Il Milan rialza il muro: Tomori è out, Thiaw fisso su Lautaro. È sfida Kalulu-Kjaer

L’inglese squalificato nella sfida contro l’Inter: Malick e Pierre in coppia solo altre due volte

Un nuovo ministro della difesa si candida per il derby: Malick Thiaw, centrale rossonero che nelle ultime settimane ha guadagnato numerosi consensi. Per l’altra maglia è invece aperto il ballottaggio che Pioli scioglierà solo nei giorni precedenti la grande sfida del pomeriggio di sabato 16 settembre: in lizza Kalulu o Kjaer, esponenti di due diverse correnti.

Il primo è un giovane ex terzino destro adattato centrale, titolare nell’anno dello scudetto, e poi retrocesso a prima riserva. L’altro è Simon Kjaer, difensore di esperienza, uno dei senatori che hanno contribuito alla risalita della squadra. Simon era arrivato nel gennaio 2020 dopo una disfatta difensiva del Milan, lo storico 5-0 subito a Bergamo contro l’Atalanta. Dopo aver aiutato a ricostruire il muro, anche Kjaer ha perso posizioni: le gerarchie del reparto oggi vedono Thiaw e Tomori un passo avanti a tutti gli altri. Succede però che tra le tante buone notizie dell’inizio di stagione rossonera, ce ne sia una meno positiva: l’espulsione rimediata a Roma per doppio giallo costerà a Tomori un turno di squalifica. Nel derby non sarà candidabile. 

Così, chi contrasterà il leader dell’opposto schieramento, Lautaro Martinez, re dei cannonieri con l’Inter? Thiaw sarà il suo diretto marcatore. La sua popolarità è aumentata all’improvviso nel febbraio scorso, dopo le partite da titolare contro Harry Kane. Risultato: l’ex bomber del Tottenham a secco e Milan avanti in Champions. Dentro dall’inizio anche nell’ultimo derby d’Europa, il ritorno della semifinale, e in tutto altre 15 volte in Serie A. Con una serie di ottime prestazioni si è guadagnato la nazionale tedesca: due partite contro Polonia e Colombia a giugno scorso e convocato per gli impegni contro Giappone e Francia di 9 e 12 settembre. E’ la prima stagione che inizia con Thiaw nell’undici di base: tre buone partite su tre in questo avvio. Più solido anche di Tomori, caduto a Roma dopo il doppio giallo.

L’altra maglia è da assegnare, con Kalulu che sembra avanti nelle preferenze: già contro la Roma, scegliendo lui e non Kjaer per coprirsi nel finale, Pioli ha fatto intuire le sue linee guida. Il fatto che il francese sia rimasto a Milanello in queste settimane di sosta è un ulteriore vantaggio: Kjaer ha invece risposto alla chiamata della Danimarca e salterà più di un allenamento rossonero.

Scocca l’ora di Thiaw: così ha conquistato Pioli e il Milan

Uno dei nuovi sta provando a emergere. Si è staccato dal gruppetto e punta a farsi notare. Si chiama Malick Thiaw, gioca in difesa e fin qui se l’è cavata bene. Tre presenze in Serie A, solo una da titolare, ma tutte positive. Contro il Verona ha cambiato il suo destino con un paio di “stoppate”. Il tedesco si è immolato su alcune conclusioni salvando il risultato. Lì Pioli l’ha elogiato, tant’è che alla prima occasione utile gli ha regalato l’esordio dal 1’ contro la Cremonese. Un’ora da 6,5. Oggi, contro la Fiorentina, Thiaw potrebbe anche partire di nuovo dall’inizio, a dimostrazione che dal gruppetto del mercato qualcosa si può pescare.

Il suo percorso ricorda quello di Kalulu. Il francese, preso dal Lione nell’indifferenza generale, è diventato affidabile con il tempo. Qualche giorno fa ha rinnovato fino al 2027. Thiaw può prendere spunto. Prima di debuttare contro il Verona è stato in panchina per cinque partite di fila, escluso dalla lista Champions e mai impiegato. Pioli l’ha buttato nella mischia al Bentegodi e lui ha giocato con gli occhi della tigre. “Questo ragazzo ha personalità”, avrà pensato il mister. Uno che di solito dà fiducia ai giovani e li aspetta: vedi Leao, Saelemaekers, Tonali, Kalulu. Nonostante le sole tre partite, quindi, il giudizio su Thiaw è positivo. De Ketelaere deve ancora ambientarsi, Dest ha giocato poco e male, Vranckx è sceso in campo solo mezz’ora in tre partite, mentre Origi – nonostante il gol al Monza – è ancora in ombra. L’ultimo è Yacine Adli, protagonista di un bel precampionato mai quasi mai impiegato da Pioli. Dovrebbe andar via a gennaio.

Milan,Thiaw si presenta: “Sono veloce e bravo nei contrasti. Il derby? Estremo”

Il centrale tedesco durante la conferenza stampa di presentazione: “Da piccolo giocavo in un altro ruolo, ero più interessato a guardare Ronaldinho o Kakà”

Malick Thiaw è arrivato quasi last minute nella squadra campione d’Italia, ma sa che il suo momento arriverà presto: c’è bisogno di tutti, in una stagione così piena di impegni. Nel giorno della presentazione ufficiale a Milanello, il 21enne centrale tedesco racconta qualcosa di sé, sospeso tra passato e futuro, senza dimenticare il presente: “Ho iniziato a giocare presto, in strada coi miei amici. La passione è diventata poi una professione, ma è rimasta – spiega -. Sono felice e vivo questa esperienza al Milan come un orgoglio personale, un onore. Sono ambizioso, voglio continuare a crescere e imparare la cultura del posto”.

Le caratteristiche tecniche, viste da… se stesso: “Sono forte e bravo nei contrasti, so muovere la palla, ho velocità e fisico”. E poi il grazie a Maldini e Massara (presenti alla conferenza), che per lui hanno fatto un investimento compiendo un acquisto a titolo definitivo, senza passare per il prestito: “C’erano stati già colloqui in inverno, poi ho dovuto aspettare, ma quando sono stato cercato di nuovo per me è stata una conferma importante. Paolo è un emblema di questo club, dimostrare di essere all’altezza ora dipenderà da me, giorno dopo giorno. Oltre a Maldini, il Milan nella storia ha sempre avuto ottimi difensori, come Nesta… da piccolo io giocavo in un altro ruolo e magari ero più interessato a guardare Ronaldinho o Kakà, ma la Serie A comunque l’ho sempre seguita in tivù”.

Tutta la squadra l’ha accolto bene: “Per ora mi esprimo col mio inglese e non ho problemi, presto lo farò anche in italiano. Per me è tutto nuovo, gli allenamenti sono intensi e molto tattici, anche se non troppo lunghi”. L’esclusione dalla lista Champions non l’ha sorpreso, essendo appena arrivato in rosa: “Per convincere Pioli a inserirmi già a gennaio servirà un pacchetto completo, non solo un motivo singolo. Cercherò di metterci tutta l’aggressività che serve. Il mio impatto con San Siro? L’esperienza nel derby la definirei estrema… sono felice che il Milan l’abbia vinto giocando così bene”.