Progetto Inter, il borsino della rosa: chi resta, chi parte, quelli in bilico

Nerazzurri da svecchiare: Sommer, Bastoni e i senatori certi di rimanere, con Bisseck si può fare cassa, asta per Frattesi, mentre andranno sicuramente via.

A casa Inter c’è una lista con delle caselle ancora da spuntare. Alcune sono verdi, altre rosse, altre ancora vuote. Saranno riempite nei prossimi mesi. La linea Oaktree ha imposto lo svecchiamento della rosa più “anziana” della Serie A: 29 anni. Contro la Juve Inzaghi ha schierato la formazione più vecchia per età media mai scesa in campo nell’era dei 3 punti. C’è chi saluterà al 100% e chi è ancora in bilico. Altri sono ancora da valutare. 

Partiamo dalle certezze. Sommer, 37 anni il prossimo dicembre, andrà a scadenza di contratto nel 2026 e sarà ancora la guardia svizzera dell’Inter. In estate i piani alti hanno investito su Josep Martinez, preso dal Genoa per 15 milioni bonus compresi, ma fin qui ha giocato una sola partita contro l’Udinese. Il suo destino è da valutare, ma potrebbe essere il portiere del futuro. In difesa, invece, si ripartirà da Bastoni, da cui parte la costruzione dal basso, e da Dimarco. Sicuri di un posto nell’Inter 2025-25 anche Lautaro, Thuram e Barella – a meno di offerte irrinunciabili – e De Vrij, su cui sarà esercitata l’opzione per il rinnovo fino al 2026. Carlos Augusto invece, jolly difensivo, manterrà lo stesso ruolo anche la prossima stagione, così come Pavard e Dumfries, fresco di rinnovo fino al 2028.

Bisseck potrebbe essere usato per fare cassa. Nei mesi precedenti diverse squadre avevano bussato ai cancelli di Appiano con offerte da trenta milioni, ma sono state rispedite al mittente. Vedremo in estate. Occhio anche a Mkhitaryan, 36 anni. Tra i partenti al 100% ci sono Arnautovic e Correa, in scadenza a giugno, Asllani, Acerbi e Frattesi, rimasto in panchina con la Juve tutta la gara. In estate ci sarà un’asta. La Roma ha provato a prenderlo a gennaio, ma l’Inter fissato il prezzo: almeno 40 milioni. L’ultimo appunto è su Zalewski, il cui riscatto si aggira tra i 5 e i 7 milioni.

Inter, caccia al difensore e al vice Sommer: in lista Tomiyasu, Chalobah, Djalò, Trubin e Bento

Quando Samardzic, Sommer e Scamacca avranno indossato la maglia nerazzurra e saranno agli ordini di Inzaghi alla Pinetina, il lavoro di Marotta, Ausilio e Baccin non sarà comunque concluso. La rosa nerazzurra andrà completata con un secondo portiere e soprattutto con l’arrivo di un difensore.

L’ucraino era e resta nel mirino, ma le richieste dello Shakhtar per lui sono ritenute troppo alte, considerando che nel 2024 sarà libero a parametro zero. Trubin, affascinato dal giocare con l’Inter, si è promesso all’Inter. Per adesso e per la prossima stagione. Resta da capire se il patto reggerà perché le offerte per acquistarlo non mancano (l’ultima del Benfica) e perché lo Shakhtar minaccia di tenerlo in panchina per l’intera stagione. La trattativa sull’asse Milano-Donetsk, però, non è ancora conclusa. Nel frattempo l’Inter si sta cautelando osservando altri profili: il principale è quello del brasiliano Bento Matheus Krepski, numero uno dell’Athletico Paranaense. Più vecchio di 2 anni rispetto a Trubin (l’ucraino è un 2001, il verdeoro un 1999), hanno anche caratteristiche diverse perché Bento è più bravo con i piedi, mentre Anatolj è più prestante. Il brasiliano è stato offerto e l’Inter che lo conosceva è interessata, ma l’Athletico Paranaense non vuole farlo partire perché sta partecipando alla Libertadores ma soprattutto perché non ha bisogno di soldi: tre settimane fa ha completato la cessione al Barcellona dell’attaccante diciottenne Vitor Roque, pagato tra parte fissa e bonus quasi 60 milioni. Sono state valutate anche le candidature di Consigli e Audero, con quest’ultima che resiste, ma attenzione pure a Filip Stankovic: in tournée ha fatto bene e ha dimostrato di avere le qualità  per restare in rosa, ma alla sua età, riflettono i dirigenti, ha bisogno di giocare. Un’intera stagione con pochi minuti alle spalle di Sommer non farebbe crescere il figlio del mitico Dejan.

Inter, impazza il casting tra i pali.

I nerazzurri accelereranno per il portiere titolare e la riserva dopo la cessione di Onana e l’addio di Handanovic. Sommer ancora il primo della lista, De Gea la new entry.

Il 34enne svizzero era e resta il nome più caldo, anche al netto della brusca frenata registrata sull’asse Monaco-Milano. Perché la situazione si sblocchi è necessario che il Bayern prima chiuda per Mamardashvili, dopodiché la strada dovrebbe essere in discesa. Lo svizzero ha infatti già manifestato il proprio gradimento ai dirigenti nerazzurri e il prezzo del cartellino dovrebbe aggirarsi intorno ai quattro milioni, a fronte dei sei previsti dalla clausola che i dirigenti bavaresi considerano scaduta. Sommer possiede il giusto mix di esperienza e personalità abbinato a un costo contenuto, l’ideale per fare da chioccia a un collega più giovane e di prospettiva che l’Inter gli affiancherebbe per instaurare un regime di alternanza. Il gradimento del giocatore, che ha già informato il Bayern di voler rispondere alle sirene nerazzurre, può risultare fondamentale per sbloccare la situazione quanto prima.

Una delle alternative allo svizzero è il 36enne di San Isidro, fuori dai piani del Psg nonostante un contratto valido fino al 2024. I due anni in più sul groppone e soprattutto i 12 mesi che legano ancora Navas ai parigini sono però due “nei” che pesano nella valutazione generale in viale della Liberazione. Fermo restando che Navas ha dimostrato di reggere tranquillamente il posto da titolare nell’ultima stagione a Nottingham, c’è poi un altro ostacolo rilevante rappresentato dalle pretese economiche del giocatore, il cui ingaggio a Parigi è di ben nove milioni netti. Per ragionare su un trasferimento a Milano dovrebbe più che dimezzare le richieste, ma i benefici del decreto crescita possono aiutare ad “aggirare” l’ostacolo. L’ex Real Madrid non è comunque in cima alla lista delle preferenze.