Il portiere dell’Inter decisivo contro il fenomeno del Barcellona: “Giocatore fortissimo, meno male che quel tiro.
Julio Cesar s’è reincarnato in un ragazzo dagli occhi di ghiaccio nato in un luogo opposto a quello in cui ha vissuto il portierone del Triplete: neve e laghi. Tutt’altra cosa rispetto alle spiagge, ma ciò che conta è che Yann Sommer si è travestito da brasiliano in una notte storica. Ha spento una palla di fuoco coi suoi guantoni blindando la finale dell’Inter.
Al minuto 113 del secondo tempo supplementare ha tolto dall’incrocio un sinistro di Yamal destinato in porta più o meno allo stesso modo e dalla stessa posizione da cui Messi cercò di infilare Julio nel 2010, al Camp Nou, sempre in semifinale di Champions e sempre contro il Barcellona: “È stata una parata speciale – ha raccontato commosso nel post partita – la ricorderò per tutta la vita. Sono felice che quel tiro non sia entrato”. Gli interisti d’Italia avranno concordato felici tra un abbraccio e l’altro, sotto la pioggia, leggendo col sorriso le dichiarazioni del portierone che ha ricordato il mito Julio.
Nel 2010, al Camp Nou, prima della corsa di Mourinho tra gli irrigatori accessi, il brasiliano calò il miracolo su Leo colpendo la sfera con due dita. Sommer ha fermato il diciassettenne blaugrana dai capelli dorati e l’apparecchio ai denti: “Un giocatore fortissimo, ma noi siamo riusciti a rimontare. Quando tante squadre incassano il 3-2 sono stanche, noi no”. Un grazie a San Francesco Acerbi e a San Davide Frattesi. Sommer, invece, ha tenuto alta la guardia a modo suo, affilando i guantoni e impostando il gioco dalle retrovie: 61 palloni toccati – solo Bastoni ne ha giocati di più, 64 -, nove lanci positivi e sette parate. La più importante su Yamal. Come Julio Cesar nel 2010. Chiamatelo sottovalutato. Sommer è uno che dribbla da una vita i riflettori. Nel tempo libero, per migliorarsi, medita e prodiga yoga. “Rilassarsi dopo una partita è fondamentale, bisogna trovare dei momenti di sfogo”. Stasera, quando rientrerà a casa dopo un 4-3 che passerà alla storia, farà un’eccezione. Smartphone, audio ad alto volume, puro relax: e chi se la scorda una notte così.