Social, aerei, persino uno zoo: tutti i segreti del mega contratto arabo di Neymar

Dopo la firma con l’Al-Hilal, il brasiliano diventa il secondo giocatore più pagato al mondo dopo Ronaldo. E non si parla solo di soldi

Una vita da nababbo ben oltre l’immaginazione. E’ quella che attende Neymar in Arabia Saudita, con buona pace di chi ritiene che il brasiliano abbia scelto una “pensione dorata” a 31 anni rinunciando a prestigio e competitività. Dopo la firma sul contratto con l’Al-Hilal, arrivata nella notte, l’appellativo di menino de ouro che lo accompagna sin dall’esplosione nel Santos ancora minorenne diventa una realtà di fatto, sulla scorta di uno stipendio e benefit vari da mille e una notte. Le cifre e le condizioni strappate dal brasiliano per i prossimi due anni lasciano di stucco, tanto da farne il nuovo “sceicco” d’Arabia. 

Tra base fissa e variabile, il conto in banca dell’ex Psg (che verrà presentato ufficialmente mercoledì 16 agosto) crescerà in maniera esponenziale toccando vette che a oggi ha raggiunto solo Cristiano Ronaldo. L’Al-Hilal gli garantirà un ingaggio inferiore solo a quello che vanta il portoghese nell’Al-Nassr: per l’esattezza, Neymar percepirà un minimo di 80 milioni di euro all’anno, con la possibilità di raddoppiare facilmente l’importo grazie a bonus, premi per obiettivi (di squadra e personali) e ricchi accordi commerciali. In parole povere, la stella verdeoro si porterà a casa qualcosa come 320 milioni di euro per i prossimi 24 mesi.

I sauditi sono andati ben oltre per convincere il brasiliano a trasferirsi nel deserto, dove sarà compagno dell’ex laziale Milinkovic Savic, del portoghese Ruben Neves e dell’ex Napoli Koulibaly. Alla cifra astronomica di cui sopra, comprensiva di bonus da 80 mila euro per ogni vittoria, andranno infatti aggiunti ben 500 mila euro per ogni post su Instagram finalizzato alla promozione del campionato saudita. Poi ci sono i privilegi e i vantaggi garantiti, tra cui un aereo privato da utilizzare senza alcuna limitazione, una tenuta di oltre mille metri quadri con parco privato, personale di servizio a disposizione 24 ore su 24, tre chef personali in servizio permanente, autisti privati, e – secondo indiscrezioni non confermate – persino un piccolo zoo con animali esotici.

Il Brasile pensa ad Ancelotti per il dopo Tite. E lui non chiude la porta

Secondo il sito Uol Esporte, il tecnico italiano avrebbe dato una disponibilità di massima dalla prossima estate. Intanto Neymar ringrazia l’ex c.t.

Spunta il nome di Carlo Ancelotti, quale possibile successore di Tite sulla panchina del Brasile. Secondo indiscrezioni raccolte dal sito Uol Esporte, l’allenatore del Real Madrid sarebbe già stato contattato in ottobre e non avrebbe risposto di no a priori. Avrebbe chiesto di conoscere i programmi della federcalcio e avrebbe garantito una disponibilità di massima a partire dal giugno del 2023, in pratica vorrebbe chiudere la stagione nel Real Madrid.

Il contratto di Ancelotti con il Real ha scadenza 2024, nel caso sarebbe risolto anzitempo. Ancelotti è molto amico di Tite, il c.t. dimissionario dopo l’eliminazione dal Mondiale, nei quarti ai rigori contro la Croazia. I due si sentono spesso al telefono. Ancelotti sarebbe un c.t. graditissimo ai nazionali brasiliani del Real: Vinicius, Rodrygo e Eder Militao. Ednaldo Rodrigues, presidente della Cbf, la federcalcio brasiliana, ha ammesso che l’opzione c.t. straniero è la sua preferita. Nel caso in cui Ancelotti accettasse, la Cbf nominerebbe un c.t. a interim per le partite della Seleçao in calendario a marzo.

Al momento in prima fila rimane Abel Ferreira, allenatore portoghese del Palmeiras, ma Ferreira non sembra convintissimo (“La mia Seleçao è il Palmeiras”, ha detto), e Rodrigues cerca un tecnico che abbia grande esperienza di calcio europeo, perché il Brasile di Tite, negli ultimi due Mondiali, è stato eliminato da squadre europee, dal Belgio nel 2018 e dalla Croazia in Qatar.

Souness contro Neymar: “Fa numeri da pallone gonfiato, ci fossimo stati io o Keane l’avremmo massacrato”

Il Brasile dà spettacolo nel suo ottavo di finale contro la Corea del Sud e nel trionfo verdeoro c’è lo zampino di Neymar. Ma visto che si parla di lui, non è tutto rose e fiori. Non tutti sono ben disposti nei confronti dell’attaccante.

Il Brasile dà spettacolo nel suo ottavo di finale contro la Corea del Sud e nel trionfo verdeoro c’è lo zampino di Neymar. Il numero 10 della Seleçao è tornato dall’infortunio subito nel primo match dei Mondiali, quello contro la Serbia, e ha ricominciato a fare quello che gli viene meglio: numeri su numeri in campo, durante una partita in cui un po’ tutta la squadra di Tite ha messo in mostra un…calcio-samba che fa impazzire i tifosi e spaventa non poco gli avversari. Ma come sempre, visto che si parla di Neymar, non è tutto rose e fiori. Non tutti sono ben disposti nei confronti dell’attaccante brasiliano e le ultime dichiarazioni di Graeme Souness lo dimostrano per l’ennesima volta.

L’ex centrocampista di Liverpool e Sampdoria ha commentato la partita dei verdeoro su ITV e non è stato particolarmente tenero nei confronti di O Ney. Certo, Souness può dire poco sulle qualità tecniche del brasiliano, ma quando si parla di atteggiamento ha le sue rimostranze da fare… “Voglio vedere di più da lui. Ha un’abilità incredibile. Ma era l’erede al trono di Leo Messi e Cristiano Ronaldo e finora non si è ancora preso lo scettro per me. Non sto dicendo che non sia un ragazzo con un talento incredibile, fa alcune cose che sono davvero belle a vedersi. È solo che ritengo frustrante il fatto che quando le cose gli vanno bene voglia sempre mostrare quanto è intelligente e quanto le cose gli riescano in maniera semplice”.

Considerando che nello scorso Mondiale le critiche rivolte a Neymar riguardavano la tendenza a…tuffarsi troppo quando subiva un contrasto, si può dire che la questione stia migliorando. Ma Souness spiega che ai suoi tempi (ma non solo) uno come Neymar avrebbe avuto vita più difficile… “Non voglio essere un brontolone, perchè alcune delle cose che ho visto sono favolose, ma penso solo che, e sono convinto che Keane sia d’accord con me, che se fossimo stati noi in campo stasera l’avremmo massacrato. Alcuni dei suoi gesti tecnici sono stati da pallone gonfiato”. Ma per fortuna di O Ney, nè lo scozzese nè l’irlandese erano in campo con la Corea del Sud!

Le stelle restano in Qatar

Dopo Neymar, Mbappé, Kane e CR7, avanti anche Messi e Lewa. A rischiare, invece, i big di Belgio e Croazia: De Bruyne/Lukaku e Modric /Brozovic, una di queste coppie potrebbe non approdare agli ottavi.

Le stelle non staranno a guardare. Almeno negli ottavi. Se i vari Haaland, Salah, Osihmen, Skriniar, Alaba, Donnarumma, Verratti e Calhanoglu non hanno conquistato il pass d’accesso a Qatar 2022, i grandi giocatori che con le loro nazionali si sono presentati ai nastri di partenza del Mondiale non hanno “steccato” e proseguiranno la loro corsa. Almeno fino alla prima tappa della fase ad eliminazione. Neymar (pur giocando solo la prima gara), Mbappé, Kane e Cristiano Ronaldo, avevano di fatto risolto la pratica dopo le prime due giornate, mentre hanno dovuto attendere il terzo match del loro gruppo Messi e Lewandowski. Il rischio di perdere il polacco, complice l’atteggiamento rinunciatario della sua formazione ieri contro l’Argentina, è stato concreto, ma alla fine il bomber del Barcellona proseguirà il suo cammino e sfiderà Mbappé e compagni negli ottavi. Dove tutti gli appassionati sperano di vedere Neymar che sta provando a recuperare dopo l’infortunio subito contro la Serbia.

Lo spettacolo che solo i big assicurano, dunque, è garantito almeno fino agli ottavi dove inevitabilmente qualcuno dovrà interrompere la corsa. Messi, vincendo il suo girone, ha schivato il faccia a faccia agli ottavi contro la Francia. Non poco. Sarebbe stata una finale anticipata che preferiamo vedere più avanti. In compenso però oggi qualcuno rischia di andare a casa in anticipo: nel girone F ci sarà il faccia a faccia tra Croazia e Belgio e difficilmente potranno andare avanti entrambe visto che il Marocco, in classifica a pari dei croati e a +1 sui belgi, sfida il Canada ultimo con 0 punti. Tradotto Modric e Brozovic oppure Lukaku e De Bruyne vedranno concludersi il loro Mondiale. E domani invece tocca a Spagna e Germania: a Luis Enrique basta un punto contro il Giappone per continuare a mostrare al mondo intero i baby prodigi Gavi e Pedri, mentre la Germania deve battere la Costa Rica e… sperare.

Mondiale, espulsioni in calo: ecco i numeri. E il Brasile è in rivolta per il caso Neymar

Germania 2006 fece registrare il record assoluto di rossi (28), da lì in poi la tendenza è al ribasso: 17 in Sudafrica, 10 in Brasile, 4 in Russia e finora soltanto uno in Qatar.

Un’unica espulsione in 28 partite, a Qatar 2022 è sparito il cartellino rosso. I “difendenti”, come si chiamano da regolamento, sono più buoni e tutti protestano con educazione? Non ci pare. Sta di fatto che in questo Mondiale fino a ieri sera il solo a essere cacciato è stato il portiere del Galles, Hennessey, nella partita contro l’Iran, per un’uscita folle a gamba alta su Taremi. In prima battuta l’arbitro guatemalteco Escobar Toca aveva estratto il giallo. Spedito al monitor, successivamente ha tirato fuori il rosso.

C’è stata però una partita, Brasile-Serbia, in cui un giocatore, Neymar, è stato bersagliato di falli. Ne ha subiti 9 ed è diventato il primatista della speciale classifica. Toccato duro, è uscito per un serio infortunio alla caviglia destra. Ieri il commissario tecnico del Brasile, Tite, ha presentato il conto alla Fifa.

Senza risalire alle guerre puniche: Italia ’90: 16 espulsioni. Usa ’94: 15; Francia ’98: 22; Corea-Giappone 2002: 17; Germania 2006: 28 (primato assoluto di sempre); Sudafrica 2010: 17; Brasile 2014: 10; Russia 2018: 4; Qatar 2022, in corso: 1. C’è stata una fase giacobina, culminata nel Mondiale tedesco, in cui la gente veniva cacciata al minimo dubbio. A Germania 2006 appartiene il record della partita con il maggior numero di espulsi nei Mondiali, Portogallo-Olanda (1-0) negli ottavi: Costinha e Deco tra i portoghesi, Boulahrouz e Van Bronckhorst tra gli olandesi. A Russia 2018, il primo Mondiale con la Var, c’è stato il crollo, confermato dalla tendenza di Qatar 2022.

Neymar esulta: le terapie alla caviglia funzionano e il recupero-lampo è possibile

Su Instagram il fuoriclasse brasiliano ha postato una foto dell’articolazione già sgonfia con la scritta “Andiamoooo!!!”. Spera di tornare presto in campo, al massimo per gli ottavi

Buone notizie per Neymar. La caviglia destra del fuoriclasse brasiliano sta meglio e lui stesso lo ha certificato con una story su Instagram nella quale ha mostrato che il vistoso rigonfiamento provocato giovedì dall’entrata di Milinkovic contro la Serbia è sparito. Il numero 10 verdeoro ha accompagnato la storia con la scritta “Boraaaaa!!!” ovvero “Andiamoooo!!”.

Si tratta di un segnale chiaro: vuole essere ancora protagonista a Qatar 2022 e magari proverà a esserci per l’ultima partita del girone, quella di venerdì contro il Camerun. Anche solo per la panchina e per essere utilizzato unicamente se la qualificazione agli ottavi fosse in bilico. Di certo, dopo 48 ore nelle quali il pessimismo riguardo al proseguimento del suo Mondiale era il sentimento più diffuso, da ora in poi ci sarà più fiducia. Il messaggio di O’ Ney forse non è stato casuale perché lunedì c’è l’importante partita contro la Svizzera e, anche se lui non potrà esserci, ha voluto far capire che non starà fuori a lungo.

Qualcosa si era già capito ieri quando su Instagram il fuoriclasse del Psg, in un lungo posto, si era fatto sfuggire una frase eloquente: “Sono sicuro che avrò la possibilità di tornare per fare del mio meglio, aiutare il mio Paese e i miei compagni”. Oggi ha confermato questa sua sensazione con i progressi dopo due giorni di cure. Al Brasile il compito di centrare la qualificazione agli ottavi senza la sua stella. A quel punto O’ Ney vuole fare il resto per realizzare il sogno di un Paese che aspetta la Coppa del Mondo del 2002.