Per Cragno la lotta contro la difficoltà nel parlare è un affare importante. E infatti il nuovo estremo difensore del Monza ha deciso di scriverne, raccontando come ha affrontato la balbuzie da bambino e come lo sta facendo ora.
Nella scorsa stagione, il match tra Empoli e Cagliari è stato parecchio foriero di polemiche, anche per un confronto abbastanza inusuale tra due dei protagonisti, Patrick Cutrone e Alessio Cragno. L’attaccante era stato pizzicato in panchina ad insultare il portiere avversario per un problema che il toscano si porta dietro da quando è bambino: la balbuzie. Poi la questione si è sgonfiata con le scuse di Cutrone, ma ciò non toglie che per Cragno la lotta contro la difficoltà nel parlare sia un affare importante. E infatti il nuovo estremo difensore del Monza ha deciso di scriverne, in una lettera a Cronache di Spogliatoio intitolata semplicemente “Sì, balbetto”, in cui spiega come abbia affrontato il problema da piccolo e come lo sta facendo ora.
Ma con la sua voglia di prendere il problema di petto, Cragno è anche riuscito a diventare un modello per tante altre persone nella sua stessa situazione. “Sono questo: parlo, balbetto, vado in diretta tv e faccio le interviste balbettando. Capita che, una volta rientrato negli spogliatoi, trovi qualche messaggio su Instagram: ‘Ciao, ti ho visto, ma come fai? Io soffro del tuo stesso problema e mi vergogno nell’approcciare alle persone’. Ne patiscono, come me, oppure sono i genitori di quei ragazzi che hanno la mia stessa caratteristica. Mi dicono ‘grazie’ perché mi vedono sereno e prendono coraggio”. Un po’ come i difensori quando vedono che dietro di loro c’è un portiere che affronta il suo problema di linguaggio esattamente come fa con gli attaccanti avversari: senza paura.