L’infortunio è alle spalle, Leao ora sta bene ed è pronto per uno spezzone col Napoli

Il portoghese tornerà fra i convocati quaranta giorni dopo il ko a un polpaccio. Contro i campani partirà dalla panchina, per Allegri sarà un’arma in più in corso d’opera.

Rafa Leao sta bene e sarà a disposizione per la partita di domenica sera contro il Napoli. A meno di una sorpresa nell’allenamento di domani pomeriggio a Milanello, il portoghese è pronto per la prima convocazione in Serie A dopo l’infortunio al polpaccio destro che lo ha tenuto fermo dal 17 agosto, la sera del match di Coppa Italia contro il Bari. Pochi istanti dopo aver segnato la rete dell’1-0, la doccia fredda e l’uscita dal campo.

Il trauma elongativo al polpaccio, che avrebbe dovuto essere superato già per la trasferta di Lecce di due settimane dopo, si è rivelato più fastidioso del previsto e lo ha costretto a uno stop di 40 giorni nei quali Allegri ha puntato su Gimenez e Pulisic visto che anche Nkunku non era al top. Adesso invece il tecnico di Livorno ha il reparto offensivo al completo e potrà scegliere a seconda della gara e dell’avversario. Un’abbondanza che sarà utile anche a gara in corso e che farà bene alla squadra.

Il secondo allenamento con i compagni di stamane, dopo quello di ieri pomeriggio, ha certificato che Leao è guarito e che è a disposizione per sfidare il Napoli di Conte. Difficile che parta tra i titolari, ma uno spezzone di incontro può giocarlo, per poi essere ancora più pronto nell’ultima sfida prima della sosta, la trasferta dello Stadium contro la Juventus. Rafa nelle ultime ore a Milanello è sembrato ancora più di buon umore rispetto al solito: non vedeva l’ora di tornare a essere protagonista, di aiutare la squadra, invece di guardarla dalla tribuna. Da domenica sera il suo desiderio sarà realtà. E così, nel nuovo ruolo da centravanti che Allegri gli ha cucito addosso fin dal precampionato, cercherà di spingere il Diavolo ancora più in alto in classifica. Verso lo scudetto? Parlare di questo obiettivo a Milanello è vietato, ma sicuramente con il portoghese recuperato, sognare in grande è più realistico. Lo sa anche Allegri che non a caso è soddisfatto di tornare in panchina dopo le squalifiche in campionato e in Coppa Italia e di avere al suo fianco Leao.

Milan, Gimenez flop continuo: è l’unico che stecca nel coro di Allegri

Anche a Udine il messicano fallisce: in 62 minuti solo 15 palloni giocati e un altro errore grave sotto porta. Una crisi che non accenna a risolversi.

Perseverare può essere diabolico anche per chi gioca nel Milan. Passano le settimane, scorrono le partite e il caso Gimenez acquista dimensioni sempre più ingombranti. Anche perché spicca, stona in mezzo a un’orchestra che adesso ha accordato bene gli strumenti. In un contesto simile, le stecche diventano ancora più evidenti e diventano difficilmente spiegabili: quando il collettivo funziona e il motore inizia a girare, ne dovrebbero beneficiare tutti. Perché di questi tempi a Santiago non si chiede di vestirsi da salvatore della patria. Non più. Ma semplicemente di fornire il suo apporto in termini realizzativi.

Questo è diventato un Milan capace di sviluppare una fase offensiva creativa, con interpreti vari, Allegri in avanti ha a disposizione svariate soluzioni, con Bologna e Udinese il bottino avrebbe potuto essere ben più robusto. Insomma, ora come ora il Milan non ha un’esigenza spicciola di vedere obbligatoriamente Santiago nel tabellino dei marcatori. L’esigenza c’è più che altro per lui. Sbloccarsi in modo da non smarrirsi ulteriormente, in modo da sentirsi parte di un gruppo dove tutti stanno migliorando sensibilmente. È chiaro che in questo momento la fotografia attuale rispetto a quella che avrebbe potuto essere – Vlahovic – offre uno scenario impietoso.

La partita di Udine ha restituito un verdetto sgradevole. Un altro errore grave sottoporta, dopo i due col Bologna, ma in generale una mancanza di coinvolgimento nello sviluppo offensivo. Il primo: lancione di Gabbia dalla difesa, pallone fra i piedi di Pulisic, appoggio a Estupinan, cross ribattuto sui piedi di Pulisic. Il secondo: Pulisic ruba palla a Karlstrom, Fofana infila Sava di destro. Il terzo, ovvero l’azione rossonera più bella della partita, costruita e cercata, uno spot sul modo perfetto di uscire dalla pressione alta avversaria: Tomori appoggia a Modric, quindi pallone a Saelemaekers, ancora Tomori che verticalizza per Fofana, poi Saelemaekers per Rabiot a imbeccare Pulisic.

Gimenez-Mancini e Beukema-Gabbia: gomitate diverse? La furia dei tifosi rossoneri

I due interventi, praticamente identici, in Roma-Milan e Milan-Bologna sono stati valutati in maniera opposta e si accende la polemica. Anche perché l’arbitro Mazzoleni era in sala Var in entrambe le occasioni.

La partita che ha tristemente certificato l’addio del Milan alle coppe europee della prossima stagione ovviamente ha dato lo spunto ai tifosi per discutere soprattutto di questo. Perché lo sprofondo è davvero notevole. Ma, anche se nessuno ci si vuole davvero appigliare – perché correrebbe il rischio di guardare il dito e non la luna… -, è facilmente riscontrabile parecchio fermento sull’espulsione di Gimenez a Roma in seguito a una gomitata a Mancini. Un rosso che peraltro nessuno contesta, ma un rosso che fa rumore perché è maturato nelle stesse circostanze che quattro giorni prima, in finale di Coppa Italia, erano state valutate dagli arbitri in modo opposto.

Basta andare a rivedersi le immagini: la gomitata di Gimenez a Mancini è praticamente la fotocopia di Beukema su Gabbia. Ieri è stata sanzionata con il cartellino rosso, dopo che il Var ha richiamato Piccinini al monitor. Mercoledì scorso il Var è rimasto in silenzio. Episodi importanti, sia perché erano importanti le partite – entrambe sfide con in palio un posto in Europa, oltre a un trofeo -, sia perché accaduti quando c’era ancora parecchio da giocare: Beukema-Gabbia al minuto numero 43, Gimenez-Mancini al minuto numero 20. Se ci fosse stata uniformità di giudizio, a seconda della linea tenuta, il Bologna avrebbe affrontato mezza finale in inferiorità numerica, oppure il Milan se la sarebbe giocata contro la Roma in undici contro undici.

Conceiçao nel dopogara con i giallorossi ha sottolineato con vigore il disappunto sulla palese differenza nel metro di giudizio e ha ricordato – ma i tifosi ovviamente se n’erano già accorti – che in sala Var sedeva lo stesso arbitro in entrambe le partite. Ovvero Mazzoleni, assistente Var in Coppa Italia e Var ieri. Bizzarro. E quindi il mondo social rossonero è in fermento totale, sul web si rincorrono sempre gli stessi frame: i gomiti di Beukema e Gimenez che colpiscono il petto di Gabbia e Mancini. Movimenti sincroni, dinamiche uguali, effetti opposti. Per i tifosi rossoneri un ulteriore motivo per scagliarsi contro il club, reo ai loro occhi di non avere peso a livello dirigenziale nelle stanze dei palazzi romani.