Il 15 aprile la sconfitta che sembrava aver compromesso la stagione, poi la rinascita: sei successi in 7 partite, la conquista della finale di Istanbul in Champions e della Coppa Italia. Ecco che cosa è successo
Vedendo il rendimento della formazione di Inzaghi da metà aprile viene da chiedersi come mai una rosa con questo potenziale non abbia impensierito gli azzurri di Spalletti nella corsa verso lo scudetto.
Un mese e mezzo fa, con il ritorno dei quarti di Champions alle porte, l’Inter era una squadra sull’orlo di una crisi di nervi, una formazione che aveva collezionato 11 sconfitte in campionato e che sembrava destinata a non entrare nelle prime quattro in campionato.
Adesso, invece, ha messo in bacheca la Coppa Italia, eliminando la Juventus in semifinale e poi battendo la Fiorentina mercoledì all’Olimpico, ha centrato la qualificazione all’ultimo atto della Champions estromettendo il Benfica e poi il Milan, mentre in campionato ha vinto 6 delle ultime 7 gare e si è assicurata anche il prossimo anno la partecipazione alla coppa europea più prestigiosa. E più remunerativa, aggiungiamo, con i 45-50 milioni garantiti per il solo ingresso al group stage. Una bella boccata d’ossigeno per il club di viale della Liberazione, che sogna la quarta Champions-Coppa dei Campioni della sua storia, ma che è anche sereno per avere messo al sicuro un bonifico importante proveniente da Nyon nel 2023-24.
Ma torniamo al 15 aprile e a tutto quello che è venuto dopo. In questo mese e mezzo scarso i nerazzurri hanno giocato 12 incontri ufficiali: 7 in Serie A, 3 in Champions e 2 in Coppa Italia portando a casa 10 successi, 1 pari e 1 ko. Nota a margine: il 3-3 contro il Benfica (3-1 all’ 86’…) è stato come una vittoria alla luce del 2-0 dell’andata a Lisbona; il 3-1 di domenica scorsa al Maradona è stato ininfluente ai fini del raggiungimento dell’obiettivo minimo fissato in estate dalla società, ovvero l’ingresso tra le prime quattro.