I big che piacciono alla Saudi League: da Salah a De Paul, le trattative

Per l’egiziano pronti 200 milioni, per Lewandowski 100. E l’argentino è attratto dall’Al Ahli

Un nuovo assalto per Salah, che è stato tentato fino all’ultimo giorno dello scorso mercato estivo, ma anche altri importanti obiettivi che militano nella Premier e nella Liga. La Saudi Pro League non si ferma e vuole convincere i top player con la stessa arma (i soldi…) usata con Cristiano Ronaldo, Neymar, Benzema e gli altri campioni che hanno lasciato l’Europa per andare in Arabia. Restano le parole di qualche settimana fa del difensore dell’Al Nassr, Aymeric Laporte (“Qui ci sono molti giocatori scontenti” ha detto l’ex City), ma di fronte a certe cifre d’ingaggio, magari abbinate a un ricco bonus alla firma, parecchie resistenze cadranno pure in futuro. 

Salah e De Bruyne, stelle e bandiere di Liverpool e City, hanno entrambi il contratto in scadenza tra poco più di un anno, nel giugno 2025. Per l’egiziano, al quale i Reds hanno offerto il rinnovo, la Saudi Pro League è una tentazione forte perché l’Al Ittihad gli aveva già proposto oltre 200 milioni a stagione. Più di Cristiano Ronaldo. Con Klopp in panchina, il Liverpool ha sempre fatto muro, ma visto che il tecnico tedesco lascerà a fine stagione, non può essere escluso che gli inglesi cambino i loro piani e si facciano tentare dall’offerta per il quasi trentaduenne ex Fiorentina e Roma. Discorso più o meno simile per De Bruyne che però non ha il dubbio sull’allenatore della prossima stagione perché, a meno di terremoti, Guardiola rimarrà: il City vuole tenersi il belga che è valutato almeno cento milioni. Kevin è reduce da una stagione iniziata solo a gennaio a causa di un infortunio e pare orientato a rinnovare, ma ancora non ha firmato e per questo dall’Arabia ci proveranno. Altri giocatori della Premier che possono essere “tentati”? Richarlison del Tottenham è molto apprezzato; idem Sterling che può essere inserito nella lista dei giocatori cedibili dal Chelsea. Attenzione, inoltre, agli scontenti del Manchester United: Casemiro è stato già tentato a gennaio dall’amico CR7, mentre Eriksen recentemente ha detto di non essere soddisfatto del suo utilizzo in questa stagione. 

CDK si sveglia col Belgio, i milanisti esultano sui social: “Bene, ora anche in Serie A”

Il belga protagonista in nazionale con una bella palla per Trossard in occasione del gol di De Bruyne. Finalmente la svolta?

Scintille di De Ketelaere. Piccoli frammenti di vita dal talento belga finito nel mirino dopo sei mesi nell’ombra. “Opaco”, “deludente”, addirittura “bidone”. I milanisti l’hanno criticato più e più volte da agosto a oggi. Colpa di una serie di prestazioni da 5 in pagella e nessun gol in 31 partite. Lui che l’anno scorso arrivò a 18 reti con il Bruges. Questione di ambientamento, forse, ma almeno con la nazionale si è svegliato.

Martedì, in occasione dell’amichevole contro la Germania giocata e vinta a Colonia per 3-2, CDK è entrato a venti minuti dalla fine al posto di Lukaku e ha costruito il gol del 3-1 di De Bruyne. Il fantasista ha ricevuto il pallone spalle alla porta, sulla sinistra, l’ha controllato e poi ha lanciato Trossard sulla fascia, bravo a metterla dentro per KDB. I milanisti l’hanno apprezzato, tant’è che il video dell’azione ha iniziato a circolare subito sui social: “Ora deve sbloccarsi anche in Serie A”, scrive qualcuno. Pioli l’ha sempre difeso a spada stratta. Ha parlato di difficoltà di ambientamento, ma ha anche ribadito che nell’ultimo mese è migliorato molto. L’aria della nazionale deve avergli fatto bene.

Inutile girarci intorno. Fin qui De Ketelaere non è stato all’altezza dei 32 milioni spesi dal Milan. I numeri dicono che ha collezionato un solo assist in 31 partite tra campionato e coppa, con 1242 minuti giocati. L’ultima presenza da titolare risale a Fiorentina-Milan 2-1 del 4 marzo, poi è sempre subentrato. Contro il Tottenham, al ritorno, è rimasto in panchina per 90 minuti. La fiducia di Tedesco in nazionale, nuovo c.t. dopo l’addio di Martinez, può aiutarlo a svoltare anche a Milano.

De Bruyne lo abbatte: vince il City di misura

Atletico fa le barricate e la tattica gli dà ragione per settanta minuti. Poi Guardiola fa i cambi giusti e da un guizzo di Foden nasce il gol del belga

Per 70 minuti sembrava che Simeone avesse trovato l’arma giusta per strappare uno 0-0 sul campo del City, un pari che avrebbe avuto il valore di una vittoria. Tutti dietro per salvare la porta e per la qualificazione si rimanda tutto alla sfida di ritorno a Madrid. Ma è bastata una crepa nel muro, sfruttata da De Bruyne, per far crollare il castello di illusioni di Simeone. Vince il City, anche se di misura, ma al ritorno l’Atletico non potrà limitarsi a difendere per ribaltare questo 0-1 e conquistare le semifinali.

Le filosofie di gioco di Guardiola e Simeone sono perfettamente riprodotte in campo, fin da subito. Come previsto. Il City ruba la palla quando l’arbitro fischia l’inizio e non la molla più, l’Atletico si accartoccia attorno alla propria area di rigore e da lì non si schioda neppure con le cannonate. Ne viene fuori una gara che per gli amanti del calcio spettacolo è un autentico tormento. Perché il muro eretto dagli spagnoli non fa passare uno spillo e così il Manchester si ritrova a pascolare a venti metri dalla porta senza riuscire mai a rendersi davvero pericoloso. Gli errori di Rodri (troppi) e, a un certo punto, perfino quelli di De Bruyne sono il sintomo del nervosismo crescente del City. A parte i dubbi per un contatto Koke-Silva al 13′, non ci sono brividi. Il possesso palla del City è attorno al 70%, ma alla fine del primo tempo è chiaro a tutti che non basterà comandare il match per vincere. I cultori del calcio “alla Simeone” gongolano invece per la parziale impresa dell’Atletico di non avere concesso nulla al Manchester.