Il tecnico rossonero parla alla vigilia della sfida Champions contro i blues: “Bisogna fare una partita d’alto livello sotto ogni punto di vista. Messias è recuperato”
Stavolta dovrà essere lui ad agitare sapientemente la bacchetta, rubandola al mago Potter. San Siro come Hogwarts, un luogo dove concentrandosi come solo Pioli sa fare, è possibile realizzare i desideri più arditi. Anche ribaltare la partita più buia dell’anno, che il trionfo sulla Juve ha cicatrizzato immediatamente, ma i cui strascichi restano evidenti: il Milan a Londra ha perso la testa della classifica ed è tornato a casa con un passivo molto pesante che teoricamente potrebbe rivelarsi un boomerang nel caso di un arrivo a pari punti. E siccome è complicato pensare di restituire agli inglesi lo stesso passivo di Stamford Bridge, allora la parola d’ordine è semplicemente vincere. Con qualsiasi punteggio: l’importante è rimettere il mondo blu sotto quello rossonero.
Pioli ha studiato profondamente il match dell’andata e, rispetto a Londra, ha qualche conoscenza in più sulle partite governate da Potter. E poi, insomma, c’è da santificare un compleanno speciale: tre anni fa, oggi, Stefano varcava per la prima volta la soglia di Milanello, iniziando un’avventura fantastica che l’ha portato a vincere uno scudetto e a giocare partite come quella di domani. “Il mio è stato un percorso dove mi sono concentrato giorno per giorno, agendo sul presente e cercando di lavorare bene assieme al club e all’ambiente. Ecco com’è stato il mio percorso”. Mentre per quanto riguarda il Chelsea, il tecnico si è messo davanti al pc con il suo staff ieri mattina. Ore di studio riguardandosi il match dell’andata e l’ultimo dei Blues in campionato. “In base a quanto visto e analizzato, abbiamo valutato cosa, e se, cambiare”. Poi quel “se” sparisce: “Alcune cose saranno diverse”.