Nazionale, i punti fermi di Mancini per presente e futuro: su chi punterà il Ct

Dopo la delusione per la mancata qualificazione ai Mondiali di Qatar, Roberto Mancini ha dato il via alla rinascita dell’Italia. Nelle prime due gare di Nations League contro Germania e Ungheria è partito il nuovo corso della Nazionale e il ct ha dato spazio a tanti giovani. Ma per il presente e soprattutto per il futuro, il Mancio ha ben chiaro quali saranno i suoi punti fermi: eccoli tutti.

Il nuovo corso della Nazionale italiana è iniziato. Due prove convincenti in Nations League: prima, con tantissimi giovani in campo, il buon pari con la Germania, poi la vittoria contro l’Ungheria. Roberto Mancini ha osato, sperimentato, lanciato nuovi azzurri. Ma le sue idee in vista del presente e soprattutto del futuro dell’Italia, almeno per quanto riguarda alcuni giocatori, sono abbastanza chiare. Il ct ha i suoi punti fermi, sui quali dovrà costruire la Nazionale che verrà. Ecco chi sono.

La nuova Italia, ovviamente, non potrà prescindere da Donnarumma. Il portiere del Psg, miglior giocatore dell’ultimo Europeo, sarà il primo punto fermo della Nazionale di Mancini. E, da parte sua, Gigio ha tutta la volontà di entrare sempre più nella storia azzurra, diventando il giocatore con il maggior numero di presenze con la maglia dell’Italia: a soli 23 anni ne ha già collezionate 45 e il tempo è dalla sua parte

LEONARDO SPINAZZOLA–La sua assenza nello spareggio mondiale contro la Macedonia del Nord si è sentita eccome, soprattutto in considerazione delle prestazioni sfoderate a Euro 2020. Adesso, dopo il lungo stop, quello che per larghi tratti è stato il miglior terzino dell’ultimo Europeo è rientrato a pieno regime e il ct non ha nessuna intenzione di rinunciarci. Sarà lui il proprietario della fascia mancina nel nuovo corso della Nazionale

ALESSANDRO BASTONI–Riserva agli Europei, sarà uno dei nuovi punti fermi di Mancini. Toccherà a lui raccogliere al centro della difesa l’eredità di Giorgio Chiellini, che ha lasciato la maglia azzurra. Il talento e la duttilità del classe ’98 dell’Inter rappresentano la più grande garanzia per il ct