Juve, la lista di Comolli per il centrocampo: l’ultima idea è Xhaka, poi Bissouma

Il leader del Bayer Leverkusen che piaceva anche al Milan è finito tra gli osservati speciali in bianconero: è esperto, funzionale e low cost. Gli altri obiettivi e quanto costano.

La Juventus vuole ricostruire il motore della squadra di Igor Tudor e pensa a Granit Xhaka del Bayer Leverkusen, già nel mirino del Milan nelle scorse settimane. La rivoluzione del centrocampo di un anno fa non è bastata e alla Continassa sono pronti a correre ai ripari. Almeno un colpo, forse due se i bianconeri riusciranno a monetizzare al meglio l’addio di Douglas Luiz, ai margini prima con Thiago Motta e poi con il suo successore croato.

Damien Comolli da un lato cerca squadra al brasiliano – il manager francese ne ha parlato con l’agente dell’ex Aston Villa durante l’incontro della scorsa settimana a Miami – però dall’altro si muove su più fronti a caccia di un mediano che possa alzare il livello del reparto aggiungendosi all’intoccabile Khephren Thuram, a capitan Manuel Locatelli e al jolly Weston McKennie. La priorità di Tudor è un centrocampista duttile, dinamico e abile in entrambe le fasi. Il sogno della Signora resta Sandro Tonali del Newcastle. La strada per l’azzurro, però, ogni giorno sembra un po’ più in salita. Gli inglesi non aprono la porta per meno di 60-70 milioni e non è detto che una super offerta possa bastare. Così, accanto all’altro obiettivo azzurro – l’interista Davide Frattesi – spuntano nuove piste.

Gli ultimi indizi portano a Xhaka, centrocampista di esperienza (32 anni) e spessore internazionale. In carriera ha alzato trofei con il Basilea, con l’Arsenal e soprattutto col Bayer Leverkusen: lo svizzero è stato uno dei leader della storica Bundesliga conquistata dall’allora squadra allenata da Xabi Alonso nel 2024. 

Milan, Xhaka ha detto sì. Decisive le prossime 48 ore

Il centrocampista del Bayer aspetta che i due club si parlino, cosa che dovrebbe avvenire a inizio settimana. Ci sarà da trattare sul prezzo del cartellino

Cambiare vita a 32 anni, perché no? Granit Xhaka è rimasto colpito dall’attenzione del Milan ed è decisamente interessato a un trasferimento in Italia. Igli Tare lo ha messo al centro del suo progetto di nuovo Milan: Xhaka e Luka Modric, insieme a centrocampo e al centro dello spogliatoio. L’idea è che il Milan abbia bisogno di due leader, due giocatori capaci di dare l’esempio in allenamento e di guidare la squadra in campo nei momenti difficili.

Granit Xhaka ha giocato all’Arsenal dal 2016 al 2023 e negli ultimi due anni al Bayer Leverkusen, dove è diventato in fretta uno dei giocatori di riferimento. È disponibile a un trasferimento al Milan e aspetta che i due club si parlino. Non è ancora avvenuto, nei piani accadrà nei prossimi giorni. Ecco perché la settimana che sta per iniziare è fondamentale per capire come sarà il centrocampo del Milan 2025-26. È logico che inizi una trattativa, con un paio di variabili da considerare.

Il Milan dovrà capire quanto investire su un giocatore che, a differenza di Modric, è ancora legato con un contratto al Leverkusen. Un contratto lungo, che scadrà nel giugno 2028. Il suo cartellino avrà un prezzo, da trattare con il club tedesco. Dopo aver preso un giocatore di quasi 40 anni, il Milan punterà su un altro over 30, dopo anni di investimenti under 25? Questa è la domanda chiave. Il Leverkusen invece dovrà decidere a quale prezzo lasciar partire uno dei suoi giocatori più forti, nella stessa estate in cui ha perso l’allenatore (Xabi Alonso, andato al Real Madrid e sostituito da Ten Hag) e giocatori fondamentali come Tah (ora al Bayern), Frimpong e soprattutto Wirtz (Liverpool). Tra 48 ore, sapremo di più.

Milan, avanti tutta su Xhaka! A centrocampo piacciono pure Jashari e Javi Guerra

Tare punta sullo svizzero, ora si tratta col Bayer Leverkusen. Fari anche sul 2002 del Bruges e sul 2003 del Valencia

Granit è il nome più evocativo del mondo. Granito. Solido. Il Milan vuole Granit Xhaka perché è fedele al suo nome: un giocatore che in campo si fa sentire per fisico e personalità. Igli Tare, quando è stato chiamato a costruire il nuovo Milan, ha avuto chiara un’idea: cominciare dalle grandi anime di spogliatoio. Luka Modric è stato il primo nome: un vincente a tutti i livelli, di eleganza classica, Fidia con un pallone da calcio. Granit Xhaka è la sua faccia più dura. Ha la stessa abitudine a frequentare i grandi palcoscenici – Bundesliga, Premier League, ancora Bundesliga – e una grande capacità di stare in campo, guidare la squadra e proteggere la difesa. 

Il Milan su Xhaka continua a lavorare, con decisione e ottimismo. Con Granit, c’è feeling. Impossibile che un giocatore così non senta il fascino di un Milan che vuole tornare a vincere e si affida a lui. Il tema ora è convincere il Leverkusen a lasciar partire uno dei suoi leader. Xhaka ha un contratto ancora lungo con i tedeschi, fino al 2028, e non ha un ingaggio vietato a un club come il Milan. La personalità viene dalla famiglia. “Papà è sempre stato un fiero kosovaro”, ha detto Granit al Guardian. Manifestò contro il governo comunista a Belgrado, fu arrestato, diventò un prigioniero politico. Per il figlio la vita è stata più semplice: calcio al centro di tutto, sette stagioni all’Arsenal, il Leverkusen e ora chissà, la Serie A. Per arrivarci, manca l’accordo tra club, che il Milan proverà a trovare presto.