Fino a ora, in assenza del brasiliano, si erano alternati Gatti, Bremer, Cambiaso e Locatelli. Ma appare evidente che a questo punto serve una graduatoria più chiara per rispetto della tradizione
Con l’uscita di scena di Danilo si è riaperta in casa Juve la questione capitano. L’erede del brasiliano sarà il numero 26 della storia bianconera: il primo dell’era Thiago Motta e dunque del nuovo ciclo che il club ha avviato l’estate scorsa. Fino a ora, in assenza del capitano titolare, la fascia è circolata sul braccio di Gatti, Bremer, Cambiaso e Locatelli, ma appare evidente che a questo punto serva una gerarchia più chiara per rispetto della tradizione.
Da un po’ di tempo a questa parte Locatelli ha tenuto la fascia. Thiago Motta ha spiegato di averlo premiato per come ha risposto alle difficoltà, senza mancare mai nell’impegno e nella costanza in allenamento: anche nel periodo in cui sembrava aver perso il posto da titolare. Un modo di fare positivo che lo spinge davanti agli altri nella corsa all’assegnazione della fascia, che tornerebbe così al braccio di un calciatore italiano (Danilo era stato il primo straniero dell’era moderna). Locatelli è anche tra i giocatori con più anni di Juve alle spalle e con più presenze.
Nelle ultime settimane più volte è cambiato invece il vice capitano, alimentando le ambizioni di molti altri: anche di chi alla Juve è appena arrivato e di conseguenza ha meno presenze. Il giocatore che dovrebbe seguire nelle gerarchie Locatelli pare essere Cambiaso, ma nell’ultimo periodo nel ruolo di vice si sono alternati anche Di Gregorio e Koopmeiners. Appare chiaro, insomma, che il gruppo sia alla ricerca di equilibrio ma che non manchino a questo i potenziali nuovi leader: tra gli obiettivi principali del club c’è il consolidamento di uno zoccolo duro che possa rafforzarsi nel tempo per crescere insieme e puntare a vincere tanto.