La situazione alla ripresa: Weah ne avrà fino a dopo la sosta, Alex Sandro potrebbe tornare col Cagliari, De Sciglio prosegue la terapia per ritornare entro fine anno
L’emergenza continua. Dopo l’infortunio di Weah, Allegri deve rivedere i piani in vista della prossima trasferta di Firenze. Una gara insidiosa, in cui sono attesi gli ex Chiesa e Vlahovic e non solo: la Juve non vince al Franchi dal 2018, dall’ultima stagione del primo quinquennio allegriano.
Più che in altre occasioni, tra l’altro, alla Continassa si riflette sul cambio di modulo: in questi giorni lo staff tecnico potrebbe partorire un 3-4-1-2 per sfruttare le caratteristiche da trequartista di Miretti (o in alternativa di Yildiz) o addirittura un 4-3-3. Quest’ultima soluzione dipende però soprattutto dalla presenza di Danilo: ancora a parte e difficilmente a disposizione per Firenze.
Weah ne avrà fino a dopo la sosta, Alex Sandro potrebbe tornare al massimo col Cagliari, De Sciglio prosegue la terapia per rimettere piede in campo entro fine anno. Insomma Allegri dovrà fare con quello che c’è per un po’ di tempo ancora, magari responsabilizzando McKennie – “mi auguro che regga perché è fondamentale” ha detto il tecnico qualche giorno fa – e sperando soprattutto che non mollino dal punto di vista fisico le colonne portanti della squadra, a partire da Locatelli e Rabiot. Lo squilibrio tra le corsie è evidente: a sinistra c’è abbondanza, tanto che Iling fatica a farsi largo nell’alternanza tra Kostic e Cambiaso, mentre a destra per adesso c’è un vuoto da colmare, considerato che McKennie (utilizzato da mezzala, dopo la squalifica di Fagioli) è l’unica valida alternativa a Weah.
Contro la Fiorentina, difesa obbligata: con Gatti, Rugani Bremer a protezione di Szczesny. Con Rabiot e Locatelli, imprescindibili, ci sarà McKennie: da mezzala o da quarto, considerato che Miretti potrebbe trovare spazio dietro le punte o Chiesa potrebbe essere dirottato a destra per chiudere il tridente.