Prima della gara contro l’Atalanta il chiarimento con i leader dello spogliatoio, ieri il faccia a faccia con la Curva Nord che invita il resto dei tifosi a non fischiarlo
Milan Skriniar è sempre stato un robot, imperturbabile come gli uomini venuti dall’Est, eppure gli ultimi eventi hanno fatto sciogliere il ghiaccio. Rifiutandosi di firmare il rinnovo interista dopo aver un po’ esagerato con le dichiarazioni d’amore nerazzurro, e contemporaneamente abbracciando la valanga di milioni dell’emiro, tra bonus alla firma e maxi-stipendio, sapeva che avrebbe spezzato quel filo teso d’amore con i propri tifosi. E che almeno in un primo momento, ne avrebbe risentito pure l’umore dei compagni, soprattutto di quelli che hanno deciso di restare sulla stessa barca, non solidissima dal punto di vista economica. Nessuno nello spogliatoio ha mai messo becco sulla decisione, legittima, del compagno sul proprio futuro, ma in tanti, in privato e in pubblico, tifavano per il rinnovo. Per questo, serviva un momento di chiarezza collettiva utile a tirare le fila del gruppo e a ripartire insieme. Prima della sfida alla Dea Skriniar ha, infatti, seguito la liturgia del gruppo e solo alla fine si è diretto a casa anziché a San Siro: durante la mattina, quando era diventato ormai certo il mancato passaggio a gennaio a Parigi, Milan ha voluto dire quattro chiacchiere agli altri leader del gruppo, da Handanovic a Lukaku: ha ribadito ai compagni che fino all’ultima gara il suo impegno sarà massimo per provare a percorrere tutte le vie ancora aperte. Dai quarti di Champions mai così alla portata alla difesa della Coppa Italia, passando poi per l’utopico tentativo di rimonta in campionato. I compagni, perfino quelli più delusi, hanno ribadito che la fiducia nella serietà di Milan non era in discussione. Tra l’altro, il precedente di Ivan Perisic la scorsa stagione inviterebbe tutti a stare tranquilli: con un contratto in scadenza, il croato si è allenato ogni giorno con professionalità e alla fine della stagione è risultato il migliore.