Fenerbahce, esonerato Mou: fatale la mancata qualificazione in Champions. L’annuncio del club

Il ko contro il Benfica nei preliminari costa carissimo allo Special One

José Mourinho non è più l’allenatore del Fenerbahce. Dopo l’eliminazione ai preliminari di Champions League (ko contro il Benfica che lo Special One ha sintetizzato dicendo solo che “ha vinto la squadra più forte”) ecco la decisione a sorpresa del club turco. L’esperienza del portoghese in Super Lig termina dunque così, dopo un anno e 62 partite. Questo il comunicato con cui il Fenerbahce ha ufficializzato l’esonero: “Ci siamo separati da José Mourinho, allenatore della nostra squadra dalla stagione 2024-2025. Lo ringraziamo per l’impegno profuso per la nostra squadra e gli auguriamo successo nella sua futura carriera”. Alle 17 è stato convocato d’urgenza il consiglio di amministrazione durante il quale saranno valutati i profili dei possibili sostituti di Mourinho. Secondo la stampa turca, lo Special One dovrebbe ricevere una buonuscita di circa 15 milioni.

Mourinho era arrivato al Fenerbahce il 1 luglio dell’anno scorso, dopo sei mesi di pausa al termine dell’avventura precedente sulla panchina della Roma. Chiusa la passata stagione con un secondo posto in campionato, in Turchia Mou non ha inciso come ci si aspettava – nessun titolo in quasi 14 mesi – e la mancata qualificazione alla prossima Champions è stata fatale per il portoghese. È dalla stagione 2019/2020 che lo Special One non si vede nella massima competizione continentale; era sulla panchina del Tottenham e in quell’anno uscì agli ottavi di finale. L’anno scorso col Fenerbahce è arrivato fino agli ottavi di Europa League (vinta nel 16/17 con lo United), mentre l’ultimo trofeo europeo vinto è la Conference (l’unico alzato dal 2017), alla sua prima edizione, nella notte di Tirana che ha riportato a Roma un titolo internazionale. Grande festa, estasi giallorossa, ma anche lì è finita con un esonero.

“Ha fatto una valanga di danni al calcio turco”. Lo scorso aprile il Galatasaray si scagliò così contro Mourinho dopo un derby di Coppa finito con la sconfitta del Fenerbahce, una montagna di polemiche e soprattutto il portoghese che afferra per il naso l’allenatore avversario Okan Buruk. 

Roma, Mourinho in lacrime: “Abbiamo scritto la storia, voglio restare qui”

Un commosso José Mourinho fatica a parlare dopo la finale di Conference vinta contro il Feyenoord: “Mi sento romanista al 100%, oggi non era lavoro ma si doveva scrivere la storia. Vincere a Roma è speciale”. Sul futuro: “Io rimango, voglio rimanere, dobbiamo vedere cosa vuole fare la proprietà ma qui si può dare seguito a un progetto. Sono felice per la gente romanista, è come una famiglia”

Lacrime sincere a fine gara per José Mourinho, primo campione della Conference League con la sua Roma che ha battuto, nella finale di Tirana, il Feyenoord 1-0. L’allenatore giallorosso fatica a parlare nell’intervista post-gara: “Ci sono tante cose che passano nella mia testa in questo momento. Sono a Roma da undici mesi e ho capito fin da subito dove mi trovavo. Come ho detto ai ragazzi, a Torino abbiamo fatto quello che dovevamo qualificandoci all’Europa League, abbiamo fatto il nostro lavoro – dice – Oggi non era lavoro, oggi era storia e l’abbiamo scritta”. Dopo la Champions vinta con l’Inter, Mourinho ha restituito dignità al calcio italiano a livello di club riportando in Italia un trofeo europeo 12 anni dopo

Un successo che rimarrà per sempre nella storia della Roma: “Rimane nella storia della Roma ma anche nella mia, ne sono cinque, solo io, Sir Alex e mister Trapattoni abbiamo vinto tre trofei europei diversi – dice ancora – Questo mi fa sentire un po’ vecchio, però è una cosa bella anche per la mia carriera, adesso me ne vado in vacanza a sedermi in spiaggia davanti a casa mia a ripensare tutto questo”. Un trofeo che ha un sapore speciale: “La cosa bella della mia carriera, al di là dell’Europa League vinta con il Manchester United, è che farlo con il Porto, con l’Inter dopo tanti anni e farlo con la Roma è speciale, quando vinci con tutti che si aspettano di vincere è una cosa, altro è farlo quando scrivi la storia, quando diventi immortale, penso a me e penso a questa gente romanista, spero che si possano divertire, questo rimane per sempre, sono felice per i ragazzi e per la famiglia romanista”.