre con il colosso tedesco di abbigliamento sportivo: superato il precedente primato dello United

La stagione appena conclusa non è andata esattamente secondo i piani (anzi…) ma il Manchester City può comunque consolarsi grazie al rinnovo di contratto da record con lo sponsor tecnico Puma, che verserà nelle casse del club un assegno da un miliardo di sterline (oltre 1,1 miliardi di euro) per i prossimi dieci anni. Si tratta di una cifra record persino per la ricca Premier League: il precedente accordo più ricco apparteneva infatti ai cugini del Manchester United, per cui Adidas aveva staccato un assegno da 90 milioni di sterline all’anno nel 2023. Il City però ora si aggiudica anche il derby dei ricavi: Puma verserà infatti 100 milioni di sterline a stagione al club fino al 2035, una cifra decisamente al rialzo rispetto ai 65 del precedente accordo, firmato nel 2019. Il sostanzioso aumento va ricercato nei risultati sportivi raggiunti dal club che, negli ultimi anni, ha conquistato quattro volte la Premier League e realizzato il primo storico Triplete della sua storia, nel 2023. 

Nel proprio bilancio, pubblicato il 30 giugno 2024, il City ha annunciato un fatturato record per la Premier League, pari a 715 milioni di sterline, mentre i ricavi commerciali sono aumentati da 341,4 milioni di sterline a 344,7 milioni di sterline. Cifre importanti, destinate a crescere grazie anche alla partnership con il colosso tedesco dell’abbigliamento sportivo, che ha stabilito nuovi record di vendite grazie alla partnership con il club inglese. “Abbiamo unito le forze con Puma con l’ambizione di sfidare noi stessi e andare oltre le aspettative – ha detto Ferran Soriano, amministratore delegato del City Football Group -. Abbiamo vissuto insieme molti momenti storici, coinvolgendo i tifosi di tutto il mondo. Il rinnovo e l’estensione di oggi consolidano il nostro rapporto e lo proiettano verso un futuro ancora più luminoso”. 

Derby inglese in Europa League: la finale di Bilbao sarà United-Tottenham

Il Manchester di Amorim liquida 4-1 l’Athletic che era passato in vantaggio, gli Spurs vincono 2-0 in scioltezza in casa del Bodo. Il 21 maggio la partita che assegnerà il trofeo

Niente di nuovo sul fronte inglese. Come suggerivano già i parziali rassicuranti dell’andata, la finale di Europa League sarà a tinte british tra Manchester United e Tottenham. È la squadra di Amorim a staccare il pass per Bilbao, dove il 21 maggio si assegnerà la coppa, e non l’Athletic, uscito sconfitto anche nella gara di ritorno, subendo peraltro la rimonta dei Red Devils e crollando nel secondo tempo. D’altro canto, il Tottenham naviga serenamene nella bufera di Bodø. L’uno-due decisivo arriva poco dopo l’ora di gioco e tanto basta per avere la meglio dei norvegesi.

Com’era prevedibile, la formazione di Amorim non si prodiga eccessivamente per gestire l’inerzia del gioco, lasciandola ai baschi. Berenguer ha subito una palla interessante al 9’, ma da buona posizione in area spara altissimo. Al 31’, però, la squadra di Valverde sblocca l’incontro: Maguire perde un brutto pallone a ridosso dell’area, Djalò calcia ma è ribattuto, raccoglie Jauregizar che pesca l’incrocio dei pali. L’Athletic resta proiettato in avanti e il Manchester United prova ad approfittarne in contropiede. Dorgu verticalizza perfettamente per Garnacho, che davanti ad Agirrezabala tenta uno sbilenco tocco morbido che termina a lato (44’). Un’invenzione di Mount gela le flebili speranze degli spagnoli. Yoro serve l’inglese in area, controllo di tacco a seguire e destro a giro imparabile per pareggiare il risultato al 72’. Sette minuti dopo, Casemiro raddoppia con un’abile torsione di testa per deviare in rete il cross da punizione di Bruno Fernandes. Le vecchie conoscenze della Serie A confezionano il tris dello United: Dorgu serve Diallo, che guadagna il fondo e propone a Hojlund un pallone semplicissimo da spingere in porta (85’). Il punto esclamativo è ancora di Mount che, nel recupero, segna quasi da centrocampo dopo il rinvio sbagliato del portiere basco.

City-Cambiaso, la Juve vuole 80 milioni. Pronto l’assalto ad Hancko, poi altri due difensori

Guardiola vuole l’azzurro, già d’accordo con gli inglesi. Giuntoli a oltranza per ricostruire la difesa bianconera

Gli spifferi di vento si sono trasformati in una tipica tempesta di Manchester. Il City fa sul serio per Andrea Cambiaso e dalle avvisaglie lanciate lunedì è già passato ai fatti. Pep Guardiola vuole il jolly azzurro ad ogni costo.

Così i dirigenti inglesi, dopo i contatti dei giorni scorsi, già nelle prossime ore proveranno a far vacillare la Juve con una offerta scritta da 65 milioni di euro. Tanti soldi. Probabilmente un punto di partenza, non ancora di arrivo.

Il dt Cristiano Giuntoli non vorrebbe privarsi di un titolarissimo a metà stagione se non per una proposta irrinunciabile e fuori mercato. Più vicina agli 80 milioni che ai 70. Una vetta tutt’altro che impossibile per una delle società più ricche del mondo. Alla Continassa ne sono perfettamente consapevoli. E se da un lato, almeno pubblicamente, provano a tenere duro, dall’altra lavorano sottotraccia alla ripartenza. La cessione di Cambiaso non sarebbe indolore, ma tutto ha un prezzo e nel caso Giuntoli avrebbe a disposizione le munizioni per ristrutturare la difesa. A partire da David Hancko, il pallino di Thiago Motta. Il 27enne slovacco è un jolly mancino: un po’ centrale e un po’ terzino sinistro, come Cambiaso. Giuntoli, prima di dare il via libera al City, effettuerà un nuovo tentativo con il Feyenoord.

La Juventus ha iniziato la corsa ad Hancko in ottobre e a novembre, dopo che al grave infortunio di Bremer si è aggiunto quello di Cabal, ha cominciato a cambiare marcia e piani. Inizialmente, Giuntoli e i suoi uomini avevano individuato lo slovacco come il primo dei rinforzi per l’estate 2025. La “maledizione dei crociati” ha cambiato i programmi e da quel momento la Juventus ha allacciato i contatti con il Feyenoord per provare ad anticipare il trasferimento all’inverno. Gli olandesi hanno respinto la Signora e l’idea di costruire un puzzle creativo: il cartellino di Facundo Gonzalez (già in prestito al Feyenoord) e un conguaglio economico per il prestito oneroso con riscatto e assegno finale a luglio. A Rotterdam hanno risposto “no, grazie”. Hancko è il capitano e, in caso di addio, non basterebbe Facundo Gonzalez, che comunque l’altro giorno in Coppa ha sostituito lo slovacco sul centro-sinistra.