Non solo Bremer: anche con Chiesa intesa più vicina per il rinnovo

Dopo Gatti, Fagioli e Locatelli, adesso è il turno del brasiliano e di Fede. Aspettando Dusan Vlahovic.

Avanti il prossimo. Anzi, i prossimi. La Juventus, e in particolare il direttore tecnico Cristiano Giuntoli e il d.s. Giovanni Manna, stanno procedendo a passo spedito nella revisione dei contratti di buona parte della rosa bianconera. Nelle scorse settimane sono stati raggiunti gli accordi per il prolungamento di Federico Gatti (sino al 2028 con adeguamento dell’ingaggio a 1,5 milioni), Nicolò Fagioli (anche per lui due anni in più con ritocco dello stipendio verso l’alto) e Manuel Locatelli (scadenza sempre portata al 2028 e sostanzioso aumento dai 3 milioni attuali, si aspetta solo l’ufficialità), dopo quelli di giovani come Kenan Yildiz e Dean Huijsen. Ora tocca ai pezzi grossi, con coefficiente di difficoltà ovviamente più elevato. A cominciare da Federico Chiesa e Gleison Bremer, senza dimenticare Dusan Vlahovic. 

L’esigenza alla Continassa è evidente: allungare i contratti consente di rivedere al ribasso l’impatto degli ammortamenti a bilancio, vera grana sulla situazione finanziaria della Juve attuale. Certo, dall’altra parte ci sono pure le considerazioni tecniche: Gatti, per esempio, è stato premiato con l’aumento di stipendio per la crescita mostrata sul campo. Sul monte ingaggi, però, è già stata messa una piccola pezza in estate e si continuerà a farlo in futuro (vedi Alex Sandro – 6,5 milioni di euro netti all’anno -, che dirà addio in estate). C’è quindi un piccolo margine. Mentre per gli ammortamenti è bene intervenire subito. E uno dei casi che “pesa” di più, dopo Chiesa e Vlahovic, è proprio Bremer (circa 8 milioni di euro la quota di ammortamento annuo). Per questo la dirigenza bianconera è al lavoro per aggiungere almeno una stagione al contratto del brasiliano, che oggi reca data di scadenza 30 giugno 2027. La disponibilità del giocatore, in linea di massima, c’è e la volontà di restare è ferma, tanto che Bremer in estate non ha voluto nemmeno ascoltare le richieste di informazioni proveniente dalla Premier (Tottenham su tutti). Non dovrebbe, invece, variare l’emolumento del centrale (4 milioni netti più uno di bonus).