Il serbo passa dai fischi agli applausi. Tudor però dribbla il mercato: “Lui o Kolo? Decide la società”
La strana coppia. Jonathan David e Dusan Vlahovic, il bello della novità e il fascino del ribelle, insieme sulla copertina dell’esordio stagionale a tenere alto il bianconero della Juventus. Il primo ha ribadito a tutti perché era annunciato da tempo come lo svincolato d’oro dell’estate del 2025, il secondo ha ricordato i motivi che nel gennaio del 2022 lo avevano portato a Torino a suon di milioni di euro. E, forse, quell’Allianz Stadium che urla il nome del serbo può plasmare un nuovo epilogo a questa rumorosissima sessione estiva di calciomercato.
Dopo Auxerre (doppietta) e Reims, ecco il Parma. Negli ultimi quattro debutti stagionali in campionato, Jonathan David ha segnato quattro gol tra Ligue 1 e Serie A, mancando soltanto il 2023 contro il Nizza. Il centravanti canadese, insomma, non ha bisogno di lunghi riscaldamenti per armare il suo senso del gol. L’ora di Jonathan è arrivata di fatto dopo… un’ora, o poco meno: 59 minuti scarsi sono serviti a trovare il suo primo gol in bianconero, scacciando i fantasmi di una mattonella maledetta per i centravanti della Signora costretti ad arrangiarsi in spazi strettissimi e contro difese blindate in pochi metri. Certo, forse dovrà pagare una pizza a Kenan Yildiz che con una fiammata delle sue gli ha offerto un delizioso cioccolatino. E giù lo Stadium a eleggere il nuovo idolo di casa. “È tutto ciò che speravo, sono felice di aver segnato ma la cosa più importante sono i tre punti. I tifosi hanno spinto tantissimo”, ha detto. Fino a quel momento, è inutile nascondersi, David aveva faticato. Si era dannato come sempre ha fatto, ma non era riuscito a incidere. Poi il gol. L’ex Lilla del resto è arrivato alla Juve proprio per questo, per segnare, e il suo fiuto è innegabile. Ancora non si sa quale forma avrà il reparto d’attacco della Signora, ma senza dubbio il popolo bianconero ha trovato il centravanti del presente e del futuro. “Quel gol ce l’ha nel sangue, tanta roba”: parola di Igor Tudor.