De Bruyne, Grealish e il solito Haaland (26 gol in campionato) lanciano Guardiola. Squadre a 51 punti, ma i Gunners hanno una gara in meno
Scacco matto. Il City torna in vetta alla Premier col 3-1 con cui sbanca l’Emirates prendendosi il primo scontro diretto in campionato con l’Arsenal. Una vittoria diventata pesante nella ripresa, quando dal 72’ all’82’ prima Grealish e poi Haaland hanno reso netta la vittoria della squadra di Guardiola, che ora condivide il primo posto in classifica con i Gunners dopo un lungo inseguimento. Aiutato dalla crescita del City, che fa un altro passo per raggiungere il suo meglio, e dalla brusca frenata dell’Arsenal, un solo punto nelle ultime 3 partite dopo averne fatti 50 nelle prime 19. È come se il peso di un organico non vastissimo avesse improvvisamente trovato la squadra di Arteta.
Il City vince perché tira fuori il meglio dai suoi campioni. De Bruyne sblocca al 24’ con un bel pallonetto e chiude all’82’ servendo l’assist a Haaland, arrivato a quota 26 gol in Premier in stagione e molto più parte della manovra dei campioni rispetto alle ultime partite. Grealish trova il gol del 2-1 coronando una buona prestazione. Come quella di Bernardo Silva, che Guardiola sacrifica inizialmente come terzino sinistro per limitare Saka, ruolo che il portoghese alterna con quello di mediano accanto a Rodri per poi spostarsi come ala destra in attacco nel momento chiave della partita. I colpi dei campioni sono quelli che sono mancati all’Arsenal: Saka ha segnato su rigore il gol del momentaneo 1-1 prima dell’intervallo ma a destra ha fatto fatica (anche per i colpi proibiti di Silva), Martinelli a sinistra sembra il lontano parente di quello che incantava prima del Mondiale. Arteta prima della partita ha perso il fondamentale Partey: davanti alla ripresa ha giocato Jorginho, ma l’azzurro non conosce ancora l’Arsenal così bene per poter dettare i tempi come fa il ghanese. E in attacco l’assenza di Gabriel Jesus diventa ogni partita più pesante. I Gunners non fanno fatica da oggi, ma questo risultato fa ancora più male perché conferma quello che Arteta sospettava, cioè che il City è ancora superiore, e che l’Arsenal in questa fase sta soffrendo tanto, anche la stanchezza accumulata nella prima parte di stagione da un organico più risicato delle rivali. Per riprendersi la vetta (i Gunners hanno giocato una partita meno del City), Arteta dovrà capire in fretta come risolvere i problemi.