I bianconeri, oltre che in Champions, dopo il decimo pari in A devono andare avanti nel torneo vinto nella stagione scorsa
Roma, 15 maggio 2024: Dusan Vlahovic segna all’Atalanta in finale di Coppa Italia e si regala il primo trofeo italiano della sua giovane carriera. Tralasciando tutto quello che è successo nel post partita (la sceneggiata di Massimiliano Allegri che ha portato al licenziamento per motivi comportamentali del tecnico bianconero) è stata la prima e unica serata di festa dell’ultimo triennio, una boccata d’ossigeno in mezzo a tante delusioni. È stato anche il primo titolo del nuovo corso targato Cristiano Giuntoli e di fatto l’inizio di una nuova era. Ed è alla Coppa Italia che la Juventus s’aggrappa per ritrovare il sorriso dopo l’inaspettato pari con il Venezia e la veemente contestazione dell’Allianz Stadium. Stasera contro il Cagliari — che in campionato ha già fermato la Signora sull’1-1 – non ci si potrà accontentare: o si vince o si esce e i bianconeri non possono permettersi un’eliminazione così precoce soprattutto in un’annata povera di obiettivi. Abbandonati troppo presto i sogni scudetto, Supercoppa (in programma a Riad dal 2 al 6 gennaio, la Juve affronterà il Milan in semifinale il 3) e Coppa Italia restano le uniche possibilità per la banda di Thiago Motta di evitare un’annata da zero titoli. E Vlahovic, che ai sardi ha già fatto centro in Serie A in questa stagione, è l’uomo giusto per tirare la squadra fuori dai guai.
Dici Coppa Italia e dici Juventus, perché i bianconeri dal 2014-15 a oggi l’hanno vinta 6 volte (di cui 4 consecutive), 2 sono arrivati in finale e altre 2 sono usciti in semifinale. Non a caso Madama è la squadra con più Coppe Italia in bacheca (15) e per trovare l’ultima volta in cui non ha superato gli ottavi bisogna tornare indietro di un ventennio: stagione 2004-05 con Fabio Capello in panchina, sconfitta all’andata in trasferta (0-2) e pareggio al ritorno in casa (3-3) con l’Atalanta. Stavolta la Juventus si gioca tutto in gara secca e avrà 90 minuti (più eventuali rigori) per evitare una figuraccia.