Renato Sanches fra Milan e Psg: il post criptico su Instagram

Il messaggio del portoghese sui social: “Scegli ciò che è giusto per la tua anima e non per il tuo ego”. Su di lui ci sono il Milan (con cui ha già un accordo) e il Psg, entrato nelle ultime ore nella corsa per acquistarlo.

Sono giorni caldi per Renato Sanches. Il centrocampista portoghese è in uscita dal Lille e su di lui ci sono il Milan e il Psg. Il club francese è subentrato nella corsa per acquistarlo proprio nel momento il cui il suo trasferimento in rossonero sembrava sulla via della definizione, rimescolando così le carte e mettendo Renato Sanches davanti a un bivio, dove la scelta della strada da intraprendere non è così semplice. Lo ha fatto capire anche il giocatore stesso, con un post pubblicato sul suo profilo Instagram in cui è presente una foto sua e un’altra in sequenza, con una citazione criptica: “Scegli ciò che è giusto per la tua anima, non per il tuo ego”. 

Il Milan aveva da tempo un accordo con Renato Sanches per un contratto da tre milioni di euro a stagione. Con il Lille, invece, la stretta di mano ancora non c’è stata, anche se negli ultimi giorni le parti si erano avvicinate. Ciò che però rischia fortemente di rovinare i piani del club rossonero è la rivoluzione in atto al Paris Saint-Germain, dove è già stato annunciato Luis Campos come nuovo consigliere sportivo e dove presto dovrebbe essere il turno di Galtier come nuovo allenatore, al posto del partente Pochettino. Entrambi conoscono benissimo Renato Sanches, avendolo già avuto al Lille, e questo fattore – oltre al fascino del Psg e al ritardo del Milan nel chiudere l’affare con il Lille – potrebbe far ribaltare la situazione a favore del club francese. Non sono ancora da azzerare le possibilità di vedere Sanches con la maglia rossonera nella prossima stagione, ma è chiaro che se il Psg decidesse di ‘mettere la seconda’ per il centrocampista portoghese, per il Milan a quel punto diventerebbe difficile – per non dire quasi impossibile – competere economicamente. 

Milan, Pioli: “Alziamo l’asticella, l’obiettivo è competere in Champions”

All’indomani dei festeggiamenti per la conquista dello scudetto, Stefano Pioli comincia già a pensare alla prossima stagione. “Quando parla Paolo Maldini bisogna ascoltare e capire che cosa sia questo club e la storia di questo club. Ora festeggiamo, ma poi dobbiamo pensare di alzare l’asticella e di far meglio l’anno prossimo – ha detto il tecnico rossonero a Milan TV -. Abbiamo scritto una storia in un club che ha un passato glorioso e noi vogliamo tornare a essere competitivi con continuità sia in Italia che in Europa. Il fatto di avere giovani così motivati ed esperti così competitivi mi fa ben sperare”.

Tornato vincente in Italia, ora il Milan vuole tornare ai vecchi fasti anche in Europa. “Molto della crescita della squadra è arrivata tramite l’esperienza del girone di quest’anno. Abbiamo capito qual era il livello e dove vogliamo arrivare. Certo, nel girone abbiamo trovato squadra fantastiche, tra cui il Liverpool finalista. Questo ci ha motivato. Abbiamo fatto due prestazioni non positive contro il Porto, ma con ciò abbiamo capito quanto sia diversa l’intensità e la qualità del calcio europeo – ha aggiunto l’allenatore rossonero -. L’obiettivo è competere anche in Europa con formazioni molto forti. Chiaramente la Champions è un livello altissimo, probabilmente essere in prima fascia ci aiuterà, ma è chiaro che dobbiamo pensare di essere molto forti e competitivi per passare il girone”.

Il segreto del suo Milan. “Merito va al mix nel gruppo squadra: ci sono gli esperti con una mentalità incredibile, come Ibra, Kjaer e Olivier, che vogliono vincere sempre, anche nel quotidiano, accompagnati dalla gioventù degli altri calciatori che volevano migliorare. Noi dal primo giorno volevamo migliorare il risultato dell’anno scorso. Chiedevo ai miei giocatori se sarebbero stati contenti di finire ancora secondi. Non saremmo stati contenti. Questa è stata l’ambizione e la motivazione che ci ha spinto a migliorare giorno per giorno”.

Milan campione, Maldini: “Questo è un punto di partenza. Siamo stati sottostimati”

Il direttore dell’area tecnica rossonera festeggia il primo titolo da dirigente: “Prima volta importante e meritata. Abbiamo creduto di poter cambiare dei ragazzi che ci venivano presentati come complicati”

IL FILM DELLO SCUDETTO – CHI HA VINTO DA GIOCATORE E DIRIGENTE CON LA STESSA SQUADRA

Era il 2004 quando Paolo Maldini vinse l’ultimo scudetto da giocatore del Milan. Diciotto anni dopo, l’ex difensore festeggia di nuovo un tricolore rossonero, ma stavolta nella veste di dirigente: “È una prima volta importante e meritata – ammette Maldini, direttore dell’area tecnica del Milan – Sono più maturo rispetto a quando li vincevo da giocatore. Oggi mio padre e mia madre sarebbero stati orgogliosi di loro figlio”. Un successo che deve essere un punto di partenza secondo Maldini: “Siamo stati sottostimati rispetto al nostro potenziale, il risultato lo dimostra. Stiamo dando il 100%, abbiamo però margini di crescita. Dipenderà dagli investimenti che si vorranno fare. L’ho detto però ai ragazzi: il Milan deve partire da qui per competere per l’Europa”.

Nonostante lo sguardo già rivolto al futuro, Maldini non dimentica quanto fatto nell’ultimo triennio per arrivare al successo odierno: “La costruzione è partita nell’estate 2019 insieme a Boban, è stato un triennio fondamentale per svoltare – racconta il dirigente rossonero – Bisogna fare i conti col momento, non si possono fare paragoni con la miglior squadra al mondo del passato. Devi ingegnarti con una squadra giovane, veloce e coraggiosa. Sono le cose che abbiamo cercato in questi anni con l’acquisto di oltre 20 giocatori. Abbiamo provato a essere competitivi comprando giocatori come Theo di grande prospettiva, ma che si erano persi. Abbiamo preso Leao che era in panchina al Lille. Abbiamo creduto di poter cambiare dei ragazzi che ci venivano presentati come complicati, lavorando psicologicamente con loro. Ai ragazzi ho detto che i campionati si vincono con gli uomini. Si sono dimostrati dei ragazzi forti con ambizioni grandi”. Dalla costruzione della squadra nelle scorse stagioni fino alla vittoria dello scudetto: “Quest’anno volevo trasmettere l’idea di vincere lo scudetto – aggiunge Maldini – A volte le occasioni non tornano più: abbiamo inculcato questa idea e adesso siamo qui a godere. 

Amelia: “Interisti non me ne vogliate, ma questo campionato spetta al Milan”

L’ex portiere azzurro al Memorial Claudio Lippi: “Contento per la stagione di Maignan e Tonali. Questa squadra ha una grande maturità e non conosce la paura”

Marco Amelia ha preferito i soliti guanti. Dida invece ha preso la maglia numero 9 e si è messo a svariare su tutto il fronte offensivo. È stato possibile al Memorial “Claudio Lippi”, evento giunto alla nona edizione per il collega di Milan Channel scomparso in un tragico incidente nel 2013. A scendere in campo amici, colleghi, artisti e vecchie glorie rossonere, come Inzaghi, Ambrosini e Ganz.

IL PERCORSO—Al termine della gara, terminata 3-3 con i gol dei due ex attaccanti, Amelia ha caricato la squadra di Pioli in vista dell’ultima decisiva giornata di campionato. “Non me ne vogliano i sostenitori dell’Inter, ma il Milan merita lo scudetto. Il percorso dei rossoneri dura da qualche anno, con una programmazione e una dirigenza che ha messo sul tavolo una filosofia di lavoro. Un allenatore che insieme al suo staff ha fatto un lavoro ottimo e i giocatori che, di giorno in giorno, hanno sentito sempre più addosso la maglia del Milan, che è molto pesante. Acquisti mirati, gente che voleva vestire questa maglia ed è stata all’altezza. Il Milan merita questo campionato. Andiamo tutti a Reggio Emilia, speriamo di festeggiare. Lo merita il popolo rossonero, la dirigenza che ha fatto un ottimo lavoro e i giocatori che ci emozionano sempre. Guardando lo stadio domenica scorsa, i tifosi lo meritano davvero dopo tutti questi anni”, ha spiegato il portiere, che col Milan vinse il titolo undici anni fa.

L’IMPORTANZA DI IBRA— Amelia è rimasto piacevolmente colpito dalla maturità dimostrata dalla squadra: “I giocatori hanno dovuto superare tante difficoltà, tutti pensavano che le altre fossero più forti. Stare lì nei momenti difficili ha ripagato, in molte partite il Milan ha saputo soffrire sapendo che qualcuno poteva fare la giocata per portare a casa il risultato. Poi ci sono le prestazioni dei singoli che nessuno si aspettava… 

Milan-Inter, un anno in altalena. E adesso la settimana del gran finale

Sprint rossonero, poi nerazzurri campioni d’inverno fino alla svolta del derby e del recupero perso a Bologna

Ultima fermata scudetto. Il campionato più combattuto degli ultimi anni non ne vuole sapere di tirare giù la saracinesca. Milan e Inter sono ancora distanziate da due punti, con i rossoneri in vantaggio negli scontri diretti: basta un pareggio a Reggio Emilia contro il Sassuolo per urlare di gioia.

L’incertezza, che ha dominato l’intera stagione, ne governa anche il finale. Un’altra settimana di tensione, di passione, di scongiuri e di proclami, e tutta Milano pronta a vivere giorni di autentiche emozioni.

Che si sia trattato di un campionato “strano” lo dice l’incipit. La Juve, che tutti si aspettavano protagonista dopo il ritorno di Allegri in panchina, ha iniziato balbettando e dando segni non proprio confortanti. A sfruttare il momento-no dei bianconeri è stato in particolare il Napoli di Spalletti, capace di inanellare otto vittorie consecutive. Alla nona, però, è arrivato il pareggio all’Olimpico contro la Roma e così si è rifatto sotto il Milan che ha agganciato in vetta i ragazzi di Spalletti. I rossoneri hanno stupito in avvio: squadra molto giovane, nessun vero campionissimo in gruppo (a parte Ibra), eppure un gioco frizzante, tutto pressing e verticalizzazioni. Lentamente, dopo aver digerito l’abbuffata per lo scudetto 2021 e dopo aver metabolizzato l’addio di Antonio Conte e lo sbarco in panchina di Simone Inzaghi, anche l’Inter ha cominciato a ingranare, tanto da diventare la favorita per quasi tutti gli esperti: squadra solida, esperta, uomini decisivi in ogni reparto, da Brozovic a Perisic, da Lautaro a Dzeko. La cavalcata nerazzurra, partita in autunno, ha avuto il suo momento di massimo splendore all’inizio dell’inverno. L’Inter si è presa il traguardo dello scudetto d’inverno e ha dato a tutti gli avversari una chiara dimostrazione di forza. Nel frattempo il Milan si è preso un po’ di tempo per rifiatare e rimettere energie nel serbatoio: non si può mica sempre andare a mille all’ora.

Probabili formazioni Serie A della 37^ giornata: le news dai campi

Tutte le ultime direttamente dagli inviati di Sky Sport. Milan con tre soluzioni sulla trequarti. Nell’Inter c’è Correa in pole per affiancare Lautaro. Per Insigne e Chiellini ultima gara davanti al proprio pubblico. Immobile è a forte rischio con Sarri che prepara due soluzioni

LE PROBABILI FORMAZIONI DELLA 37^ GIORNATA: I ‘CAMPETTI’

E’ sempre questione tra milanesi ma dietro possono arrivare dei verdetti. Penultimo turno di campionato con impegno casalingo, anche se non semplicissimo, per il Milan mentre a Cagliari è sfida verità per entrambe le contendenti. Erano anni che, a 180 minuti dalla fine della stagione, in zona retrocessione non avevamo già degli “arrivederci” alla Serie A già aritmetici. Questo sarà un turno di passione per tante

MILAN-ATALANTA, domenica ore 18

Milan, ora sulla trequarti c’è una tripla opzione. Nonostante la rete finale in quel di Verona, Alessandro Florenzi sarà probabilmente ancora un’opzione da usare a gara in corso. Pioli non intende modificare gli interpreti difensivi ma come sempre la scelta del trequartista centrale inciderà anche sulla coppia davanti alla difesa. Tonali non è in dubbio mentre Bennacer è legato a stretto filo con Kessié. L’ex di turno dovrebbe però agire sulla linea che comprende anche Leao e Messias. Ricordiamo però che Pioli in quel ruolo ha altre due alternative. O Brahim Diaz o Rade Krunic con lo spagnolo al momento un po’ più sullo sfondo

Atalanta, Zapata part time?

Gasperini ha ritrovato un po’ di elementi: in infermeria restano solamente Pezzella e Toloi. In difesa lottano per una maglia Scalvini e Palomino. Sulla trequarti anche in casa nerazzurra ci sono svariate possibilità ma molto dipenderà dalla titolarità di Zapata. Il colombiano è a disposizione ma la sensazione è che possa avere un minutaggio abbastanza limitato. Possibile quindi che o a inizio gara o durante la sfida di domenica, Gasperini adotti il doppio trequartista. Al momento c’è Koopmeiners favorito con Malinovskyi e Muriel in coppia dal primo minuto

Pioli, dopo Verona-Milan: “Innamorato dei miei calciatori. Tonali ricorda De Rossi”

Vittoria di carattere del Milan, che rimonta l’Hellas Verona e si riprende la vetta.  A due gare dal termine, ai rossoneri mancano quattro punti per raggiungere lo scudetto. Al termine della gara, Stefano Pioli si è soffermato sulla volalta per il titolo: “So quello che è stato il nostro percorso. Sonno innmorato dei miei ragazzi, lavoriamo tutti i giorni e so cosa stanno mettendo in campo. Oggi un’altra bella partita e un’altra vittoria. Siamo già concentrati sulla prossima partita che sarà tosta e difficilissima (contro l’Atalanta, ndr)”. Sulla squadra di Gasperini: “All’andata contro l’Atalanta abbiamo giocato una delle partite migliori del campionato. Sono una squadra forte, sia come collettivo che come singoli”. 

Dall’Atalanta all’Atalanta. Per Stefano Pioli, proprio l’umiliante sconfitta del 22 dicembre 2019 per 5-0 ha sancito la svolta: “Questo Milan è nato dalla sconfitta umiliante contro l’Atalanta. Lì abbiamo capito come ripartire e cosa fare per far crescere la squadra. Abbiamo imparato tanto da quella partita”. Il gruppo rossonero è concentrato verso l’obiettivo: “I ragazzi hanno superato tanto gradini, ora contano gli ultimi due. Manteniamo alta l’attenzione e la concentrazione, che ci hanno accompagnato finora, anche per la prossima gara”. Poi su Rafael Leao e Tonali: “Sono giovani ma forti. Alla fine della scosa stagione li ho lasciati in un modo e li ho ritrovati completamente diversi a inizio stagione. In tanti stanno vivendo per la prima volta queste emozioni e sensazioni, ma lo stanno facendo nel modo giusto. Tonali? Mi ha detto di sentirsi più Tonali di Pirlo. A me ricorda De Rossi”.

L’allenatore rossonero ha poi raccontato un aneddoto su Zlatan Ibrahimovic, che continua a spronare e incitare la squadra: “Ibrahimovic oggi ha detto una cosa bellissima: ‘del Milan tutti si ricordano chi ha vinto Scudetti e Champions League’, quindi se vogliamo farci ricordare mancano tre partite”. Infine, un commento sulle scelte: “Bisogna avere fiducia nei propri giocatori. Ho la fortuna di avere tanti giocatori forti e disponibili. È importante scegliere bene all’inizio, ma lo è altrettanto avere una rosa così forte”.

Dybala strizza l’occhio al Milan, ma c’è il problema ingaggio

Dybala al Milan. Qualcosa di più di una fantasia, ma ancora lontani dalla realtà. Radiomercato, a sorpresa, parla di una preferenza dell’argentino per la squadra rossonera in caso di permanenza in Serie A. Il Corriere dello Sport riporta, infatti, che la Joya preferirebbe approdare a Milanello piuttosto che accasarsi all’Inter dove ritroverebbe Marotta. Dybala farebbe certamente comodo alla squadra di Pioli, ma c’è un ostacolo quasi insormontabile: l’ingaggio. Almeno il doppio rispetto a quello che Maldini ha fissato come tetto salariale, ossia i 4,5 milioni di euro all’anno massimi. Si potrebbe fare un’eccezione come fatto con Ibrahimovic (7 milioni a stagione), ma potrebbe minare gli equilibri all’interno dello spogliatoio.

Scelta da valutare nei minimi dettagli, ma intanto il trequartista argentino ha fatto l’occhiolino al Milan. Dybala tramite i suoi agenti ha fatto capire la propria disponibilità a parlarne e ora la palla è tra i piedi di Maldini, Massara e Gazidis. Poi toccherà a Elliott dare l’ultima parola sul piano economico perché a livello tecnico l’operazione pare indiscutibile. Il numero 10 della Juve a parametro zero, infatti, sarebbe un grande rinforzo per l’attacco di Pioli, forse il giusto regalo per la qualificazione in Champions, ormai praticamente certa.

Inter un po’ spiazzata, ma alla finestra. Marotta negli ultimi giorni ha parlato più volte con Antun, il procuratore di Dybala, ma deve combattere con le casse dei nerazzurri e far quadrare i conti. Anche qui trattativa non facile, nonostante gli ottimi rapporti, e in stallo. L’alternativa per la Joya è sempre l’estero, al momento la priorità, ma sembrano esserci poche soluzioni. Snobbato in Spagna da Barcellona e Real Madrid, resta la Premier League e il Psg. In Inghilterra la destinazione più accreditata, ma anche Manchester United e Tottenham stanno valutando e aspettando tempi migliori.

Milan, il difficile viene adesso

periamo di aver imparato la lezione”. Dopo la vittoria di Napoli firmata Giroud (undicesimo gol stagionale ma il primo lontano da San Siro), Stefano Pioli volge subito lo sguardo al prossimo futuro e mette in guardia i rossoneri: “Gli scontri diretti sono quasi finiti (mancano solo Atalanta e Lazio, ndr), dobbiamo migliorare contro le squadre che stanno nelle retrovie”.

Se il Milan è infatti la squadra che ha fatto più punti contro le prime sette della classifica in questa stagione, è proprio contro le cosiddette ‘piccole’ che la squadra di Pioli ha perso tanti punti importati, i due pareggi con Salernitana e Udinese sono solo l’ultimo esempio, e quindi dovrà necessariamente invertire questa tendenza nelle ultime dieci gare per puntare davvero al primo posto, che come ha ricordato lo stesso Pioli al momento è solo virtuale.

“Ora ci sono due partite importanti e poi cercheremo di recuperare un po’ di energie con la sosta”, le parole del tecnico, che prima della pausa per il playoff della Nazionale sfiderà l’Empoli a San Siro e poi il lanciatissimo Cagliari di Mazzarri in Sardegna. Alla ripresa ci saranno poi le partite contro Bologna, Torino e Genoa prima del ritorno della semifinale di Coppa Italia con l’Inter e nelle ultime cinque le sfide a Sassuolo e Fiorentina, che nel girone di andata hanno sconfitto i rossoneri.