Prima semifinale senza storia: il 7 volte Pallone d’Oro firma l’1-0, poi la doppietta di Julian Alvarez.
Il genio di Messi, il senso del gol di Alvarez: l’Argentina schianta la Croazia e si qualifica per la finale del Mondiale. Domenica, nello stesso stadio della partita di oggi, sfiderà la vincente di Francia-Marocco. Dopo venti minuti a ritmi bassi e senza emozioni, la squadra di Scaloni ha preso in mano la gara trovando la profondità nella quale esaltare i suoi attaccanti. E la Croazia si è sfaldata denotando i limiti offensivi già noti, ma anche qualche incertezza difensiva. Messi ha sbloccato il risultato su rigore conquistato da Alvarez, che poi ha segnato una doppietta. E nel finale si è visto in campo anche Paulo Dybala.
L’inizio della partita è caratterizzato da ritmi bassi, le due squadre sono più attente a non commettere errori che a impensierire l’avversario. La Croazia prova a prendere in mano il gioco e il suo fraseggio sembra migliore, ma l’unica conclusione è un colpo di testa alto di Lovren dopo sedici minuti. Paura per Messi che al 20’ si ferma a centrocampo, si tocca il flessore della gamba sinistra, scuote la testa, parlotta con Scaloni, si porta le mani sul viso e per un minuto circa cammina sul campo, forse per valutare meglio la situazione. I tifosi argentini ritrovano presto il sorriso, perché poco dopo Messi ricomincia a correre, effettua un bel lancio e tranquillizza tutti sulle sue condizioni. Un tiro di Enzo Fernandez deviato in tuffo da Livakovic segnala l’ingresso in partita dell’Argentina, che mette a punto tempi ed esecuzioni delle ripartenze. Al 28’ Modric fa uno scatto di cinquanta metri per andare a chiudere di testa nella propria area, ma poi la Seleccion sblocca la gara. Lancio di Fernandez per Alvarez, bravo a sfruttare la disposizione sbagliata dei due centrali (troppo spazio tra Gvardiol e Lovren che tiene anche in gioco il centravanti avversario che gli scappa via alle spalle) ed effettua un pallonetto per superare Livakovic che gli frana addosso. Orsato fischia il rigore che al 34’ Messi trasforma con una conclusione alta e violenta.