Douglas Luiz, storia di un ammutinamento: pace armata con la Juve, multa e valigia pronta

Il centrocampista brasiliano rientra e si scusa, ma l’addio è solo rimandato e lui punta a tornare in Premier

Fra Douglas Luiz e la Juve, pace fatta. Almeno per ora. Certo, è l’ennesima prova di un rapporto ormai logoro, che ha superato i limiti di sopportazione da un pezzo. L’ultima decisione del centrocampista di non presentarsi al raduno, saltando così i primi giorni di preparazione, spiega perfettamente in che termini si è incrinato uno degli equilibri più precari del calcio moderno: quello fra un calciatore che si sente mancato di rispetto e il suo club che non riesce ad avete più garanzie neanche nel rispetto del lavoro.

Negli ultimi anni ci si è ritrovati molto spesso a commentare di assenze forzate, certificati medici e motivazioni più disparate per forzare l’esito di una trattativa: stavolta, però, la scelta del calciatore è semplicemente figlia di una volontà di principio, cioè voler testimoniare il proprio disappunto per non esser stato trattato come avrebbe voluto. Sia in campionato che al Mondiale per Club, il brasiliano ritiene che non sia stato preso in considerazione in modo adeguato, così ha attirato l’attenzione su di sé con un gesto tanto forte quanto discutibile.

L’estate scorsa Koopmeiners presentò un certificato medico all’Atalanta in attesa che la Juve definisse l’affare per portarlo a Torino. Weah, invece, dopo aver vissuto male l’esclusione per la gara contro il Manchester City al Mondiale per Club, prima ha puntato i piedi per non andare al Nottingham Forest e ora resta in attesa che la Juve possa aprire al suo trasferimento al Marsiglia, continuando ad allenarsi regolarmente. Douglas Luiz, che ripresentandosi alla Continassa ha chiesto scusa alla società, all’allenatore e alla squadra (già definita la multa che troverà a suo carico nel prossimo stipendio), non ha alcuna trattativa aperta né tantomeno forzature da fare per dare un indirizzo ai discorsi di mercato: niente di tutto questo.