Simone Inzaghi e Massimiliano Allegri si stanno preparando a una battaglia di 90’. È Inter-Juventus, il derby d’Italia che vale di nuovo uno scudetto, conteso con armi affilate a San Siro. Come i due connazionali agli antipodi, rivali per una sera: in casa Hakan Calhanoglu, il veterano da cui passano trame e certezze di Simone;
In trasferta Kenan Yildiz, il novellino con cui Max spera di far saltare il banco. Aspettiamoci cose turche domenica, molto della battaglia passerà da quanto saranno ispirati i due amici. Uno, il maestro dell’altro.
Uno dei principi cardine dell’Arte della Guerra è conoscere il proprio nemico. Allegri ha letto il manuale di Sun Tzu, citato più volte, e l’Inter l’ha affrontata spesso in questi anni. Sa che Calhanoglu può essere un problema e studia come limitarlo. Al contempo, con Yildiz ha un asso nella manica, proprio perché Inzaghi non si è mai dovuto preoccupare della stellina turca finora. È quasi un’arma segreta, per imprevedibilità e qualità delle giocate superiori ai compagni. All’andata Kenan non era ancora pronto e guardò dalla panchina per 90’. Stavolta, con Chiesa di ritorno dall’infortunio e un mese da protagonista alle spalle, potrebbe addirittura partire dall’inizio. Per il 18enne nato in Germania, a Ratisbona, sarebbe la prima volta a San Siro, il teatro che ha fatto diventare grandi i migliori artisti del pallone. Yildiz è nato nel maggio 2005, proprio nella settimana in cui uno dei suoi idoli da bambino, Alessandro Del Piero, con un assist in rovesciata per Trezeguet al Meazza consegnava di fatto uno scudetto (poi revocato per Calciopoli) alla Juve. Kenan spera di emularlo, al fianco di Vlahovic in un attacco che nel 2024 ha dato parecchie soddisfazioni ai tifosi bianconeri. Allegri con l’Empoli gli ha preferito Milik, “pizzicandolo” poi nel dopopartita. Ma con i giovani usare il bastone e la carota può dare frutti. E dal lato di Yildiz sono sicuri che risponderà subito.