Milan, Gimenez flop continuo: è l’unico che stecca nel coro di Allegri

Anche a Udine il messicano fallisce: in 62 minuti solo 15 palloni giocati e un altro errore grave sotto porta. Una crisi che non accenna a risolversi.

Perseverare può essere diabolico anche per chi gioca nel Milan. Passano le settimane, scorrono le partite e il caso Gimenez acquista dimensioni sempre più ingombranti. Anche perché spicca, stona in mezzo a un’orchestra che adesso ha accordato bene gli strumenti. In un contesto simile, le stecche diventano ancora più evidenti e diventano difficilmente spiegabili: quando il collettivo funziona e il motore inizia a girare, ne dovrebbero beneficiare tutti. Perché di questi tempi a Santiago non si chiede di vestirsi da salvatore della patria. Non più. Ma semplicemente di fornire il suo apporto in termini realizzativi.

Questo è diventato un Milan capace di sviluppare una fase offensiva creativa, con interpreti vari, Allegri in avanti ha a disposizione svariate soluzioni, con Bologna e Udinese il bottino avrebbe potuto essere ben più robusto. Insomma, ora come ora il Milan non ha un’esigenza spicciola di vedere obbligatoriamente Santiago nel tabellino dei marcatori. L’esigenza c’è più che altro per lui. Sbloccarsi in modo da non smarrirsi ulteriormente, in modo da sentirsi parte di un gruppo dove tutti stanno migliorando sensibilmente. È chiaro che in questo momento la fotografia attuale rispetto a quella che avrebbe potuto essere – Vlahovic – offre uno scenario impietoso.

La partita di Udine ha restituito un verdetto sgradevole. Un altro errore grave sottoporta, dopo i due col Bologna, ma in generale una mancanza di coinvolgimento nello sviluppo offensivo. Il primo: lancione di Gabbia dalla difesa, pallone fra i piedi di Pulisic, appoggio a Estupinan, cross ribattuto sui piedi di Pulisic. Il secondo: Pulisic ruba palla a Karlstrom, Fofana infila Sava di destro. Il terzo, ovvero l’azione rossonera più bella della partita, costruita e cercata, uno spot sul modo perfetto di uscire dalla pressione alta avversaria: Tomori appoggia a Modric, quindi pallone a Saelemaekers, ancora Tomori che verticalizza per Fofana, poi Saelemaekers per Rabiot a imbeccare Pulisic.