Contro la Fiorentina prima partita senza gol del campionato: anche con Arnautovic e Taremi la musica nerazzurra non è cambiata
Se esisteva una certezza in casa Inter, quella era il gol, almeno in campionato. La palla spinta in rete in qualche modo, la freccia lanciata da uno dei tanti arcieri di Simone diritta nel bersaglio. E l’altra certezza stava nel modulo a due punte, quasi una legge incisa nella pietra: in questi anni, l’Inter inzaghiana non ha rinunciato quasi mai alla coppia di attaccanti all’interno del 3-5-2 codificato in ogni singolo movimento. In questa stramba serata fiorentina, però, il mondo si è rovesciato del tutto: non solo l’Inter non ha trovato uno straccio di rete, e non è stata quasi mai pericolosa, ma gli attaccanti mandati in campo da Inzaghi alla fine non erano soltanto due, come da tradizione. E non erano neanche tre.
Nella disperazione finale, il tecnico nerazzurro ha rovesciato in campo tutta l’artiglieria offensiva – accanto alla ThuLam prima Arnautovic e poi pure Taremi –, senza ricevere in cambio mezzo tiro. Davanti a De Gea solo un’occasione sciupata goffamente dall’austriaco, che in area sembra muoversi come un elefante in una cristalleria. Alla resa dei conti, la quadruplice armata ha portato solo un mucchio di confusione, anche perché il problema era a monte e assai più generale: tutta l’Inter era stranamente molle, eterea, non soltanto la batteria degli attaccanti mandata in campo per intero. Certo, stupisce vedere Thuram che spari così a salve in un match decisivo e che non faccia valere il solito fisico da Marcantonio: lo marcava Ranieri, più piccolo e tenero, ma tenacissimo nel corpo a corpo. E forse stupisce ancor di più vedere Lautaro che, nel migliore momento fisico nella stagione, è capace solo di telefonare un tiro in avvio davanti al portiere spagnolo.