L’Inter è già in formato Champions: Frattesi illumina, Esposito e Sensi ribaltano il Psg

Grazie a due assist dell’ex Sassuolo i nerazzurri rimontano il vantaggio firmato da Vitinha grazie ai cambi di Inzaghi: battuti Donnarumma e Skriniar

Vincere fa morale, pure se conta zero di questi tempi. Però l’Inter chiude nel migliore dei modi la tournée giapponese: vittoria in rimonta 2-1 sul Psg dell’ex Skriniar, con Frattesi nella versione di assistman prima per Esposito e poi per Sensi. Dal centrocampista e ancora una volta da Cuadrado le migliori indicazioni per Inzaghi, qualche lampo da Thuram però ancora poco inserito nel collettivo nerazzurro.

In campo va l’Inter che oggi sarebbe titolare, otto undicesimi sono quelli di Istanbul. Il clima per una volta non vale come scusante, perché il temporale di fine mattinata ha abbassato la temperatura di Tokyo. Però il match lo comincia nettamente meglio il Psg: possesso palla in perfetto stile Luis Enrique e poi ricerca della profondità improvvisa. La prima chance è una dormita della difesa dell’Inter, che sul corner di Ruiz si dimentica di marcare in piena area, Asensio gira bene ma è bravissimo Stankovic a deviare. L’Inter non trova quasi mai il modo di ripartire, il Psg tocchetta e si diverte, tanto che a un certo punto Barella prima e Mkhitaryan poi (ammonito) vanno giù duri con gli interventi fallosi. Francesi vicinissimi al gol al 14′: Inter fortunata, perché dopo l’imbucata di Ugarte e l’assistenza di Soler, Asensio è fermato solo dal palo, con Stankovic che stavolta si ritrova il pallone tra le braccia. A metà primo tempo l’Inter si sveglia. Al 20′ Lautaro ci prova dai 20 metri, ma in generale l’uscita con il pallone funziona meglio e in un paio di occasioni Dumfries da una parte e Dimarco dall’altra avrebbero potuto sfruttare meglio lo spazio. Thuram inizia ingabbiato, poi si scoglie e mette insieme un paio di buone giocate. In generale, il francese sembra andar meglio quando può puntare i difensori avversari. In un’occasione – è il 28′ – Skriniar è costretto a spendere fallo su di lui: sulla punizione Donnarumma blocca il destro di Calhanoglu.

Mbappé, il Real ci crede ancora: il piano di Florentino

Tra la fermezza del Psg e l’offerta monstre dell’Al Hilal, i Blancos aspettano. E nonostante le difficoltà economiche, non mollano la presa

Il Psg spinge verso l’uscita, l’Al Hilal tira per l’entrata. Entrambi con forza. I parigini con anima qatariota trascinati dall’indignazione per quello che sentono come un tradimento, un inganno. I sauditi animati dalla bramosa voglia di dimostrare al mondo che la Saudi Pro League è un competitor vero, forte, inarrestabile per il calcio mondiale. 

L’oggetto del contendere, Kylian Mbappé. Che è uno dei migliori calciatori del mondo e che di fatto oggi è fuori squadra, lasciato a a casa dalla squadra che lo copre con decine di milioni di euro tra ingaggio e premi vari e che l’ha lasciato a casa dalla tournée giapponese. Come un esubero qualsiasi. 

Il triangolo che circonda il nazionale francese ha un terzo lato. Il Real Madrid. La squadra è in America, Florentino Pérez a casa. Domenica è andato a votare, e in generale continua la sua vita di businessman di altissimo livello e di presidente del Real Madrid. Tranquillo. Impassibile. Attendista. 

Un anno fa Pérez è stato a sua volta tradito dall’ondivago Mbappé. Tutto era pronto per l’ennesimo colpo galactico. Centottanta milioni al Psg, una vagonata al calciatore. Che però ha cambiato idea all’ultimo secondo, spinto da pressioni politiche presidenziali. La Patria, la bandiera, le Olimpiadi, la Ragion di Stato frustrarono il trasferimento al Bernabeu. 

Pérez ci rimase malissimo, ma Al Khelaifi ottenne una vittoria di Pirro: Mbappé coperto di soldi per un biennale assai scivoloso, con opzione per un terzo anno unilaterale a favore del giocatore, che non l’ha esercitata riaprendo le danze dello svincolo. E facendo tornare il sorriso sul volto di Florentino. Che aspetta.

Aspetta che qualcuno lo chiami per dire che si può fare, che si può chiudere. Ora o tra un anno. Per Pérez la situazione non potrebbe essere migliore: se Mbappé sceglierà la Saudi Pro League si suiciderà sportivamente. Se rinnoverà col Psg per Florentino sarà la conferma che di quel ragazzo pieno di talento ma dai pensieri fluttuanti non si può fidare. Se Kylian resterà sulla sua posizione sarà accolto a braccia aperte tra un anno, da svincolato. 

L’Al Hilal offre 300 milioni per Mbappé. Il Psg ci sta, palla a Kylian

Al Psg è già arrivata l’offerta irrinunciabile, per Kylian Mbappé. Non una vera sorpresa, considerato il profilo dell’attaccante, ma comunque al di là di ogni previsione iniziale, per un giocatore cui resta un solo anno di contratto. L’Al Hilal infatti formulato una proposta di 300 milioni di euro per comprare il cartellino del francese in rotta con il club dell’emiro del Qatar. 

L’offerta, datata il 22 luglio, è chiara e netta: trecento milioni di euro per Mbappé, inclusa la quota di 5% da destinare come da regolamento ai club formatori del fuoriclasse. Si tratta di una prima proposta da strutturare poi nel tipo di pagamento, ma che il Psg ovviamente sta studiando con attenzione considerandola di già molto “competitiva”. Ma nelle ultime 48 ore, sul tavolo del presidente Al Khelaifi sono arrivate varie proposte o comunque messaggi per sondare il terreno. Quindi, oltre all’Al Hilal, si sono mossi tre club inglesi: Chelsea, Manchester United e Tottenham. Secondo fonti parigine, persino il Barcellona si sarebbe fatto avanti per chiedere informazioni. Alcuni club, propongono invece di inserire altri giocatori nell’eventuale operazione. 

Tutto rimane al vaglio, ma nessuno alla fine potrà costringere Mbappé a lasciare Parigi, nonostante la minaccia del club di lasciarlo ai margini per tutta la stagione che precede l’Europeo e le Olimpiadi. L’attaccante è già stato escluso dalla tournée asiatica e si allena con il gruppo di elementi in esubero. Ma con il sorriso, firmando autografi ai tifosi che lo aspettano fuori dal centro di Poissy, in periferia di Parigi. Il club dell’emiro del Qatar non intende perderlo a zero euro e l’ha formalmente messo sul mercato, pur mantenendo l’apertura per un rinnovo al di là del 2024, cui invece Mbappé ha rinunciato, non facendo valere la clausola fino al 2025 inclusa nell’attuale contratto. Secondo il Psg, ci sarebbe dietro l’accordo con il Real Madrid da 26 milioni di euro stagionali, totale controllo dei diritti d’immagine e un premio di 160 milioni di euro alla firma.

Vlahovic, la pazienza è finita: vuole il Psg, ma per la Juve non c’è ancora l’offerta giusta

Il serbo ha già detto sì ai parigini e spinge per avere il via libera. Anche Chiesa pare destinato a lasciare Torino

E possibilmente il prima possibile, anche perché c’è chi, come Dusan Vlahovic, si è stancato di ballare sulle voci di mercato. O altri, come Federico Chiesa, che ha da tempo incaricato il suo agente Fali Ramadani di sondare soprattutto le piazze inglesi per cercare un nuovo club. Il diktat alla Juventus è cedere, semplice conseguenza della situazione dei conti bianconeri.

Facendo una proiezione, le previsioni sul bilancio chiuso il 30 giugno si stanziano intorno ai -120 milioni. Una perdita che eroderebbe il patrimonio netto del club (+165 milioni al 30 giugno 2022), proprio in un periodo storico in cui il maggiore azionista (Exor) ha invitato la Juve a “camminare da sola” dopo le due ricapitalizzazioni degli ultimi anni. Come quello che potrebbe garantire la cessione di Vlahovic al Psg o a un’altra big europea.

Ovviamente Vlahovic per età, talento e condizioni contrattuali (ingaggio alto, convivenza difficile con Massimiliano Allegri nell’attualità e rinnovo complicato in prospettiva), è tra i profili che maggiormente possono attirare le big d’Europa. A muoversi con più decisione di recente è stato il Psg, che di massima ha già incassato il sì del serbo e incontrato la Juve per imbastire la trattativa. Il problema è che i campioni di Francia, al momento, non hanno ancora portato un’offerta ritenuta soddisfacente dal club bianconero. Dusan è uno dei tre, quattro nomi per l’attacco vagliati dalla società parigina, ma per diventare la prima opzione devono esserci le giuste condizioni. Dal canto suo, DV9 è smanioso di andare e si vede già a Parigi, anche perché le recenti notizie sull’offerta bianconera per Lukaku l’hanno convinto che la sua situazione si possa risolvere a breve. Nella testa del serbo, c’è l’idea che la Juve non forzi troppo la trattativa con il Psg e conceda in fretta il via libera. Facile a dirsi, meno a farsi, se in ballo ci sono così tanti milioni.

Gli attacchi della stampa, le minacce ultrà, le critiche dei compagni: Messi-Psg, caos totale

Il giorno dopo è ancora caos. La sospensione di Leo Messi ha messo a soqquadro il Psg, in un finale di stagione tutt’altro che scontato.

Anche in campionato, dove il club dell’emiro del Qatar fa i conti con un Marsiglia a -5 e un Lens a -6 a cinque turni dal termine. Anche per questo gli ultrà hanno deciso di tornare in piazza. Anzi, davanti alla sede del club al centro di un vortice mediatico planetario dopo aver punito platealmente il campione del Mondo, reo di aver saltato l’allenamento di lunedì, per ragioni commerciali private, in Arabia Saudita.

Certo, tra i sovrani di Doha e Riad c’è stato un riavvicinamento durante il Mondiale, ma i due Paesi rimangono diffidenti su molti punti. E Leo ha fatto passare in secondo piano il contratto da 40 milioni di euro stagionali garantiti dall’emiro per promuovere il turismo in Arabia Saudita, che gli garantisce 30 milioni annuali. Il tutto in un momento delicato, all’indomani di un’ennesima sconfitta casalinga che ha riaperto il campionato. Insomma, si poteva gestire diversamente, ammesso e non concesso che la mossa del Psg sia stata quella giusta, dopo aver tollerato in passato ritardi e capricci di altri giocatori, anche non del livello di Messi.

Da ieri, l’argentino è diventato il simbolo di una stagione fallimentare, almeno agli occhi dei tifosi che Messi, dopo l’uscita di scena agli ottavi di Champions, lo fischiano sistematicamente all’annuncio della formazione, salvo poi applaudirlo se fa gol o assist. Tanti, in realtà, visto che il campione del Mondo è il giocatore più decisivo alle spalle del solo Haaland, includendo anche le partite con la nazionale. Ma non è bastato per evitare un altro tracollo del club parigino che l’aveva accolto come un re nell’estate del 2021 e che ora è pronto a far scattare la ghigliottina, non prolungando il contratto in scadenza. Anche perché la piazza è contraria.

La decisione di sospendere Messi per due settimane, negandogli il bonus deontologico e escludendolo pure dagli allenamenti, è stata presa dal presidente Al Khelaifi e comunicata dal suo consulente sportivo Campos.

Mbappé: “Se il mio futuro fosse legato alla Champions, me ne sarei già andato…”

L’attaccante è diventato con 201 gol il bomber più prolifico di ogni tempo del Psg: “Sono concentrato sul Bayern. Il futuro? Per ora sono molto felice qui”

Un pizzico di ironia, una dose di buon umore e un una bella manciata di pragmatismo. Sono gli ingredienti che Kylian Mbappé utilizza con la solita consapevolezza quando c’è da parlare del suo futuro. Al Psg o altrove.

Anche quando c’è da celebrare il suo record di 201 gol con la maglia del club dell’emiro del Qatar dove il bomber “si sente felice, per ora”. Insomma, ogni parola va soppesata, visto che il Real Madrid è sempre in agguato.

Le dichiarazioni serali di Mbappé possono leggersi in double face. Sta lì tutta l’abilità del capocannoniere di Ligue 1 e ormai miglior marcatore della storia del club parigino, dopo la rete finale nel 4-2 al Nantes: “Fare questo record e giocare per il Psg per me, parigino di nascita, è qualcosa di speciale. E non ci avrei creduto se mi avessero detto che l’avrei fatto con la fascia di capitano (in seguito alla sostituzione di Marquinhos, ndr). Gioco per scrivere la storia e ho sempre detto che volevo scriverla in Francia, nella capitale, nel mio paese, nella mia città. È magnifico ma molto resta da fare. È un traguardo personale, ma sono venuto qui anche per quelli collettivi”.

Ed è qui che il dente duole. Mbappé vuole la Champions, solo sfiorata nel 2020, quando il Psg perse la finale con il Bayern Monaco (0-1) che lo attende mercoledì, per il ritorno dell’ottavo di finale. Dopo che l’andata al Parco dei Principi è finita 1-0 per i bavaresi. Va ribaltato tutto: non impossibile, non scontato. Mbappé ci arriva con la determinazione di sempre, ma a chi gli chiede se la partita possa incidere sul suo futuro al Psg, risponde con ironia, in conferenza stampa: “Senza mancare di rispetto al club, se il mio futuro fosse legato alla Champions, me ne sarei già andato molto lontano”.

“Non all’altezza”: la stampa francese boccia Donnarumma. Ma c’è pure una sufficienza

Il portiere azzurro nel mirino per l’intervento sul gol di Coman. Le Figaro: “Non dà sicurezze”. SoFoot: “Non gli piaceva San Valentino…”. Le Parisien invece ricorda le due paratone su Choupo-Moting e Pavard

Si va dal bicchiere più o meno pieno, con la sufficienza del quotidiano Le Parisien, a quello quasi asciutto, con il 4 dell’Equipe. Comunque non un brindisi a una partita vissuta tra qualche luce e un’ombra oscura nel momento decisivo: il gol di Coman per cui i media francesi puntano il dito, anche, ma non solo, su Gianluigi Donnarumma. L’italiano così paga di nuovo il giro, per un intervento non impeccabile, nonostante varie parate cruciali che hanno limitato i danni del Psg, rimasto in vista per il ritorno in casa del Bayern Monaco, fra tre settimane.

L’Equipe, che già da qualche giorno ha messo l’azzurro nel mirino, nonostante un’intervista realizzata proprio in vista della gara di ieri, non fa troppi giri di parole e gli mette un 4 che nella scala italiana diventa un 5 (in Francia, il 5 è di sufficienza). Così la bocciatura: “Il Psg non aveva bisogno che commettesse un errore in questa gara, ma lo ha fatto in occasione del gol di Coman, lasciando sfilare il pallone sotto la pancia quando invece ce l’aveva tra i guanti”. Il quotidiano sportivo gli riconosce almeno il fatto che abbia mantenuto la squadra in partita con due parate cruciali su Choupo-Moting e Pavard. Da qui nasce la sufficienza del Parisien, nonostante le “colpe” sul gol tedesco. Il 5 arriva anche dal Figaro: “Non è stato all’altezza (…) non garantisce quella serenità che ci si aspetta da lui a questi livelli”. Il mensile So Foot opta, con un pizzico di humour, per la via di mezzo: “5,5 perché ci mette troppo ad andare giù sul gol, ma si vede che non gli è piaciuto l’appuntamento di San Valentino”. Appuntamento rinviato al ritorno, magari per ritrovare l’affetto di media e tifosi.

Dalla Francia: Messi-Psg, accordo per il rinnovo. I dettagli

La Pulce avrebbe dato l’ok al prolungamento per un’altra stagione durante il Mondiale sarà ufficiale quando tornerà dalle vacanze

Leo Messi a Parigi anche per la prossima stagione?

Possibile, anzi per il quotidiano francese Le Parisien è cosa fatta. Il capitano dell’Argentina campione del mondo ha dato la sua parola per il rinnovo durante il Mondiale in Qatar e così le parti hanno trovato un accordo al prolungamento del contratto su cui i dirigenti del Psg e Jorge Messi, papà-agente del giocatore stavano lavorando ormai da tre mesi. L’ufficialità arriverà quando Leo tornerà dalle meritate vacanze e metterà la firma sotto al nuovo contratto, alle stesse cifre di quello in essere (30 milioni l’anno).

Questo è il retroscena raccontato dal quotidiano francese. I motivi? Il Psg garantirebbe a Leo un’altra stagione ai massimi livelli europei con obiettivi prestigiosi da inseguire (Ronaldo docet?) e avrebbe pure pesato il placet della famiglia che nella capitale francese si è ambientata benissimo. La prima stagione un po’ balbettante e i fischi ricevuti dopo l’eliminazione dalla Champions League fanno parte del passato. Messi è pronto a rilanciare la sfida con Neymar e Mbappé (ma rimarrà?) per portare la competizione per club più importante a Parigi, mentre tramonterebbero tutte le altre ipotesi, tipo quella di un Messi-bis al Barcellona che non avrebbe la copertura economica per il Grande Ritorno, oppure quella che portava all’Inter Miami, dove Lionel ha una casa per le vacanze.

Mbappé, rottura totale con il Psg: vuole andare via a gennaio

Il fuoriclasse francese ha rinnovato la scorsa estate, ma non ha gradito le scelte prese dal club e vuole cambiare aria il prima possibile

Neanche il tempo di disfare le valige, dopo un’annata passata a soppesare la possibilità di trasferirsi al Real Madrid, che è già arrivato il momento di rifarle, per andarsene, e stavolta per davvero. Kylian Mbappé infatti non vuole più rimanere al Psg, nonostante il rinnovo d’oro firmato in primavera, rinunciando al Real. Il 21 maggio per l’esattezza. Ma la luna di miele, con stipendio da 40 milioni netti e premio alla firma stimato a 120 milioni, non è durata a lungo. Anzi, già a luglio l’attaccante ha chiesto di essere ceduto. E di nuovo negli ultimi giorni, per gennaio. Le ragioni sono sportive, ma non solo. Anche se non facili da chiarire, per il momento. L’attaccante è pronto anche allo scontro con il club dell’emiro del Qatar.

Resta il fatto che le prime avvisaglie sono emerse ieri sera su RmcSport, con le indiscrezioni del giornalista e opinionista di spicco Daniel Riolo, riprese poi in Spagna. Al di là della genesi delle anticipazioni, Mbappé è di certo determinato a cambiare maglia già a gennaio, assumendosene tutta la responsabilità. Per questo, il campione del Mondo è disposto a entrare in guerra, se il club si mettesse di traverso. Cosa ovviamente prevedibile, visto che Mbappé ha firmato un rinnovo fino al 2024, con un anno in più in opzione. I vertici del Psg non hanno alcuna intenzione di cedere un giocatore del calibro di Mbappé, considerato centrale per il progetto, soprattutto a concorrenti diretti per la Champions. Mbappé, nelle ultime settimane si è lamentato del posizionamento in campo, ma le cause della rottura sarebbero più profonde e non solo sportive. Pur avendo mercato, non sono molti i club in circolazione che possano permettersi il cartellino, stimato dal Cies a 200 milioni, e l’ingaggio, il più alto in Europa. Il Real Madrid per ora non si sbilancia, ma non sarebbe la sola destinazione. Mbappé potrebbe puntare anche alla Premier dove a suo tempo si era fatto avanti il Liverpool. A poche ore dalla sfida con il Benfica, che può valere la qualificazione agli ottavi di Champions, il clima in casa del Psg è diventato comunque insostenibile.

Ausilio a Londra incontra l’agente di Milenkovic, respinta offerta di 50 mln del Psg per Skriniar 

INTER, INCONTRO CON L’AGENTE DI MILENKOVIC – Ausilio è volato a Londra per sondare il mercato inglese per alcune operazioni in uscita. Ma, stando a Sky Sport, in questo blitz sarebbe andato in scena anche un incontro con Ramadani, agente di Nikola Milenković. Vertice che certifica l’interesse dei nerazzurri per un difensore in vista di un’eventuale cessione nel reparto arretrato. Il centrale serbo è legato alla Viola fino al 2023. 

L’Inter ha rispedito al mittente un’offerta ufficiale del Psg di 50 milioni di euro per Milan Skriniar. Lo riferisce Footmercato. Il club nerazzurro ha replicato con una richiesta di 80 milioni.

Il ds del Torino Davide Vagnati ha confermato l’interesse dell’Inter per Bremer, ma ha smentito che l’operazione sia già stata completata. “Bremer è un grande professionista e un leader – ha spiegato a Sky Sport -. Dopo la grande stagione, ha molto mercato e ci sono tanti club interessati a lui”. “Ci sono tante cose in ballo e tante richieste, ma dovremo vedere con lui – ha aggiunto -. L’Inter è una possibilità, ma dire che l’accordo vicino mi sembra esagerato”.

Piero Ausilio fa tappa a Londra: sul piatto diverse trattative di mercato che potrebbero coinvolgere le big di Premier League. Nell’agenda del ds nerazzurro non c’è però il nome di Romelu Lukaku. Il Chelsea ha aperto al prestito dell’attaccante belga ma al momento non ci sono contatti tra Blues e Inter. 

Secondo quanto riporta Tuttomercatoweb, l’Inter e Paulo Dybala non sono mai stati così vicini: Paulo firmerà un triennale, con la chiusura dell’affare attesa entro il 20 giugno. Mancano solo i dettagli.

Inter sempre scatenata sul mercato. Come riporta Sky, i nerazzurri avrebbero avviato i primi contatti con la Fiorentina per Milenkovic. L’Inter, che potrebbe perdere uno tra Bastoni e Skriniar, ha messo nel mirino il viola e continua in ogni caso a tenere i fari bene accesi su Bremer del Torino. Il centrale granata è inseguito anche dal Milan.