Inter, quel quarto d’ora da brividi: negli ultimi 15′ persi 9 punti e un trofeo

I nerazzurri hanno incassato 10 gol in campionato dal 75′ in poi, senza contare la Champions e la Supercoppa Italiana

Mettiamola così: l’Inter fa l’Inter per 75 minuti, poi se ne dimentica. Il filo che tiene unite Genova e Napoli ogni tanto si stacca. Nell’ultimo quarto d’ora i nerazzurri iniziano a tirare il fiato: il calo fisico è costato a Inzaghi 9 punti e… un trofeo. I ganci destri di Pulisic e Abraham, arrivati all’80esimo e al 93esimo, hanno stappato all’Inter la quarta Supercoppa dell’era Simone, mentre il sinistro di Billing ha riportato in equilibrio la sfida scudetto.

Inzaghi ha trovato la chiave: “Bisogna essere perfetti e non lo siamo stati. L’azione andava fermata in partenza, il gol del Napoli è stata una conseguenza. Ma quando giochi 40 partite l’anno ci sta subire nei minuti finali”. In realtà sono anche di più. Da agosto a oggi l’Inter ha giocato 39 partite. Da qui a fine campionato ne disputerà di sicuro altre 15 – 11 in campionato, due in Coppa Italia, due in Champions -, senza contare le tre partite della fase a gironi del Mondiale per Club. Se i nerazzurri dovessero arrivare in fondo in tutte le competizioni, invece, il numero delle gare totali dell’annata 2024-25 sarebbe 67. Mai così tante nell’era Inzaghi. Nel 2022-23, stagione della finale di Champions persa col City, sono state 57.

L’Inter ha incassato 9 gol dal 75’ in poi. Solo Parma e Venezia ne hanno subiti di più. Zoom: il primo è stato Messias, in rete al 90’ in Genoa-Inter 2-2, poi è toccato a Dany Mota (81’ Monza-Inter 1-1), Gabbia (89’, Inter-Milan 1-2), Yildiz (82’, Inter-Juve 4-4), Kean (89’, Fiorentina-Inter 3-0) e Billing (87’, Napoli-Inter 1-1). A questi si aggiungono anche le reti ininfluenti di Lucca (83’, Udinese-Inter 2-3), Vlasic (86’, Inter-Torino 3-2), Esposito (86’, Inter-Napoli 3-1) e l’autogol di Darmian in Inter-Parma 3-1 (81’). Il conteggio tocca anche Champions e Supercoppa, dove i graffi di Mukiele (90’), Abraham (93’) e Pulisic (80’) sono costati l’unica sconfitta nella grande coppa e il primo trofeo del’anno. Un problema da limare.

Milan, chi al posto di Pulisic contro la Stella Rossa? Fonseca studia soluzioni

l Milan si prepara alla prossima partita di Champions League contro la Stella Rossa. Chi ci sarà al posto di Pulisic? Fonseca studia due o tre soluzioni in vista del match e per un finale di 2024 decisivo per i rossoneri

Come sulle montagne russe: salite e discese, up and down. Sbalzi improvvisi di prestazioni e di umori. L’equilibrio per ora è una chimera. Anche fuori dal campo. Tra le pieghe di vittorie e sconfitte, un arcipelago di asperità da smussare o gestire: il famoso cooling break di Roma, Leao in panca per 4 gare di fila, dirigenti non sempre presenti a Milanello, le polemiche arbitrali e le voci incontrollate e mai chiarite sul futuro della società divise tra Cardinale ed Elliott.

C’è da resettare tutto, al più presto. Perchè il finale del 2024 sarà decisivo. Per la Champions intanto, con la sfida di mercoledì contro la Stella Rossa, grande chance per i rossoneri di candidarsi per un posto tra le prime 8 in classifica, che vorrebbe dire passaggio diretto agli ottavi. E poi per il campionato con la striscia Genoa- Verona-Roma, occasione di risalire una classifica oggi pessima.

Nelle prossime ore si capirà quanto stara fuori Pulisic. Se giorni o se settimane. Pulisic, l’intoccabile di Fonseca. Titolare 5 su 5 in Champions. E sempre presente in campionato. I numeri raccontano del giocatore più decisivo e simbolo di questa squadra: 8 gol, 5 assist, ma soprattutto una capacità unica di adattarsi a differenti compiti richiesti da Fonseca, specie rispetto al passato. Chi al suo posto? Due le soluzioni, forse 3. Loftus trequartista centrale con Musah ancora esterno. Oppure Loftus con Chukwueze. Oppure, ipotesi abbastanza remota, Morata nel ruolo di Pulisic, con Abraham davanti e Musah esterno. Due allenamenti prima della sfida contro la Stella Rossa, che evoca ricordi magici. Ricordi di un Milan vincente e convincente. Era il Milan di Berlusconi e Sacchi.