Douglas Luiz, solo danni! Doveva cambiare la Juve: tra panchine e rigori per ora è un flop

Il centrocampista ex Aston Villa causa un altro rigore dopo quello di Lipsia e non incide. Thiago Motta lo aspetta ma serve un cambio di passo e di testa.

Due indizi non fanno ancora una prova, però rendono bene l’idea del momento. Douglas Luiz a Lipsia è entrato nel secondo tempo e poco dopo ha provocato il rigore del 2-1 (fallo di mano in area). 

Ieri col Cagliari deve avere avuto la classica sensazione di deja vu quando ha visto l’arbitro indicare il dischetto. Colpa, questa volta, di un intervento su Piccoli: cercava il pallone e invece ha trovato la gamba dell’attaccante avversario. Solo che, al contrario di quanto era successo in Germania (vittoria in rimonta per 3-2 con l’uomo in meno), il penalty trasformato da Marin è costato ai bianconeri due punti preziosissimi.

Così Douglas Luiz, il secondo acquisto più costoso del mercato estivo della Signora, è finito sul banco degli imputati, nonostante la difesa d’ufficio del suo allenatore. “Io alla sfortuna non ci credo, però non bisogna puntare il dito contro un giocatore piuttosto che un altro, vinciamo, pareggiamo e perdiamo tutti insieme. Non sono il tipo che dice ‘vinco io, perdono gli altri’. È il momento di dare tutti qualcosa in più. Douglas Luiz ha la mia fiducia come tutti”: così Thiago Motta ha commentato nel post partita l’episodio incriminato. In sintesi, il pari non è responsabilità di un singolo, però certe cose non succedono per caso, c’è sempre un perché. La sensazione è che il brasiliano arrivato dall’Aston Villa non stia vivendo un momento di grande serenità e questo lo porta a commettere errori che possono costare molto cari. Eppure stavolta, al contrario di quanto era successo in Champions League, era entrato bene in partita, concentrato e con la voglia di fare bene, come testimonia il bel tiro in porta sulla cui respinta del portiere c’è stata la grossa occasione sprecata da Vlahovic. Nel calcio però la differenza la fanno i particolari e a volte basta un attimo per vanificare tutto. In 28 minuti ha fatto 35 passaggi positivi, un lancio, una sponda e un’occasione creata, ma ha perso anche 4 palloni e 5 duelli su 5.