Inter, Dimarco va oltre il derby: “Stimo tanto Theo Hernandez. Ora mi insulteranno…”

L’esterno ha raccontato la sua fede nerazzurra: “La finale col City? La più grossa delusione a livello di club, ero morto. Ma non era il nostro momento”

“Ci sono giocatori come Theo Hernandez che io stimo tantissimo, anche se adesso mi insulteranno. Ma io lo stimo. Come altri giocatori di altre squadre. Da piccolo c’era Carlos, mi piaceva anche Maxwell”. Parola di Federico Dimarco, intervenuto al Bsmt, podcast di Gianluca Gazzoli, che a cuore aperto si è lasciato andare anche a questa dimostrazione di stima trasversale al derby di Milano.

È stata comunque l’occasione per ribadire la sua fede interista: “Sono l’ultimo dei predestinati. Devo tanto a quello che ho vissuto nel settore giovanile, quello che mi hanno insegnato le persone che ho incontrato. Sono cose che mi porto in campo e fuori”. E poi: “Se sento le gare di più? Forse troppo. Però negli anni ho imparato a gestire le emozioni. Il brivido più grande è stato per l’ultimo derby. Quando perdiamo, l’incazzatura mi passa dopo due o tre giorni, quando ci sono le tre partite in una settimana è più facile. Ovviamente giocare nell’Inter per me è bellissimo e cerco di dare il massimo. La maglia va trattata coi guanti ma lo penso veramente”. 

L’Inter stringe per il rinnovo di Dumfries. Ma non ci sarà nessuna clausola

Dopo aver fatto bene in nazionale l’esterno olandese è pronto a tornare ad Appiano e a siglare l’accordo per il prolungamento

Nella valigia di Dumfries, che oggi tornerà al lavoro ad Appiano, c’è il gol del 2-2 in maglia arancione segnato l’altra sera alla Germania: è un messaggio per Inzaghi, che per domenica a Monza ragiona su quanto e come cambiare la sua formazione. Di messaggi per l’Inter, invece, non ne occorrono: serve “solo” quella firma sul nuovo contratto che ancora non è giunta. E il momento delle scelte è arrivato: le parti sono al lavoro per chiudere una trattativa iniziata un anno fa e la sintesi andrà trovata a breve, lo impone la scadenza di contratto dell’olandese, fissata per il prossimo giugno.

In questa storia tocca chiaramente a Dumfries fare l’ultimo passo, perché la proposta nerazzurra è sul tavolo da parecchi mesi, con contorni ben definiti: rinnovo da 4 milioni a stagione, sul modello di Dimarco (ma con un costo al lordo più “leggero” per l’Inter, grazie ai benefici fiscali garantiti dal Decreto Crescita nel caso dell’olandese) e nessuna clausola. Dumfries in questi mesi ha temporeggiato, si è avvicinato, ha manifestato più o meno pubblicamente la voglia di proseguire il suo cammino con l’Inter ma non ha ancora dato il sì definitivo. E in casa nerazzurra non intendono cambiare strategia, come del resto è successo per i prolungamenti che hanno preceduto quello dell’esterno olandese, da Barella a Lautaro fino allo stesso Inzaghi. Possibile che, per sciogliere gli ultimi nodi, il club e i rappresentati di Denzel si incontrino un’ultima volta. Poi la palla passerà a Dumfries: basta un’accelerata delle sue, e lui e l’Inter potranno finalmente brindare.

Countdown Lautaro: prima il rientro dalla Copa America, poi il rinnovo

È tutto già definito, guadagnerà 9 milioni all’anno più bonus con la scadenza che passa dal 2026 al 2029

Tutto ciò che manca è il gesto, simbolico quanto necessario, di apporre una firma. Per il resto, ogni aspetto contrattuale è stato già definito. La durata sarà prolungata, passerà dal 2026 al 2029, e l’ingaggio arriverà a 9 milioni di euro più bonus. Di fatto, il rinnovo di Lautaro Martinez attende soltanto di essere formalizzato e per questo non c’è alcuna fretta. L’argentino attualmente è impegnato con la nazionale in Copa America, al suo ritorno sarà fissato un appuntamento in sede così da procedere anche agli annunci di rito. Durante le negoziazioni, la volontà di proseguire insieme non è mai venuta meno.

L’attaccamento del capitano è massimo, lo conferma la nuova scadenza così distante nel tempo che – se venisse interamente rispettata – farebbe toccare a Lautaro l’impressionante traguardo di undici anni in maglia nerazzurra. Martinez, infatti, è stato acquistato nel 2018 dal Racing de Avellaneda e da quel momento ha conquistato pian piano l’Inter, diventando il leader del progetto tecnico. Per il presente, ma soprattutto per il futuro. La parola d’ordine, quindi, è continuità: in campo e in panchina, dal momento che anche la nuova intesa con Inzaghi è piuttosto vicina.

Intercettato per le vie di Milano negli scorsi giorni, Alejandro Camaño aveva lasciato intendere che non ci sono altri argomenti da discutere. È soltanto una questione di quando, non di se. “Va tutto alla grande – aveva detto – non ci sono problemi e Lautaro è tranquillo e felice. La sua voglia di restare è stata decisiva, è una sua decisione ed è molto importante. Per la firma, saranno la società e il giocatore a scegliere il momento più opportuno. Sarà l’Inter a comunicarlo”.