Inter, la Champions ti fa ricca: già incassati 115 milioni. Bilancio in attivo e il mercato decolla

In caso di finale l’Inter salirà oltre 130 milioni, senza contare il botteghino. In estate non ci sarà più necessità di cessioni.

C’è un aspetto che non è mai abbastanza sottolineato quando si giudica il lavoro di Simone Inzaghi, aspetto che il tecnico ha tenuto a precisare prima del quarto di finale con il Bayern e anche a Barcellona prima della semifinale di andata: i soldi. Benedetti soldi. Quelli che permetteranno all’Inter di chiudere il prossimo bilancio, al 30 giugno 2025, in attivo: mai accaduto, almeno da quando le strategie calcistiche hanno cominciato a intrecciarsi con quelle finanziarie. Ecco: ai tifosi, giustamente per certi versi, interessa “solo” la bacheca riempita, una proprietà al contrario deve per forza di cose tenere in grande considerazione anche l’aspetto economico. E allora, quando si è passati dal possibile Triplete al rischio di restare a mani vuote, c’è chi ha corso il pericolo di dimenticare questo aspetto. L’Inter ha già guadagnato da questa Champions League 115,17 milioni di euro: mai un club italiano aveva messo in cassaforte tanto dal torneo continentale. Si parla di ricavi escluso il botteghino. Escluso, dunque, l’incasso di cui parliamo nel pezzo a fianco per la partita di domani sera e i 10 milioni di euro guadagnati nel ritorno contro il Bayern. 

E non è mica finita. Perché l’ingresso in finale vale, per la Uefa, altri 18,5 milioni di euro. Vorrebbe dire far salire il totale a quota 133,67 milioni. Si tratta di un numero enorme: per intendersi, poco meno di un terzo dell’intero fatturato dell’Inter dello scorso bilancio, 473 milioni. È così che si costruisce un presente emozionante, con una finale Champions da conquistare. Ma è così anche che si può pianificare un futuro migliore. La stabilità finanziaria è obiettivo ormai raggiunto. Ma questa Inter adesso va anche oltre. Non c’è più la necessità di vendere per finanziare il mercato, se è vero che le ultime sessioni sono sempre state chiuse in pareggio tra entrate e uscite. La società nerazzurra non avrà questo obiettivo da raggiungere la prossima estate. Si potrà pensare una sessione di mercato con investimenti mirati: di fatto, non accadeva dall’ultima estate pre Covid, la prima con Antonio Conte in panchina, quando a Milano sbarcarono – tra gli altri – Lukaku e Barella.