Seduta aperta al pubblico per i bianconeri: dai primi passi bianconeri di Kalulu all’assenza di Milik, ritmo e grande attenzione al lavoro di Locatelli e Fagioli in costruzione
“Grande Thiago!”. Il primo allenamento stagionale a porte aperte alla Continassa si apre con le voci dei tifosi che osannano l’allenatore: è un segno dell’entusiasmo che circola nel popolo juventino, in parte per il 3-0 dell’esordio sul Como e in parte per il fascino sempreverde delle rivoluzioni. L’allenatore sorride e saluta, poi dal secondo successivo pensa soltanto all’allenamento. C’è anche il neoacquisto Pierre Kalulu nell’ora e mezza di seduta, ma non Arkadiusz Milik, non ancora pronto a unirsi al gruppo e quindi a rischio per un secondo forfeit, a Verona.
Quando c’è da lavorare sulla parte atletica risuona sempre l’accento francese del preparatore Simon Colinet, poi nel campo principale del centro sportivo si sentono solamente le voci dei giocatori e quella di Motta che incita i suoi fermando gli esercizi di tanto in tanto per richieste specifiche. Tanta, tantissima palla alla Continassa: due portieri a turno prendono parte agli esercizi collettivi e nel primo focus sul possesso vengono sollecitati a gestire la palla tra i piedi con poco tempo e poco spazio, chiedendo ai compagni di smarcarsi in velocità. Il tutto sempre ad alta intensità, con contrasti veri e pochi tempi morti. Da segnalare anche Manuel Locatelli e Nicolò Fagioli jolly nella partitella, segno dell’attenzione specifica di Motta per i due azzurri nella manovra di costruzione. A chiudere due esercitazioni parallele per attacco e difesa, più ripetute per mettere un po’ di benzina nelle gambe a quattro giorni da Verona-Juventus.