Cresciuto nel vivaio bianconero da quando aveva 8 anni, è stato uno dei primi frutti del progetto Next Gen. Ora è in prestito secco al Genoa, ma.
Per la prima volta Fabio Miretti si ritrova ad affrontare la Juve, la squadra in cui ha trascorso tutta la sua vita calcistica. Arrivò sulla sponda bianconera a 8 anni preferendola al Torino perché, in quel periodo, la Juve gli metteva a disposizione un servizio navetta più comodo alle sue esigenze: da quel momento, il classe 2003 è cresciuto passo dopo passo fino a raggiungere la prima squadra. Solo qualche settimana fa, sul finale del mercato, il centrocampista ha chiesto la cessione per andare al Genoa: con l’obiettivo di giocare con maggiore continuità rispetto a quella che avrebbe avuto rimanendo alla Continassa, specie dopo il reintegro in rosa di McKennie.
Per Fabio Miretti sarà molto strano ritrovarsi con colori diversi da quelli bianconeri. Spesso nella sua trafila giovanile si è ritrovato a guidare la sua squadra con la fascia di capitano, in quasi tutte le categorie da sotto età senza far mancare la personalità in campo e fuori. È uno dei primissimi frutti del progetto Next Gen, che ha consentito a diversi ragazzi della Juve negli ultimi anni di vivere un passaggio intermedio fra il settore giovanile e la prima squadra. Miretti si è ritrovato con Allegri dopo aver messo nelle gambe 2 mila e 500 minuti in Serie C, utili a superare ogni tipo di pressione fra gli adulti. Le basi erano solide da prima, evidentemente, ma nella fase più delicata e strategica del passaggio di crescita il giocatore ha avuto il supporto necessario per rimanere in pianta stabile la prima squadra. L’impiego da aggregato del primo anno però non si è evoluto e, dopo l’ultima stagione a minutaggio ridotto, esisteva il rischio di rallentare troppo il percorso quest’anno.